Pensioni rivalutate: a gennaio aumenti solo per quelle fino a 2.100 euro lordi al mese. Ecco a chi spetta. I primi aumenti sono già arrivati: i pensionati con assegno fino a fino a 4 volte il minimo, ovvero fino a 2.101,52 euro lordi, hanno già trovato nell’assegno in pagamento ieri gli incrementi dovuti alla rivalutazione delle pensioni per effetto dell’inflazione. Gli altri - secondo quanto comunicato da una circolare dell’Inps del 22 dicembre scorso - riceveranno gli aumenti, comprensivi degli arretrati, «sulla prima rata utile dopo l’approvazione della legge di bilancio 2023». Fonti Inps fanno sapere che, per il timing preciso, è in preparazione una nuova circolare con tutti i dettagli.
La rivalutazione
La legge di Bilancio 2023 prevede una percentuale differente di rivalutazione a seconda dell’importo della pensione: il recupero integrale dell’inflazione del 2022 - pari al 7,3% secondo quanto rilevato e stabilito dall’Istat - vale solo per gli assegni fino a quattro volte il minimo. Quelli fino a 2.101,52 euro lordi. In questo caso gli aumenti sono stati già contabilizzati ed erogati con la pensione in ritiro a partire da ieri 3 gennaio. Il minimo Inps è quindi passato da 525,38 euro a 563,73 euro con un aumento di 38,35 euro mensili ovvero di 498 euro in un anno (tredici mensilità). Va ricordato inoltre che parte dell’adeguamento, per le pensioni fino a 2692,32 euro mensili è già stato anticipato dal mese di ottobre nella misura del 2% eccezionalmente prevista dal Governo con decreto Aiuti bis.
Le fasce
Per le altre fasce la rivalutazione sarà:
all’85% dell’inflazione accertata per la fascia compresa tra quattro e cinque volte il minimo (compresi tra 2.102 e 2.627 euro);
al 53% per le pensioni tra 5 a 6 volte il minimo (2.627 euro a 3.152 euro);
al 47% per la fascia tra 6 e 8 volte il minimo (3.152 euro a 4.203 euro);
al 37% da 8 a 10 volte il minimo (fino a 5.254 euro);
al 32% per gli assegni oltre 10 volte il minimo.
Gli importi
La legge di Bilancio di fatto, rispetto alle precedenti norme, ha tagliato la rivalutazione per chi percepisce assegni superiori a quattro volte il minimo.
Le tabelle
In base alle tabelle pubblicate dall’Inps, per effetto della rivalutazione i trattamenti minimi delle pensioni dei lavoratori dipendenti e autonomi dal primo gennaio 2023 passano da 525,38 euro al mese a 563,74 euro. Gli assegni vitalizi passano da 299,49 euro al mese a 321,36 euro. La pensione sociale passa da 386,54 euro a 414,76 euro al mese. L’assegno sociale da 469,03 € al mese a 503,27 euro.
Over 75
Un’altra novità messa in campo dalla nuova legge di Bilancio è l’aumento delle pensioni minime degli over 75: l’assegno sale a 600 euro al mese. Per adesso la norma vale solo per il 2023.
Il calendario
Le pensioni sono pagate il 3 gennaio, secondo giorno bancabile dell’anno mentre nei mesi successivi alle Poste saranno pagate sempre il primo del mese ad eccezione di maggio, ottobre e novembre (saranno pagate il 2). In Banca saranno pagate con le stesse modalità ad eccezione di aprile e luglio quando si pagheranno il 3 del mese.