Roma, esplode palazzina: trovate morte bimba di 8 anni e la madre

Roma, esplode palazzina: trovate morte bimba di 8 anni e la madre
di Giulio Mancini
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Mercoledì 28 Dicembre 2016, 14:33 - Ultimo aggiornamento: 29 Dicembre, 08:01

Una palazzina a due piani è esplosa oggi intorno alle 14 ad Acilia, nel quadrante sud-ovest di Roma. Poco dopo le 22, dopo ricerche fremetiche, il ritrovamento dei cadaveri di Aurora, 8 anni e della mamma Debora, 46, con le operazioni di recupero rivelatesi particolarmente difficili: i vigili del fuoco sono stati costretti a rimuovere un solaio crollato in gran parte intero fino al pavimento del pianterreno. La salma della donna è stata recuperata per prima verso le 22.45 pochi minuti dopo la bambina: erano una vicina all'altra nei pressi di un divano.


La donna rimasta sotto le macerie era insegnante di italiano nella scuola Traiano di Dragona, quartiere vicino ad Acilia, frequentata anche dalla figlia Aurora. Al momento dell'esplosione il papà Massimiliano era al lavoro in un supermercato della zona, mentre il figlio più grande, Lorenzo, era fuori casa. Le due persone estratte vive dalle macerie e trasportate in eliambulanza in ospedale sono il fratello e la sorella della donna, che aveva perso recentemente i genitori. Sono feriti  (video) ma se la caveranno. L'uomo è ricoverato al Grassi, la moglie, più grave, al Gemelli. Le indicazioni della zia sono state determinanti per guidare le ricerche dei vigili del fuoco che hanno scavato a lungo anche con le mani con la speranza di trovare vive le disperse.

Erano stati fatti intervenire anche i cani da maceria per individuare il punto esatto nel quale scavare. Alle 17 si sono accese le fotoelettriche per continua a lavorare nonostante il calare del buio. 
 

 


«Ho appena appreso che Debora e Aurora non ce l'hanno fatta. Le parole non riescono a descrivere questo immenso dolore. Roma oggi piange e si stringe attorno Massimiliano e Lorenzo». Così in una nota la sindaca di Roma Virginia Raggi che nel pomeriggio aveva raggiunto il luogo dell'esplosione dopo aver parlato con l'uomo sopravvissuto.


Sul posto hanno operato i vigili del fuoco, tre ambulanze e una eliambulanza, carabinieri e polizia. La deflagrazione, probabilmente dovuta a una fuga di gas, è avvenuta in via Giacomo della Marca al civico 36 in un palazzo di quattro appartamenti. A scoppiare pare possa essere stata una bombola di gas nell'appartamento al primo piano abitato da una famiglia del Bangladesh: secondo indiscrezioni, gli stranieri erano sotto sfratto e l'utenza era stata distaccata. Per questo si sarebbero serviti della bombola per cucinare. Lo scoppio sarebbe stato amplificato da due bombole di ossigeno usate nel sottostante studio odontoiatrico. I vicini hanno parlato di un enorme boato

Un uomo estratto dalle macerie è stato portato in codice giallo all'ospedale Grassi. A quanto riferito avrebbe riportato ferite lacerocontuse e traumi su tutto il corpo ma, a parte il forte choc, non sarebbe in condizioni preoccupanti. Estratta anche una donna di 68 anni: ha riportato traumi da schiacciamento, è stata considerata in codice rosso ed era cosciente. L'eliambulanza l'ha trasportata al Policlinico Gemelli di Roma.

Il boato è stato avvertito distintamente nei quartieri limitrofi e ha squassato gli infissi delle palazzine delle vicinanze. «Avevamo appena finito di mangiare e abbiamo sentito un'enorme deflagrazione - racconta Rosalba Neri che abita di fronte alla palazzina esplosa - Sul momento abbiamo pensato potesse essere precipitato un aereo. Poi ci siamo affacciati e abbiamo visto lo spettacolo: la palazzina non c'era più e tutto intorno finestre divelte, vetri infranti e auto danneggiate». Secondo una prima valutazione, la fuga di gas responsabile del disastro sarebbe avvenuta in uno dei due appartamenti del piano superiore. 

Il marito, al momento dello scoppio, era al lavoro, mentre l'altro figlio, 15 anni, era uscito poco prima per compiere commissioni. Sono stati assistiti da psicologi durante le fase delle ricerche. 

La procura di Roma ha avviato un'inchiesta. Il pm Mario Palazzi si sta recando sul posto per un sopralluogo e procede per disastro colposo. «Dai primi accertamenti effettuati dai nostri tecnici, gli impianti di competenza della società posizionati lungo il muro di cinta della palazzina crollata, e quindi in luogo esterno, sono risultati integri». È quanto rende noto un portavoce di Italgas rispetto all'ipotesi di una fuga di gas all'origine del crollo.


 

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