Piacenza, 7 carabinieri arrestati nella caserma degli orrori: torture e droga. «Noi come Gomorra»

Piacenza, 6 carabinieri arrestati: torture, estorsioni e spaccio. «Schiaffoni come in Gomorra»
Piacenza, 6 carabinieri arrestati: torture, estorsioni e spaccio. «Schiaffoni come in Gomorra»
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Mercoledì 22 Luglio 2020, 10:53 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 06:58

Sette carabinieri arrestati e una caserma sotto sequestro. È un'inchiesta a tratti senza precedenti quella condotta dalla Procura della Repubblica di Piacenza e che ha portato all'emissione di diverse ordinanze di custodia cautelare per i militari di una caserma della Compagnia di Piacenza. Almeno sei i militari arrestati, alcuni già in carcere altri agli arresti domiciliari. I reati contestati andrebbero dallo spaccio, all'estorsione fino alla tortura. Ai carabinieri sono state sequestrate ville con piscina, automezzi e conti correnti. Dalle indagini è risultati che i militari avevano un tenore di vita sproporzionato rispetto alle loro possibilità. Un appuntato aveva «atteggiamenti da Gomorra», raccontano gli inquirenti. Ai domiciliari è finito il comandante della stazione Levante. 

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Ai sei carabinieri, fa sapere il Comando Generale dell'Arma, è stata «immediatamente disposta la sospensione dall'impiego nei confronti dei destinatari del provvedimento giudiziario, nonché la contestuale valutazione amministrativa dei fatti per adottare, con urgenza, rigorosi provvedimenti disciplinari a loro carico». 
Intanto dal comando generale dei carabinieri arrivail «totale sostegno all'autorità giudiziaria». «I gravissimi episodi oggetto di indagine - aggiunge il comando generale - sono ulteriormente aggravati dall'incommensurabile discredito che gettano sull'impegno quotidianamente assicurato dai carabinieri al servizio dei cittadini e a tutela della legalità»
 

«Schiaffoni come in Gomorra e false certificazioni per uscire durante il lockdown»


«Quello che la procura deve chiedersi e che deve chiedersi anche l'Arma è come sia stato possibile che un appuntato dei carabinieri con un atteggiamento in stile Gomorra abbia acquisito tutto questo potere». Lo ha detto la pm Grazia Pradella nel corso della conferenza stampa in procura sull'indagine che ha coinvolto la caserma dei carabinieri Levante di via Caccialupo a Piacenza. «Abbiamo poi il rilascio di false attestazioni da parte del pubblico ufficiale finalizzata al trasporto dello stupefacente in periodo covid. Non se lo merita l'Arma ma non se lo merita neanche la città di Piacenza, la città stava contando i suoi morti e questo signore firma e controfirma un autocertificazione per permettere allo spacciatore di muoversi verso la Lombardia per procacciarsi lo stupefacente dicendo se ti fermano fai vedere che sei stato già controllato dai carabinieri della caserma e ci mette il timbro».
 

Salvini: «Chi sbaglia paga»

Sulla questione è intervenuto anche il leader della Lega, Matteo Salvini, da sempre vicino alle forze dell'ordine: «Chi sbaglia, paga: vale per tutti e ovviamente anche per chi indossa una divisa - ha detto Salvini -. «Ma l'eventuale errore di pochi non sia la scusa per infangare donne e uomini in divisa che rappresentano una delle parti migliori del Paese. Troppo spesso abbiamo visto indagati con l'accusa di essere torturatori, poi assolti senza nemmeno una scusa». 
 
 

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«Se qualcuno ha sbagliato, giusto che paghi. Dopodiché, massima fiducia nella magistratura e solidarietà a tutte le donne e uomini in divisa che ogni giorno svolgono il loro lavoro con professionalità e sacrificio per tutelare le nostra sicurezza». Così il capogruppo regionale della Lega in Emilia-Romagna, Matteo Rancan, e Luigi Merli, responsabile provinciale piacentino del Carroccio, sull'operazione 'Odysseus', coordinata dalla Procura di Piacenza, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria delle fiamme gialle di Piacenza, in collaborazione con la guardia di finanza di Fiorenzuola d'Arda, che ha dato esecuzione, in Emilia-Romagna e in Lombardia, a un'ordinanza di custodia cautelare personale e reale emessa nei confronti di 22 soggetti, tra i quali figurano 10 militari dell'Arma dei carabinieri.

Carabinieri arrestati, gli audio



«L'impegno e l'abnegazione dell'Arma dei carabinieri e delle forze dell'ordine tutte - aggiungono i leghisti - assumono una valenza ancor più rilevante se valutate nel difficile contesto del periodo storico che stiamo attraversando e nel quale esse stesse si trovano ad operare. In attesa che la magistratura faccia il proprio corso, ci preme esprimere la nostra riconoscenza a tutte le donne e agli uomini appartenenti alle forze dell'ordine, con l'auspicio che possano continuare a lavorare con sempre maggior efficacia e motivazione per la sicurezza dei cittadini nonostante spesso questa motivazione venga duramente messa alla prova da provvedimenti la cui comprensione risulta alquanto difficile come ad esempio le recenti, surreali, scarcerazioni di circa 500 criminali cui abbiamo assistito a livello nazionale».
 

Il comandante dell'Arma

 «Sono reati gravissimi e per questo procederemo con il massimo rigore e la massima severità per individuare le responsabilità dei singoli», dice il comandante generale dei Carabinieri Giovanni Nistri al Tg1 in merito all'inchiesta di Piacenza che ha portato in carcere alcuni militari per reati che vanno dallo spaccio alle lesioni fino alla tortura. «Episodi come questi intaccano la fiducia nell'Arma ma io devo parlare a tutela dei 100mila carabinieri che ogni giorno e ogni notte espletano il loro dovere al massimo delle loro possibilità - aggiunge il comandante generale - Quest'anno abbiamo avuto mille feriti e durante l'emergenza Covid 10 vittime e 800 coontagiati. Speriamo che quello che viene fatto dai più possa cancellare nella memoria il male che è stato fatto, se verrà accertato, da chi non è degno di indossare questa divisa».

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