Pensioni rivalutate: a gennaio aumenti solo per quelle fino a 2.100 euro lordi al mese. Ecco a chi spetta

Pensioni rivalutate: a gennaio aumenti solo per quelle fino a 2.100 euro lordi al mese. Ecco a chi spetta
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Giovedì 5 Gennaio 2023, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 04:34

Pensioni rivalutate: a gennaio aumenti solo per quelle fino a 2.100 euro lordi al mese. Ecco a chi spetta. I primi aumenti sono già arrivati: i pensionati con assegno fino a fino a 4 volte il minimo, ovvero fino a 2.101,52 euro lordi, hanno già trovato nell’assegno in pagamento ieri gli incrementi dovuti alla rivalutazione delle pensioni per effetto dell’inflazione. Gli altri - secondo quanto comunicato da una circolare dell’Inps del 22 dicembre scorso - riceveranno gli aumenti, comprensivi degli arretrati, «sulla prima rata utile dopo l’approvazione della legge di bilancio 2023». Fonti Inps fanno sapere che, per il timing preciso, è in preparazione una nuova circolare con tutti i dettagli.

La rivalutazione

La legge di Bilancio 2023 prevede una percentuale differente di rivalutazione a seconda dell’importo della pensione: il recupero integrale dell’inflazione del 2022 - pari al 7,3% secondo quanto rilevato e stabilito dall’Istat - vale solo per gli assegni fino a quattro volte il minimo. Quelli fino a 2.101,52 euro lordi. In questo caso gli aumenti sono stati già contabilizzati ed erogati con la pensione in ritiro a partire da ieri 3 gennaio. Il minimo Inps è quindi passato da 525,38 euro a 563,73 euro con un aumento di 38,35 euro mensili ovvero di 498 euro in un anno (tredici mensilità). Va ricordato inoltre che parte dell’adeguamento, per le pensioni fino a 2692,32 euro mensili è già stato anticipato dal mese di ottobre nella misura del 2% eccezionalmente prevista dal Governo con decreto Aiuti bis.

Le fasce

Per le altre fasce la rivalutazione sarà:

all’85% dell’inflazione accertata per la fascia compresa tra quattro e cinque volte il minimo (compresi tra 2.102 e 2.627 euro);
al 53% per le pensioni tra 5 a 6 volte il minimo (2.627 euro a 3.152 euro);
al 47% per la fascia tra 6 e 8 volte il minimo (3.152 euro a 4.203 euro);
al 37% da 8 a 10 volte il minimo (fino a 5.254 euro);
al 32% per gli assegni oltre 10 volte il minimo.

Gli importi

La legge di Bilancio di fatto, rispetto alle precedenti norme, ha tagliato la rivalutazione per chi percepisce assegni superiori a quattro volte il minimo.

Ad esempio una pensione di 3.000 euro lordi al mese al 31 dicembre 2022 sarà rivalutata in modo secco del 3,869%, cioè 116 euro al mese. Con le vecchie regole l’aumento sarebbe stato di ben 208 euro al mese. Una pensione di 6.000 euro lordi al mese prenderà 140 euro di aumento contro i 373 euro che avrebbe ottenuto con la disciplina precedente.

Le tabelle

In base alle tabelle pubblicate dall’Inps, per effetto della rivalutazione i trattamenti minimi delle pensioni dei lavoratori dipendenti e autonomi dal primo gennaio 2023 passano da 525,38 euro al mese a 563,74 euro. Gli assegni vitalizi passano da 299,49 euro al mese a 321,36 euro. La pensione sociale passa da 386,54 euro a 414,76 euro al mese. L’assegno sociale da 469,03 € al mese a 503,27 euro.

Over 75

Un’altra novità messa in campo dalla nuova legge di Bilancio è l’aumento delle pensioni minime degli over 75: l’assegno sale a 600 euro al mese. Per adesso la norma vale solo per il 2023.

Il calendario

Le pensioni sono pagate il 3 gennaio, secondo giorno bancabile dell’anno mentre nei mesi successivi alle Poste saranno pagate sempre il primo del mese ad eccezione di maggio, ottobre e novembre (saranno pagate il 2). In Banca saranno pagate con le stesse modalità ad eccezione di aprile e luglio quando si pagheranno il 3 del mese.

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