Tokyo 2021, l'appello pro vax di Bebe Vio: «Giusto vaccinare gli atleti che saranno ai Giochi»

Tokyo 2021, l'appello pro vax di Bebe Vio: «Giusto vaccinare gli atleti che saranno ai Giochi»
Tokyo 2021, l'appello pro vax di Bebe Vio: «Giusto vaccinare gli atleti che saranno ai Giochi»
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Giovedì 15 Aprile 2021, 22:12

Avere fiducia nella scienza, per contrastare il coronavirus, e vaccinare gli atleti azzurri in partenza per le Olimpiadi di Tokyo. Bebe Vio, la campionessa paralimpica di scherma, ne è certa: la campagna vaccinale deve proseguire. Questo pomeriggio l'atleta ha infatti voluto lanciare un appello a favore della campagna vaccinale anti Covid. Che Bebe Vio si augura possa procedere più velocemente: un appello sentito, quello della campionessa, che acquista maggiore forza dal momento che l'atleta è stata costretta alla disabilità da una mancata vaccinazione antimeningite quando era bambina.

«Spero sia vaccinato al più presto il maggior numero di persone possibile - ha dichiarato la campionessa paralimpica di scherma.

Credo nella scienza e sono convinta che solo una massiccia campagna di vaccinazioni riuscirà a fermare questo maledetto Covid», così Bebe Vio.

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E nei giorni in cui decolla il dibattito sulla vaccinazione degli atleti olimpici e paralimpici, alimentato anche dal parere favorevole del sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali, Bebe Vio, sulla base delle proprie convinzioni, dedica un plauso alla sua ex collega, ora al governo. «Ho letto con piacere le dichiarazioni di Vezzali - afferma -. Non è una questione di numero di vaccini, perchè se sono migliaia gli atleti italiani che da anni lavorano duramente per arrivare alla agognata qualificazione per Tokyo, solo poche centinaia ci riusciranno», così la campionessa di scherma.

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Che poi ha concluso: «Oltretutto molti degli atleti sono già vaccinati in quanto membri dei gruppi sportivi militari o dei corpi dello Stato. Trovo giusto che chi di noi avrà il grande onore di arrivare a rappresentare l'Italia a Tokyo venga vaccinato per tempo», così Bebe Vio. Grande attenzione nella tempistica, a suo giudizio, va comunque «alle persone con disabilità, soprattutto quelle con disabilità più importanti, perché sono certamente più a rischio, al pari delle persone anziane».

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