Il compagno di Eva Kaili, Francesco Giorgi, davanti agli inquirenti belgi ha confessato di aver fatto parte di un'organizzazione utilizzata dal Marocco e dal Qatar allo scopo di interferire e condizionare gli affari europei. Il suo ruolo era quello di gestire i contanti. Lo scrive stamane il quotidiano francofono belga Le Soir in base a documenti visionati insieme a La Repubblica.
Francesco Giorgi, la confessione
Secondo quanto scrive il giornale, Giorgi avrebbe anche indicato di sospettare che Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, entrambi europarlamentari del gruppo S&D, avrebbero preso soldi tramite Antonio Panzeri.
Tutti i nomi dell'inchiesta qatargate
Al centro dello scandalo e delle accuse di corruzione c'è lui, Pier Antonio Panzeri, o il 'Panzer' come lo chiamava il suo staff meneghino durante le europee del 2019. Il Panzer perché era infermabile e metteva sul piatto decine di migliaia di voti «frutto di relazioni di una vita di politica e Camera del Lavoro a Milano». Proprio a casa Panzeri gli inquirenti belgi hanno trovato metà del bottino, 700 mila euro in contanti, che ha fatto esplodere lo scandalo del Qatargate. Le sue relazioni, che continuava a tessere con la sua Ong 'Fight Impunity', sono ora sotto la lente degli inquirenti per capire come e se abbia influenzato a favore del Qatar le attività dell'Eurocamera. L'altra metà del malloppo invece, nascosto in un trolley, era a casa della vicepresidente greca Eva Kaili, giovane deputata socialista del Pasok e un passato da presentatrice televisiva. Una «socialista atipica», la descrivono all'Eurocamera, «molto spostata a destra». Sulla sua nomina a vicepresidente infatti già a gennaio 2022 si erano sollevati molti dubbi: esponente di un partito che esprime una manciata di eurodeputati, la dirigenza di S&d fece molte pressioni per lei. «Perché?» si chiedono oggi i compagni di partito. La connessione tra i due frontmen dello scandalo invece è Francesco Giorgi, ex assistente del Panzer e compagno della Kaili. Molto attivo nell'Ong Fight Impunity, su di lui pesa l'accusa di essere il manovratore dietro le quinte dello scandalo e colui che ha messo in contatto Panzeri con Kaili.
Proprio l'Ong è invece è la connessione con uno degli uomini più misteriosi dello scandalo, Niccolò Fig-Talamanca, ex avvocato della corte penale dell'Aja con un passato a New York e direttone dell'Ong 'No Justice Without Peacè che con Fight Impunity condivide la sede a Bruxelles. «Un avvocato severo», lo descrive un suo ex stagista ma per gli inquirenti belga invece nasconde qualcosa. È stato comunque rimesso in libertà vigilata con l'obbligo di braccialetto elettronico. Rilasciato invece Luca Visentini, il super sindacalista di cui il ruolo in questa vicenda non è ancora chiaro. Il segretario generale della International Trade Union, amico e collega di Panzeri, era stato arrestato venerdì ma poi rilasciato dalle autorità. «Ho detto tutto quello che sapevo e sulla base dei chiarimenti mi hanno lasciato andare a casa». Senza accuse formali ma trascinati nello scandalo ci sono infine gli eurodeputati Pd, Moretti, Cozzolino e Bartolo. Gli uffici dei loro assistenti sono finiti sotto sequestro e a loro il Gruppo dei socialisti ha chiesto di autosospendersi da tutte le attività fino a conclusione delle indagini. Sospeso anche l'euroodeputato socialista italo-belga Marc Tarabella, la cui casa è stata perquisita sabato sera, ma su cui ancora non pendono accuse formali.
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