«Il Reddito di cittadinanza verrà riformato così come avevamo annunciato, c'è un anno transitorio nel quale comunque tutte le persone in difficoltà saranno tutelate, chi non è in grado di lavorare avrà piena tutela e chi è in grado di lavorare invece avrà una riduzione dei mesi di sostegno, si porterà da 12 a otto mesi». Lo dice il sottosegretario per l'attuazione del programma Fazzolari, entrando a Palazzo Chigi dove in serata è in programma il Cdm sulla manovra. «Dal 2024 - aggiunge - rivedremo l'intero sistema, lavorandoci su per garantire pieno sostegno ai bisognosi e inserire nel mondo del lavoro chi è in grado di lavorare»
Reddito, la soluzione ponte
La soluzione ponte sarebbe stata trovata dopo un serrato confronto.
Come spiegano alcune fonti, è difficile immaginare infatti che quelli che nelle tabelle dell'Anpal aggiornate a giugno scorso sono 'soggetti alla sottoscrizione del patto per il lavorò, possano effettivamente immediatamente in grado di entrare nel mercato di domanda e offerta. Secondo le statistiche, il 73% di loro non avrebbe mai lavorato, non avrebbe quindi alle spalle alcuna esperienza e avrebbe anche un basso tasso di scolarità. Da qui la proposta 'cuscinettò avanzata dalla ministra del Lavoro Marina Calderone, alla fine condivisa anche dal resto della maggioranza, pur dopo qualche attrito con chi puntava a recuperare il maggior incasso possibile. Gli occupabili potranno godere del beneficio fino al 31 dicembre del 2023. Avranno un anno per formarsi, in appositi corsi, per essere accompagnati nella ricerca di un posto di lavoro, poi dovranno dire addio al reddito. Un addio che sarà anticipato in caso il beneficiario non partecipasse attivamente alla formazione o rifiutasse un'eventuale offerta di lavoro.