Omicron, Pregliasco: «La combinazione migliore per la protezione è il vaccinato che si è infettato»

Per il virologo in futuro affronteremo altre ondate, ma il vaccino non sarà per tutti

Pregliasco: «La combinazione migliore è il vaccinato che si è infettato»
Pregliasco: «La combinazione migliore è il vaccinato che si è infettato»
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Lunedì 14 Febbraio 2022, 14:37 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 05:19

Chi ha fatto due dosi di vaccino contro il Covid e successivamente si è infettato risulta più protetto dal virus. Lo sostiene il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano.

A motivare l'affermazione, il fatto che «c'è una risposta importante e molto alta degli anticorpi alla proteina Spike e poi, grazie all'infezione, una trasversalità di risposta rispetto ad altre componenti strutturali del virus come la proteina del nucleocapside e questo dà una protezione sicuramente maggiore» spiega il medico.

Secondo l'ipotesi el virologo non sarebbe dunque necessaria un'ulteriore dose di vaccino per chi è vaccinato, ma precisa «è ancora tutto da dimostrare  Ad oggi l'indicazione è che ci voglia comunque il quarto evento, ovvero la terza dose di vaccino.

Vedremo in futuro».

 

Vaccino universale è una prospettiva interessante da verificare

Nel mondo scientifico è acceso il dibattito per un vaccino universale, in grado di coprire contro tutte le varianti del Covid. Al momento, una delle ipotesi allo studio è l'utilizzo della proteina N, cui risultati preclinici positivi sono stati annunciati dall'Istituto superiore di sanità. N è una proteina strutturale nucleo-capside, che rimane invariata rispetto alle mutazioni del virus finora note, ma, precisa il virologo «va capito se ha una capacità di ridurre l'infezione» afferma il virologo. «È la proteina Spike che dà anticorpi neutralizzanti - spiega l'esperto - per cui potrebbe esserci la necessità di una combinazione fra il vaccino 'S' e il vaccino 'N'. C'è da capire - insiste Pregliasco - se questi anticorpi contro la N abbiano questa capacità. Sicuramente hanno la capacità di ridurre le complicanze, le problematiche più pesanti ma c'è da scoprire quest'altra cosa».

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Il virologo: «L'obbligo vaccinale è una scelta politica»

Alla vigilia dell'entrata in vigore dell'obbligo di Green pass rafforzato per i lavoratori over 50, che avrà come effetto la sospensione dal lavoro di 500mila persone non immunizzata, il virologo è cauto. Pregliasco si dice d'accordo con la razionalità dell'insistenza sulla vaccinazione che è una necessità, ma imporla per poter lavorare «è una scelta della politica», gli strumenti per raggiungere l'obiettivo «sono scelte politiche». 

Il futuro: «Ci saranno altre ondate ma il vaccino non sarà per tutti»

«La prospettiva è che questo virus resterà tra noi e quest'inverno - prevede l'esperto - dopo un'estate tranquilla ci sarà un'altra ondata, magari non rilevante. Per questo è importante arrivare alla prossima stagione con il maggior numero delle persone protette. Anche perché - sottolinea - anche la strategia vaccinale cambierà. Una quarta-quinta dose per tutti è impossibile. Diventerà una strategia vaccinale uguale a quella dell'influenza, quindi raccomandata, non obbligatoria, e mirata su soggetti fragili e soggetti a rischio».

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