Omicron, quali farmaci prendere a casa? Tra paracetamolo e cortisone, ecco come e quando

Omicron, quali farmaci prendere a casa? Tra paracetamolo e cortisone, ecco come e quando
Omicron, quali farmaci prendere a casa? Tra paracetamolo e cortisone, ecco come e quando
di Giampiero Valenza
3 Minuti di Lettura
Martedì 11 Gennaio 2022, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 11:23

Chi si infetta con la variante Omicron del virus Sars Cov-2 ha sintomi più lievi ed è più alta la possibilità che possa essere curato in casa. Ma questa minor “cattiveria virale” non deve spingerci a pensare che è possibile trattare la malattia come se fosse un comune raffreddore, puntando ai rimedi fai da te. Fondamentale è (e resta) il rapporto con il medico di base, che può consigliare al meglio quali siano i trattamenti da seguire. Ma a casa, quali medicinali si possono assumere? Le indicazioni su cui si fa riferimento sono quelle dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, che le ha aggiornate sulla base delle ricerche scientifiche che sono state pubblicate nel corso dei mesi.

Omicron, i farmaci consigliati da Aifa

Il paracetamolo o i Fans (i farmaci anti-infiammatori non stereoidei) possono essere usati in caso di febbre o dolori articolari o muscolari (tranne nel caso in cui ci siano controindicazioni, come particolari allergie).

E poi ci sono farmaci che possono essere usati solo in alcune specifiche fasi della malattia, a cominciare dai corticosteroidi, la famiglia del cortisone. Sono raccomandati nelle persone ricoverate con Covid-19 grave che hanno bisogno di ossigeno. Perché non prenderli subito? Ci sono evidenze scientifiche di beneficio clinico solo in questa particolare fase della malattia. Se assunto nei primi giorni potrebbe avere un impatto negativo sulla risposta immunitaria. Il medico può considerare l’uso dei corticosteroidi a domicilio se il quadro clinico non migliora entro 72 ore e se in presenza dei parametri di ossigeno nel sangue che richiedano l’uso dell’ossigenoterapia.

 

Omicron, cosa sappiamo della variante? Alta capacità di infettare, ma è incognita mutazioni

Quando usare eparina

Sulle eparine c’è tutto un capitolo a parte. Servono per la profilassi delle tromboembolie tra le persone che hanno infezioni respiratorie acute e mobilità ridotta (come, per esempio, chi non è autosufficiente e vive allettato). In questo caso il loro uso viene raccomandato e deve continuare per l’intero periodo dell’immobilità. L’utilizzo routinario delle eparine non è però raccomandato nelle persone che non sono state ricoverate o che non sono allettate a causa dell’infezione: non ci sono evidenze di un loro beneficio clinico.

I farmaci da non prendere

Ci sono farmaci che non sono raccomandati? Nelle prime 72 ore non viene raccomandato l’uso di antibiotici come l’azitromicina.

Gli antibiotici, tra l’altro, non sono indicati per trattare le infezioni da virus. Quando c’è un’infezione virale, infatti, può essere preso in considerazione l’antibiotico se i sintomi durano dai 2 ai 3 giorni e se c’è il sospetto di una sovrapposizione batterica a quella virale. Sono inefficaci, inoltre, la clorochina e l’idrossiclorochina.

Video

© RIPRODUZIONE RISERVATA