Rischio assembramenti. Dai sindaci appelli e divieti: «Non abbassate la guardia»

Rischio assembramenti. Dai sindaci appelli e divieti: «Non abbassate la guardia»
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Domenica 28 Febbraio 2021, 09:16 - Ultimo aggiornamento: 11:42

Lo spauracchio di un possibile ritorno alla zona arancione, questa settimana sfiorato davvero di poco, potrebbe non essere servito a mettere in guardia dal rischio-assembramenti nel fine settimana, nonostante esperti e sindaci continuino ad invitare a ridurre al massimo le uscite, proprio per evitare che le prossime settimane siano caratterizzate dalla temutissima terza ondata.


I numeri, d'altra parte, continuano a parlare chiaro: dopo la sostanziale tregua del mese di febbraio - derivante prima dalle chiusure delle festività natalizie e poi da una zona arancione che in Puglia è durata praticamente un mese -, i bollettini fanno registrare una nuova inversione di tendenza. La diffusione della variante inglese, la resistenza di un virus che d'altra parte non era mai stato sconfitto nemmeno nei mesi estivi, un rallentamento sulle vaccinazioni dovuto alla scarsa disponibilità delle dosi e lo stesso allentamento delle restrizioni stanno portando a una nuova risalita degli attuali contagiati, oltre a un ritorno in doppia cifra del tasso di positività, ossia del rapporto tra i nuovi casi e i tamponi effettuati.
Ma se le esperienze dei mesi scorsi hanno dato la dimostrazione che una convivenza con il virus sia effettivamente possibile - a cominciare dall'uso della mascherina anche all'aperto e dal rispetto del distanziamento sociale - il rischio più concreto è proprio quello di abbassare le difese nella lotta alla diffusione del Covid-19. E sarà per l'improvviso anticipo di primavera, o sarà perché a un anno di distanza dal primo lockdown una cattiva intepretazione del ritorno in zona gialla sta portando i cittadini a sottovalutare il pericolo, ma sta di fatto che le immagini osservate anche nel pomeriggio di ieri sul territorio jonico-salentino non sembrano lasciar presagire nulla di buono: assembramenti soprattutto nelle zone marine nelle ore diurne, passeggiate nei centri cittadini nelle ore serali, o almeno fino alle 22 (orario in cui scatta il consueto coprifuoco). Dal Brindisino al Tarantino, da Lecce a Gallipoli, da Otranto a Santa Caterina, il quadro è sempre lo stesso. E oggi, con le previsioni che indicano ancora temperature ben al di sopra della media stagionale, il timore è che in tanti, in troppi, si riversino nelle zone marine per godersi una domenica di sole. Il che - beninteso - non è vietato, ma come ricordano gli esperti rischia di diventare inopportuno se il risultato è quello di assistere a nuovi e pericolosi assembramenti. Per questo motivo, le forze dell'ordine intensificheranno i controlli nei pressi dei ristoranti e dei bar, e in tutte le località marine, proprio al fine di verificare il rispetto delle regole. E in questi casi sono gli stessi sindaci a rivolgere un duplice appello ai titolari dei locali: da un lato a rispettare le regole, dall'altro a invitare gli stessi clienti ad uniformarsi alle norme, anche per evitare sanzioni salate. E i controlli riguarderanno anche le seconde case. Ieri, per esempio, a Baia Verde, zona di Gallipoli, 14 ragazzi sono stati multati perché si trovavano nel cortile di una casa estiva.
«Occorre responsabilità», osserva per esempio Francesco Zaccaria, sindaco di Fasano, le cui frazioni già nello scorso weekend sono state prese d'assalto, così come anche oggi molti ristoranti di Savelletri e Torre Canne faranno registrare il tutto esaurito. Il sindaco dieci giorni fa aveva firmato due ordinanze anti-assembramento. E oggi, a quanti gli chiedono di istituire una zona rossa, risponde: «È un provvedimento di competenza esclusiva del presidente della Regione che adotta tale decisione su proposta della Asl in base al calcolo dell'indice Rt per i Comuni».
Per quanto riguarda la provincia di Lecce, invece, dopo Calimera arriva l'ordinanza del sindaco di Galatone Flavio Filoni che vieta lo stazionamento davanti a bar ed esercizi commerciali.
M.Iai.
(ha collaborato
Alfonso Spagnulo)
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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