Quota 100 e reddito di cittadinanza, Di Maio: «Non si toccano, alla legge Fornero non si torna»

«Quota 100 e il reddito di cittadinanza rimangono», il ministro del Lavoro Catalfo conferma le due misure
«Quota 100 e il reddito di cittadinanza rimangono», il ministro del Lavoro ​Catalfo conferma le due misure
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Martedì 10 Settembre 2019, 14:53 - Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 00:59

Quota 100 reddito di cittadinanza non si toccano, parola di Luigi Di Maioministro degli Esteri e capo politico di M5s«Il decreto dignità non si tocca, quota 100 non si tocca, alla legge Fornero non si torna, questa è una garanzia del Movimento 5 Stelle». Prima del voto di fiducia al governo al Senato il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo aveva annunciato che «quota 100 e reddito di cittadinanza rimangono. Poi se ci saranno dei miglioramenti da fare, per quota 100 o per il reddito di cittadinanza, li faremo. Ma le due misure restano».

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Bloccare gli aumenti dell'Iva e abbassare le tasse per i lavoratori. Senza toccare le due misure di bandiera gialloverdi, reddito di cittadinanza e Quota 100. Già prima di incassare la fiducia, arrivata anche al Senato, il governo Conte bis è al lavoro per mettere a punto la prossima manovra che «si farà in Italia», come rivendica il premier, Giuseppe Conte. Ma andrà anche, come ogni anno, mediata con l'Europa. Per sminare clausole per 23 miliardi, coprire le spese indifferibili (3-4 miliardi), e riuscire a fare almeno un primo passo per ridurre il cuneo fiscale (almeno 4-5 miliardi) anche il nuovo esecutivo giallorosso avrà infatti bisogno di mettere mano al deficit, spuntando a Bruxelles nuova flessibilità. Già si parla di una richiesta di spazi di deficit per 10-12 miliardi che farebbero lievitare l'indebitamento dall'1,6% tendenziale, che dovrebbe essere certificato con la Nota di aggiornamento al Def a fine settembre, fino al 2,2-2,3%. Un nuovo target di deficit, precisano però dal Pd e dal M5S, ancora non è stato fissato ed è «prematuro» parlarne.

Intanto perché ancora nemmeno è stata completata la squadra che affiancherà il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, e ancora non sono state definite le scelte di politica economica. E poi perché l'interlocuzione con partner e Commissione ancora deve iniziare. La prima occasione per il titolare di via XX Settembre di registrare il clima europeo si presenterà già questo venerdì e sabato, quando ci saranno le riunioni informali di Ecofin ed Eurogruppo dopo la pausa estiva. Ad Helsinki Gualtieri potrà probabilmente confrontarsi con Pierre Moscovici, commissario uscente agli Affari economici e che sarà sostituito da Paolo Gentiloni, e con Valdis Dombrovskis, che resterà uno dei principali interlocutori anche con l'avvicendamento della Commissione, che sarà ufficializzato dal 1 novembre.



Nel frattempo Gualtieri, assicura chi ha parlato col ministro, sta già studiando tabelle e dossier per la prossima manovra. Che dovrà fare i conti con risorse che «scarseggiano», come ha precisato Conte in Aula. E che dovrà intervenire per dare sollievo prima di tutto ai lavoratori e poi, quando si potrà anche alle imprese. A confermare che con la prossima legge di Bilancio arriverà un intervento sul taglio del cuneo è anche il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, che assicura, allo stesso tempo, che non ci saranno grosse sorprese sul fronte di Quota 100, tra le voci ipotizzate come fonti di copertura per i nuovi piani giallorossi. «Quota 100 rimane - ha chiarito - poi se ci saranno dei miglioramenti da fare, per quota 100 o per il reddito di cittadinanza, li faremo. Ma le due misure restano».

Anche senza interventi, tra l'altro, le due misure potrebbero portare in dote, secondo i primi calcoli, risparmi per circa 4 miliardi anche nel 2020. Una verifica, con il monitoraggio effettivo del tiraggio di entrambe le misure, sarebbe prevista entro la metà del mese, in virtù di quel decreto salva-conti approvato all'inizio dell'estate per riportare il deficit entro il 2% ed evitare la procedura Ue.


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