Puglia, il Covid conferma e inasprisce il legame tra poveri e meno istruiti

Puglia, il Covid conferma e inasprisce il legame tra poveri e meno istruiti
di Maria Claudia MINERVA
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Martedì 6 Luglio 2021, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 07:47

La pandemia conferma e accentua il legame tra povertà e istruzione bassa. Meno si è istruiti, più è difficile trovare lavoro e mantenere una posizione economica stabile. A dirlo è una ricerca di Openpolis, che sottolinea come nel 2020, anno in cui è scoppiato il Coronavirus, la quota di minori in povertà assoluta ha superato il 20%. Non solo. In punti percentuali l'incidenza di povertà assoluta è cresciuta del 2,3% nelle famiglie in cui la persona di riferimento ha la licenza media. Ancora oggi, quindi, resiste un legame molto profondo tra povertà, disuguaglianze sociali e disparità di accesso all'istruzione. Nascere in una famiglia con meno risorse, sia economiche che culturali, significa spesso non avere a disposizione le stesse opportunità educative e sociali degli altri ragazzi.

Il focus


Per gli esperti di Openpolis, che ha aggiornato il suo focus sul tema, nel 2020 si è consolidato il legame tra difficoltà economiche e bassi livelli di istruzione anche in Puglia. Un legame che per certi versi nelle società odierne rischia di essere ancora più solido, dato che il bagaglio di competenze e conoscenze richieste è sempre più elevato. Oltre una famiglia su 10 (per la precisione il 10,9%. Erano l'8,6% nel 2019) si trova in povertà assoluta quando la persona di riferimento non ha il diploma. «Le conseguenze economiche della pandemia sono state enormi per i minori e per le loro famiglie - spiega ancora Openpolis -. I dati definitivi, di recente pubblicazione, lo confermano pienamente. La quota di bambini e ragazzi in povertà assoluta è cresciuta fino al 13,5%, il dato più elevato dal 2005 (anno di inizio della serie storica). Accanto a questo elemento, già preoccupante perché conferma che da un decennio bambini e ragazzi sono la fascia d'età più spesso in povertà assoluta, ne emerge un altro molto critico: la crisi economica seguita all'emergenza Covid ha avuto gli effetti più negativi proprio sulla parte di popolazione meno istruita. Nell'anno precedente alla pandemia era già evidente che le famiglie senza diplomati fossero più in difficoltà. Già nel 2019 infatti oltre l'8% dei nuclei familiari in cui la persona di riferimento aveva solo la licenza media si trovavano in povertà assoluta. Ciò a fronte del 3,4% tra diplomati e laureati».


Bassa istruzione e povertà si influenzano a vicenda: chi nasce in un nucleo più povero avrà a disposizione meno opportunità, anche educative. E a sua volta, da adulto, avrà più difficoltà ad ottenere lavori stabili e ben retribuiti e sarà più a rischio di esclusione sociale. «Per questa ragione, appare particolarmente prezioso il lavoro portato avanti dall'istituto di statistica con il censimento permanente, per monitorare nel tempo il livello di istruzione della popolazione» dicono da Openpolis. In Puglia, come nelle altre regioni del Sud (Napoli, Catania e Palermo), il rapporto istruzione bassa e povertà appare ancora consolidato e la quota di famiglie in potenziale disagio è nettamente più elevata proprio in quei nuclei con più persone che hanno al massimo la licenza media. Tra le province pugliesi, quella con la percentuale più alta di persone che hanno come unico titolo quello della licenza media è la Bat: il 60% della popolazione ha la licenza media, solo il 40% il diploma o una laurea. Seguono Taranto (53,8% di popolazione con la licenza media, 46,2% ha il diploma o la laurea), Foggia (50,9 di popolazione ha la licenza media, il 49,1 il diploma o la laurea), Bari (49,3% licenza media, 50,7 diploma o laurea), Taranto (53,8 di popolazione con licenza media, 46,2 di popolazione con diploma o laurea) e, infine, Lecce, che con il 42,5% di popolazione con licenza media e il 57,5% di popolazione con diploma o laurea è la provincia che dovrebbe avere meno famiglie e meno minori in difficoltà.

Invece, tra i Comuni della Puglia in cui il rapporto istruzione bassa/povertà è più evidente sono Grumo Appula in provincia di Bari (solo il 41% di diplomati e laureati), Trinitapoli (32,8% di diplomati o laureati) nella Bat, San Michele Salentino (33,8% di diplomati o laureati) in provincia di Brindisi, Zapponeta (29,2% di diplomati o laureati) in provincia di Foggia, Supersano (34,5% di diplomati o laureati) in provincia di Lecce, Torricella (34,2% di diplomati o laureati) in provincia di Taranto.


Al disagio economico è anche strettamente collegata la dispersione scolastica: la Puglia che mostrava dati molto preoccupanti già negli anni scorsi (più di un ragazzo su cinque ha lasciato prima del diploma), con la pandemia e il ricorso alla Dad ha accentuato il fenomeno, rendendo ormai necessaria l'attuazione di politiche, acclamate dai sindacati, capaci di invertire la triste tendenza.
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