Guerra nucleare, cosa ha detto Putin? «Stop a Start», il trattato sulle riduzione delle armi nucleari

Start è una sigla dell’inglese Strategic Arms Reduction Treaty

Putin: «Stop a Start», il trattato sulle riduzione delle armi nucleari: escalation mondiale in vista?
Putin: «Stop a Start», il trattato sulle riduzione delle armi nucleari: escalation mondiale in vista?
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Martedì 21 Febbraio 2023, 18:00 - Ultimo aggiornamento: 18:01

Il leader della Russia Vladimir Putin ha tenuto un discorso, molto simbolico, all'Assemblea federale di oggi (21 febbraio, ndr.). Parole che sono giunte a quasi un anno dall'inizio russo-ucraino. Nel suo discorso è emerso lo stop al trattato Start: aumentano così le paure per un conflitto nucleare globale.

La paura del nucleare

Cresce la paura che il conflitto danneggiasse in qualche modo le centrali nucleari disseminate in Ucraina - tra cui i resti di Chernobyl - causando un disastro mondiale; o ancora che lo spauracchio più temuto, l’utilizzo di armi atomiche, diventasse reale. 



La Russia è uno dei Paesi con a disposizione ordigni nucleari: l’arsenale di Mosca conta circa 6mila bombe atomiche, di cui 1.588 già schierate e operative. Il loro utilizzo? Non è così improbabile. Il 24 febbraio Putin disse: «Chiunque tenti di crearci ostacoli e interferire» in Ucraina «sappia che la Russia risponderà con delle conseguenze mai viste prima. Siamo preparati a tutto. Spero di essere ascoltato». Appena tre giorni dopo, il 27 febbraio, lo stesso Putin aveva messo in allerta il sistema di deterrenza nucleare del Paese. Una mossa a cui non è seguita reazione dall’unico altro Stato al mondo a disporre di un arsenale atomico paragonabile, gli Stati Uniti. Fortunatamente le tensioni non sono cresciute al tal punto di un utilizzo delle armi nucleari da parte dei due Paesi.

L’annessione alla Russia di alcune aree dell’Ucraina (Donbass, Zaporizhzhia e Kherson) ha preoccupato e non poco. La dottrina nucleare russa infatti prevede che sia consentito l’utilizzo di tali armi in caso di minaccia alla «sovranità e integrità territoriale dello Stato».

Scenario che finora non si è però realizzato, anche a seguito della parziale liberazione della regione di Kherson. 

Di fronte alla possibilità che Mosca decida davvero di utilizzare armi atomiche, gli Stati Uniti si sono finora trincerati dietro la cosiddetta «ambiguità strategica» già applicata nei confronti della Cina riguardo a Taiwan: hanno promesso una risposta, senza però specificare quale. «L’uso di armi nucleari avrà conseguenze catastrofiche per la Russia, gli Stati Uniti e i nostri alleati risponderanno in modo deciso», aveva dichiarato a settembre il consigliere per la Sicurezza del presidente Usa Joe Biden, Jake Sullivan. E il temuto conflitto nucleare, finora, non è avvenuto.

 
 

 

Cosa prevede «Start»

Start è una sigla dell’inglese Strategic Arms Reduction Treaty, indicante i negoziati tra Usa e Urss (poi Federazione Russa) per la riduzione delle armi nucleari strategiche con raggio d’azione intercontinentale. Iniziati nel 1982 come ulteriore passo verso il disarmo nucleare rispetto ai precedenti negoziati Salt.

Russia e Stati Uniti hanno firmato il trattato New Start l’8 aprile del 2010 a Praga.
Al 2020, è l'unico patto bilaterale fra Stati Uniti e Russia nonché l'unico trattato ancora vigente in materia di disarmo nucleare. Dopo il suo periodo di validità di 10 anni, l’accordo è stato esteso lo scorso 5 febbraio 2021 con validità fino al prossimo 4 febbraio 2026.
Conosciuto anche come New Strategic Arms Reduction Treaty, il trattato prevede la riduzione a 1.500 unità delle testate nucleari schierate dalle parti, un limite di 700 vettori nucleari trae missili balistici intercontinentali, missili balistici lanciati da sottomarini e bombardieri pesanti. 

Il Leitmotiv del Tnp

Disarmo, non proliferazione e uso pacifico del nucleare.
Sono questi i tre principi su cui si fonda il trattato internazionale sulle armi nucleari conosciuto come Tnp - trattato di non proliferazione nucleare. Il trattato fu sottoscritto da Stati Uniti, Regno Unito e Unione Sovietica il 1° luglio 1968 ed entrò in vigore il 5 marzo 1970.
Francia e Cina (che possiedono armi nucleari) vi aderirono nel 1992 mentre la Corea del Nord lo sottoscrisse nel 1985 ma, sospettata di costruire ordigni atomici e rifiutando ispezioni, si ritirò definitivamente dal trattato nel 2003.
Il Sudafrica, costruì prima sei testate nucleari che ha dichiarato di aver smantellato, aderendo poi al trattato nel 1991. Attualmente sono 191 gli Stati firmatari. Il trattato, composto da 11 articoli, proibisce agli Stati firmatari «non-nucleari» di procurarsi tali armamenti e agli Stati «nucleari» di trasferire a chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi. Inoltre, il trasferimento di tecnologie nucleari per scopi pacifici (ad esempio per la produzione elettrica) deve avvenire sotto il controllo della Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica).

 

 

 

Il precedente

In occasione della decima «​Conferenza di revisione delle parti del trattato di non proliferazione delle armi nucleari»​, dal 1 al 26 agosto, la Casa Bianca è tornata a parlare del trattato New Start.

L'amministrazione statunitense era pronta a discutere con la Russia un sistema di controllo degli armamenti che sostituirà il Trattato in scadenza a febbraio 2026 sulle misure per l'ulteriore riduzione e limitazione delle armi nucleari. La notizia arrivò direttamente dalle parole del presidente degli Stati Uniti Joe Biden come riporta il sito web della Casa Bianca.

«La Russia dovrebbe dimostrare di essere pronta a riprendere il lavoro sul controllo degli armamenti nucleari con gli Stati Uniti» dichiarò Joe Biden sottolineando come «l’attacco brutale della Russia in Ucraina ha infranto la pace in Europa e costituisce un attacco ai principi fondamentali dell’ordine internazionale».

Il presidente americano specificò che anche al culmine della Guerra Fredda, gli Stati Uniti e la Russia hanno lavorato insieme «per sostenere la responsabilità comune di garantire la stabilità strategica», citando il Tnp – Trattato di non proliferazione nucleare.

All'inizio di giugno, l'assistente del segretario di Stato per il controllo degli armamenti Mallory Stewart affermò che Washington avrebbe voluto mantenere le restrizioni sulle armi nucleari come prevede New Start.
Secondo Stewart, il nuovo accordo dovrebbe tenere conto non solo dei missili balistici intercontinentali, ma anche dei proiettili con una portata più breve.

La necessità dei colloqui tra Stati Uniti e Russia su New Start è stata annunciata dal Cremlino lo scorso giugno.
Il portavoce presidenziale Dmitry Peskov affermò che il prossimo step era importante non solo per i cittadini degli Stati Uniti e della Russia, ma per il mondo intero e per la sicurezza globale.

L'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov dichiarò che «il tempo stringe» e che i negoziati sarebbero dovuti iniziare già.

Da specificare che già nel mese di maggio, quando la situazione tra Mosca e Washington era molto tesa per via del conflitto in Ucraina, il Ministero degli Esteri russo aveva annunciato che Russia e Stati Uniti stavano proseguendo il dialogo sull'attuazione delle disposizioni del trattato New Start.

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