Saldi, si parte il 5 gennaio: ogni famiglia spenderà in media 119 euro

Saldi invernali
Saldi invernali
di Francesca SOZZO
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Lunedì 3 Gennaio 2022, 17:05 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 13:21

Si parte il 5 gennaio (e fino al 28 febbraio) con i saldi invernali in Puglia. Oltre un mese di tempo per acquisti – a prezzo ridotto – che secondo le stime di Confcommercio interesseranno 15 milioni di famiglie italiane con una spesa pro capite di 119 euro, per un giro di affari di 4,2 miliardi di euro. Con buona pace dei commercianti. Spesa che aumenta di qualche euro quest'anno, 115 euro pro capite secondo la stima dello scorso anno di Confcommercio, ma che ancora non riesce a far gioire del tutto il settore commercio sebbene le previsioni di spesa condotta da Confesercenti, sia ben più alta: su un campione di consumatori, 4 italiani su dieci (il 39%) hanno già programmato di approfittare degli acquisti a prezzi scontati per acquistare uno o più prodotti, per un budget medio previsto di 150 euro a persona. Ma, assicurano dall'associazione, si tratta di numeri ancora lontani da quelli pre-crisi: in occasione dei saldi invernali del gennaio 2020, si diceva interessato all'evento il 48% degli italiani.

Saldi al via il 5 gennaio in Puglia

Conto alla rovescia dunque e portafoglio alla mano per i pugliesi che alla vigilia della Befana potranno sbizzarrirsi in acquisti con percentuali di sconto che variano dal 30 a oltre il 50%.

«Seguendo un trend oramai consolidato negli ultimi anni, i saldi invernali registreranno anche nel 2022 un calo complessivo delle vendite, col giro d'affari degli sconti di fine stagione che perderà oltre 1 miliardo di euro rispetto al periodo pre-Covid», afferma invece il Codacons nazionale. Rispetto ai saldi invernali del 2020, scrive l'associazione in una nota, gli sconti di fine stagione del 2022 subiranno una contrazione delle vendite pari al -21%. Il giro d'affari complessivo passa infatti dai 5,2 miliardi di euro del 2020 ai circa 4,1 miliardi del 2022, perdendo oltre un miliardo di euro rispetto al periodo pre-Covid. «Alla base del flop dei saldi non solo il Black Friday di novembre e le feste di Natale che hanno già assorbito una fetta consistente degli acquisti degli italiani, ma anche i forti rincari delle bollette e l'aumento dei prezzi al dettaglio, fattori che frenano gli acquisti delle famiglie e impongono una maggiore cautela nella spesa», commenta il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.

Il decalogo dei saldi

E come per ogni vendita promozionale che si rispetti, non manca il manuale per gli acquisti sicuri (fonte Confcommercio) in modo da non cadere in brutte sorprese (merce dell'anno precedente in saldo, prezzi maggiorati e poi ridotti) e truffe.

E, soprattutto, rispettare le norme anti-covid.

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.

Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.

Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi.

Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.

Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente.

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