Pane e latte senza Iva per un anno, aiuti alle famiglie numerose e Amazon Tax: tutte le misure della manovra

Scenderà al 5% su assorbenti e pannolini. Raddoppiato l'assegno a chi ha 4 figli. L’ipotesi di tassare le consegne a domicilio. Scudo fiscale in forse

Pane e latte senza Iva per un anno, aiuti alle famiglie numerose e Amazon Tax: tutte le misure della manovra
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Sabato 19 Novembre 2022, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 18:35

Manovra: pane e latte senza iva per almeno un anno. Aiuti alle famiglie numerose ma arriva la tassa sulle consegne a domicilio Amazon.  Scenderà al 5% su assorbenti e pannolini. Verrà raddoppiato l'assegno a chi ha 4 figli. Scudo fiscale in forse.

Il vertice 

Si è conclusa verso le 21 la riunione tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i partiti di maggioranza per discutere delle misure della prossima legge di bilancio. Oltre ai capigruppo di Fratelli d'Italia al Senato e alla Camera, Lucio Malan e Tommaso Foti, quelli di Forza Italia Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, ed i capigruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo e alla Camera Riccardo Molinari, all'incontro ha preso parte anche il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, e i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini.

«È stato un incontro interlocutorio, ho rappresentato un quadro di prudenza e confido nel fatto che le forze politiche con responsabilità sosterranno questo approccio" spiega Giorgetti in una nota al termine dell'incontro a Palazzo Chigi sulla manovra. Il ministro non si sbilancia sulle singole misure ma assicura di "essere determinatissimo a tenere la barra dritta" con alcune priorità: "sostenere in questa fase le fasce più deboli e le imprese che devono fare i conti con la crisi energetica". Tra le priorità indicate da Giorgetti anche "portare il cuneo fiscale al 3%". Tra gli altri punti figura un maggiore sostegno a famiglia e natalità e l'aumento delle le soglie attuali del credito d'imposta dal 30 al 35 per cento.



AZZERAMENTO IVA SU PANE, PASTA E LATTE – Tra le misure che potrebbero entrare in manovra figura una riduzione o un azzeramento per un anno dell'Iva su pane, pasta e latte e Iva ridotta al 5% sui prodotti per l'infanzia e l'igiene intima femminile, cioè gli assorbenti.

PENSIONI VA VERSO "QUOTA 103" – Per le pensioni in manovra si va verso 'quota 103' (62 anni d'età e 41 di contributi). Ci sarebbe anche la proroga dell'Ape sociale e di Opzione donna.

IPOTESI TASSA CONSEGNE A DOMICILIO – Tra le ipotesi delle quali si sarebbe discusso durante il vertice di maggioranza sulla manovra ci sarebbe anche quella di una tassa sulle consegne a domicilio per favorire il commercio di prossimità.

MISURE PER LA FAMIGLIA – Circa un miliardo per le misure in favore della famiglia.

FLAT TAX – Il tetto per l'aliquota unica applicata ad autonomi e partite Iva salirà dagli attuali 65mila e 85mila euro.

CARTELLE SOTTO 1000 EURO,STRALCIO O IMPORTO RIDOTTO – Stralcio completo delle cartelle sotto i mille euro o un pagamento ridotto senza sanzioni. Sarebbe questo l'orientamento emerso nel corso del vertice di governo sulla manovra. Durante la riunione si sarebbe evidenziata l'intenzione di un gesto "molto generoso" su questo fronte, anche perché – viene spiegato – sarebbe molto più costoso riscuoterle. Per le cartelle sopra i mille la strada individuata sarebbe invece quella di una riduzione delle sanzioni e interessi al 5% e una rateizzazione in cinque anni.

CARO BOLLETTE – Della manovra di 30 miliardi circa 21 miliardi dovranno andare alla lotta al caro bollette.

Il confronto con i capigruppo di maggioranza

«Dimostriamo che, come promesso, le nostre priorità sono combattere il caro bollette e l’inflazione, ma è evidente che c’è anche tanto altro da fare, specie per i più deboli, giovani e anziani».

A poco più di una manciata di ore dall’approdo nel consiglio dei ministri di lunedì (o al più tardi di martedì), ieri Giorgia Meloni ha convocato a palazzo Chigi i capigruppo di maggioranza e i suoi due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini per fare il punto su una manovra che, come annunciato, varrà 30 miliardi di euro (di cui 22 in deficit impiegati, appunto, per contrastare l’aumento dei prezzi dell’energia) e - con gli occhi dell’Europa ben vigili - risponderà all’assoluta «prudenza» e la necessità di tenere «i conti in ordine» rimarcata dal premier ai suoi.

Un momento di confronto incentrato su «tempistica» e «contenuti» della manovra a detta del fedelissimo Giovanbattista Fazzolari, utile a presentare alcune delle novità che - salvo sorprese - finiranno nel testo e ascoltare eventuali proposte di modifica. Sui primi soprattutto, il premier e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, hanno chiarito la necessità di agire con urgenza, in vista della scadenza di fine anno. Dopo il via libera del Cdm infatti, il ddl deve passare in esame alla commissione Bilancio della Camera per poi approdare in Aula intorno al 20 dicembre. Seguirebbe poi un passaggio formale in Senato per il via libera definitivo a ridosso di Natale. Quasi sul filo del rasoio. 

I contenuti

La linea d’azione descritta dal duo Meloni-Giorgetti è triplice e affianca alla parte più corposa (e a questo punto più nota) sull’energia, una serie di iniziative su fisco, pensioni e soprattutto natalità, con ben un miliardo destinato al «pacchetto famiglia» per la maggiorazione dell’assegno unico sui figli. Per quanto riguarda la linea di sostegno energetico - che potrebbe beneficiare anche di ulteriori 4 miliardi di euro dai fondi di coesione non spesi - è pensato come un «mix di aiuti», spiega il sottosegretario all’economia Federico Freni: da una parte si lavora per confermare lo sconto benzina, il bonus sociale ed i crediti di imposta, dall’altra sono allo studio dei ristori ad hoc per settori specifici. 

Sul fronte fiscale invece, posto l’accantonamento del cosiddetto “scudo fiscale” per il rientro dei capitali dall’estero, accanto al taglio di tre punti percentuali del cuneo (con una spesa di 3,5 miliardi di euro) e all’estensione della flat tax al 15% agli autonomi fino a 85 mila euro, si profila - proprio in virtù del «faro» su chi ha meno di cui ha parlato Meloni ai suoi - la possibilità che l’Iva abbassata al 5% sui prodotti per l’infanzia e l’igiene intima femminile (cioè gli assorbenti) impiegando quasi mezzo miliardo di euro per dare «un primo segnale» al Paese. Sembrerebbe invece in bilico la possibile eliminazione dell’Iva da pane e pasta ventilata durante l’incontro (anche per un solo anno). A spuntare potrebbe invece essere una cosiddetta “tassa Amazon”, e cioè un’imposizione fiscale sugli acquisti effettuati online e consegnati a domicilio con l’obiettivo di favorire il commercio di prossimità.

Risorse aggiuntive che in ogni caso arriveranno dalla revisione degli extra-profitti delle aziende energetiche (con un calcolo basato sugli utili e un innalzamento al 33%) e soprattutto dalla prevista rimodulazione del Reddito di cittadinanza. La misura simbolo del M5S verrà «lentamente smembrata» spiega il capogruppo alla Camera di FdI Tommaso Foti. Il come è ancora in corso di definizione, ma potrebbe tradursi nell’abrogazione del sussidio tra sei mesi a tutte le persone ritenute “occupabili” e per tutti coloro che, «dopo una verifica a tappeto» invocata dal premier, dovessero percepirlo senza trovarsi realmente in Italia. 
Sul fronte pensionistico, con grande soddisfazione leghista, invece si va verso “quota 103” (62 anni d’età e 41 di contributi), con in più un primo adeguamento delle pensioni minime (a mille euro ci si arriverà entro la fine della legislatura), la proroga dell’Ape sociale e di Opzione donna. E di proroga si parla anche per quanto riguarda il cosiddetto “bonus casa” per l’acquisto di una prima abitazione da parte degli under 36. Proprio a sostegno dei giovani inoltre, i capigruppo di Forza Italia Cattaneo e Ronzulli hanno chiesto la detassazione totale per i nuovi assunti under 34 per 2-3 anni. Un provvedimento che però, in prima battuta, viene azzoppato da fonti di FdI che lo definiscono «importante ma meno prioritario di altri».

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