Prenotazione vaccino Covid, le regole Regione per Regione. Lazio, Lombardia, Toscana, Sardegna: numeri e procedure

Vaccino Covid, prenotazione e campagna: Regioni in ordine sparso. come funziona dal Lazio alla Lombardia
Vaccino Covid, prenotazione e campagna: Regioni in ordine sparso. come funziona dal Lazio alla Lombardia
di Cristiana Mangani
8 Minuti di Lettura
Giovedì 4 Marzo 2021, 10:40 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 03:46

Durante lo scorso fine settimana sono arrivate all'aeroporto di Pratica di Mare 463.200 dosi del vaccino AstraZeneca e 375.500 del vaccino Moderna. Dopo la suddivisione da parte del personale del ministero della Salute è avvenuta la distribuzione nelle varie Regioni con il concorso dei corrieri SDA e delle Forze Armate. Sono state 102 le destinazioni e 14 i siti di stoccaggio messi a disposizione dalla Difesa e subito raggiunti. Tutti gli spostamenti sono stati scortati dai militari dell'Arma dei Carabinieri. Insomma le dosi per il vaccino ci sono, ma spesso restano nei frigoriferi, perché la campagna di vaccinazione prosegue  “in ordine sparso”. Se il 27 dicembre per tutti era stato il “vaccino day” con l'avvio in sincrono delle somministrazioni a medici e infermieri, già con quelle per gli over 80 i tempi si sono diluiti. E ora che dovrebbe partire la “terza fase”, quella per i soggetti “fragili”, dai disabili ai pazienti oncologici ai cardiopatici e diabetici, è saltata ogni programmazione.

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Lazio ed Emilia Romagna sembrano “tirare” il gruppo: la seconda è appena partita, la prima sta per farlo. Seguono Piemonte e Veneto, anche loro ormai sulla linea dello start. Futuro più incerto per tutte le altre anche se nelle intenzioni l'avvio dovrebbe avvenire «nei tempi più rapidi possibile».

Il Lazio

Nel Lazio sono stati «attivati tre canali di presa in carico per agevolare il reclutamento» e da giovedì dovrebbero partire le prenotazioni sul sito della Regione per i soggetti estremamente vulnerabili. Da venerdì 5 marzo sarà il turno dei 79enni e dei 78enni e da lunedì 8 marzo potranno prenotare il vaccino sul sito della Regione Lazio anche i 65enni e i 64enni (oltre che dal proprio medico di famiglia). Inoltre, già dal 18 febbraio, il personale dei servizi educativi per l'infanzia, il personale scolastico e universitario, docente e non docente, di età compresa tra 18 anni (anno di nascita 2003) e i 65 anni (anno di nascita 1956) hanno potuto prenotare la vaccinazione presso i centri vaccinali allestiti dalla Regione Lazio. Si prenota sul sito della Regione e possono prenotare tutti coloro che sono assistiti da un medico di famiglia convenzionato con il Sistema sanitario regionale. Servono tessera sanitaria e codice fiscale. Continua, poi, la somministrazione dei vaccini Pfizer e Moderna agli over 80. Fino a ieri erano 410 mila le persone che avevano prenotato.

 

I 65enni e i 64enni verranno vaccinati con dosi AstraZeneca.

Due le possibilità: dal ieri i medici di famiglia dovrebbero aver cominciato a chiamare gli assistiti per la vaccinazione presso i loro studi medici. Da lunedì 8 marzo sarà possibile prenotare, sempre per le classi d'età 65 anni e 64 anni (nati 1956 e 1957), anche presso i centri vaccinali senza passare per il medico di famiglia (il vaccino sarà sempre quello di AstraZeneca). Per la prenotazione sarà necessaria la sola tessera sanitaria.

Per ora resteranno fuori dalla prenotazione quelli con età inferiore ai 64 anni e che non appartengono alla categoria degli insegnanti, degli operatori sanitari e delle forze dell'ordine, e chi ha un'età compresa tra 77 e 65 anni. Nelle prossime settimane si continuerà con le vaccinazioni degli over 70, andando a ritroso con le fasce d'età (i prossimi saranno i 77enni, i 76enni e così via) e con gli under 65 (i prossimi saranno i 63enni, i 62enni e così via).

In Emilia Romagna sono già partite le somministrazioni per i disabili. La programmazione è stata avviata lunedì scorso e le prime dosi, in alcuni territori della regione, sono già state somministrate. La priorità viene data alle persone con disabilità nelle strutture residenziali, poi a quelle nei centri diurni e a quelle in carico ai servizi. La prima categoria prevista è quella delle «persone estremamente vulnerabili con rischio elevato di sviluppo forme gravi o letali di Covid-19, a partire dai 16 anni di età, comprese le persone con disabilità al 100% non autosufficienti».

 

Il Veneto

L'assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarini spiega che si stanno consegnando «i vaccini ai centri di riferimento per la popolazione che appartiene a tre categorie a rischio: trapiantati, pazienti affetti da fibrosi cistica e malati oncologici». In Piemonte la campagna per i disabili dovrebbe partire il 16 marzo. «Si comincerà - chiarisce l'assessore regionale Luigi Genesio Icardi - con la vaccinazione ai circa 6mila ospiti delle strutture residenziali e semiresidenziali ai quali verranno somministrati i vaccini Pfizer e Moderna».

La Toscana

Più indietro la Toscana che punta però «a cambiare passo» alzando il ritmo delle somministrazioni agli over-80 e inserendo da giovedì anche i 120.000 pazienti “superfragili”. L'obiettivo è raggiungere quota 70.000 somministrazioni settimanali. L'idea è di vaccinarli nelle strutture Asl comunali per garantire maggiore sicurezza e di farlo con le dosi Pfizer e Moderna, per i fragili non gravi, invece, si partirà da metà marzo negli hub regionali con il vaccino AstraZeneca.

La Lombardia

Nelle retrovie anche la Lombardia: il piano vaccinale risale allo scorso 24 febbraio, e dovrebbe iniziare la consegna per la vaccinazione nelle università a partire da oggi. Verranno inoculati in autonomia da ogni singolo ateneo lombardo. A breve si dovrebbe partire con il personale della scuola. Se ne discuterà sempre oggi all’incontro in Regione tra i vertici degli assessorati interessati e le sigle sindacali. Anche qui si userà il vaccino Astrazeneca. Domani, poi, la giunta regionale delibererà sul cosiddetto "secondo step" del piano, con l'individuazione tra l'altro degli Hub e degli Spoke dove verranno somministrati i vaccini.

Incertezza anche in Abruzzo dove si parla genericamente di partenza "entro il mese".

Vaccini Covid Lazio

La Liguria

Tempi lunghi per la Liguria: il calendario di vaccinazione ruota tutto attorno alla consegna delle dosi e della tipologia di vaccino, ma stando a quanto previsto dal piano, i soggetti ultravulnerabili dovrebbero iniziare la vaccinazione a maggio. Per loro (e per gli over 75) le prenotazioni dovrebbero scattare entro fine aprile, per poi far partire a maggio le somministrazioni di Pfizer e Moderna. Comincerà invece l'8 marzo la fase 3 che prevede il coinvolgimento dei medici di medicina generale che inizieranno a prenotare gli appuntamenti per i propri assistiti under 65 ma anche deii soggetti vulnerabili dai 18 ai 65 anni.

La Campania

In Campania per ora si è alle dichiarazioni d'intenti: «Bisogna garantire la priorità nella vaccinazione anti-Covid alle categorie più deboli» ma per ora nessun calendario.

 

La Sardegna

Tutto fermo in Sardegna, diventata da venerdì zona bianca. La vaccinazione di disabili, malati cronici e non autosufficienti, è stata rimandata per mancanza di vaccini. Sembra molto lontano, quindi, almeno per il momento, l'obiettivo di portare a termine 14 milioni di somministrazioni entro aprile. Ieri erano poco più di 4,3 milioni le dosi somministrate. E solo circa 1,4 milioni le persone vaccinate, vale dire quelle che hanno ricevuto prima e seconda dose. Certo, le Regioni sono azzoppate dai tagli alle forniture. Ma questo non basta a spiegare i ritardi che si stanno accumulando. E nemmeno l'alta percentuale di dosi inutilizzate, in molti casi maggiore di quella quota del 30% di scorta necessaria per il richiamo. Quota che se è indispensabile per i due vaccini americani Pfizer e Moderna, che richiedono la seconda dose in tempi brevi, non lo è per quello europeo di Astrazeneca, che prevede il richiamo dopo tre mesi. 

Nelle intenzioni del governo Draghi, c'è però l'idea di accelerare la campagna quanto più possibile, cominciando con l'istituire un sistema di prenotazioni e somministrazioni unico e uguale per tutte le regioni, più
centralità e unità nella gestione dell'emergenza, recupero dell'efficienza della Protezione civile. Inoltre la nomina del capo, il generale Figliuolo, a commissario per l'emergenza con il compito di pianificare e gestire la distribuzione dei vaccini in stretto raccordo con il Dipartimento di via Ulpiano, ha l'obiettivo di accelerare il più possibile i tempi. 

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