Nuovo dpcm, stop scuole in zone ad alta incidenza. Atteso Dpcm, scontro con le Regioni. Gelmini-Speranza parlano alle 18.45

Nuovo dpcm, al via la cabina di regia Draghi-ministri: spostamenti e restrizioni, cosa cambia
Nuovo dpcm, al via la cabina di regia Draghi-ministri: spostamenti e restrizioni, cosa cambia
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Martedì 2 Marzo 2021, 10:44 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 05:43

È il giorno del nuovo Dpcm. Restrizioni, spostamenti, assembramenti, misure anti-Covid. Si è tenuta in mattinata a palazzo Chigi la riunione della cabina di regia del presidente del Consiglio Mario Draghi con i ministri e gli esperti in vista del varo del nuovo decreto con le misure anti contagio, atteso in giornata.

Alla riunione hanno preso parte i ministri Roberto Speranza, Maria Stella Gelmini, Daniele Franco, Patrizio Bianchi, Giancarlo Giorgetti, Dario Franceschini, Stefano Patuanelli, Elena Bonetti. Erano presenti il coordinatore del Cts Agostino Miozzo, il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro e il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli. 

Nella cabina di regia sarebbe stata espressa «preoccupazione per l'alta contagiosità delle varianti Covid», si apprende da diverse fonti di governo al termine della riunione. Sul provvedimento è in programma alle 12 una riunione dei ministri Roberto Speranza e Maria Stella Gelmini con le Regioni: il provvedimento sarà firmato oggi da Draghi che tuttavia non terrà nessuna conferenza stampa in merito: palazzo Chigi, a quanto si apprende, si limiterà a diffondere una nota sulle misure anti-Covid adottate. È la prima volta che l'adozione di un nuovo Dpcm non viene accompagnata da una conferenza stampa del presidente del Consiglio.

La posizione dell'Anci

«Il governo ci ha comunicato che siamo davanti a una risalita dei contagi con l'incidenza delle varianti anche su fasce di età più basse.

Due condizioni che impongono di valutare la chiusura, da parte delle regioni, delle scuole, a determinate condizioni. Nel confronto con il governo e le regioni abbiamo formulato due richieste: parametri chiari sulle condizioni che fanno scattare il provvedimento di chiusura e risorse per le famiglie che hanno bisogno di aiuto nella gestione dei figli». Così Antonio Decaro presidente Associazione Comuni (Anci) dopo il confronto sull'emergenza Covid.

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La risalita dei contagi e l'incidenza delle varianti anche su fasce di età più basse sono «due condizioni che impongono di valutare la chiusura, da parte delle regioni, delle scuole, a determinate condizioni». Lo ha detto il presidente dell'Anci Antonio Decaro al termine della riunione governo-enti locali sulle misure anti-Covid. «Nel confronto con il governo e le regioni abbiamo formulato due richieste: parametri chiari sulle condizioni che fanno scattare il provvedimento di chiusura e risorse per le famiglie che hanno bisogno di aiuto nella gestione dei figli - ha aggiunto - Siamo consapevoli che sia fondamentale salvaguardare la salute, anche con provvedimenti duri, ma non si possono lasciare i cittadini sospesi, privi di certezze e di mezzi per far fronte alle restrizioni».

La conferenza stampa alle 18.45

«I ministri per gli Affari regionali e della Salute, Mariastella Gelmini e Roberto Speranza, terranno questo pomeriggio alle ore 18.45 una conferenza stampa a Palazzo Chigi per illustrare le nuove misure del Dpcm sull'emergenza epidemiologica da Covid-19. All'incontro con i giornalisti parteciperanno il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli». Lo comunica una nota di Palazzo Chigi.

 

Scuole chiuse in zona rossa e facoltà nelle altre regioni (dunque anche in zona arancione o gialla) di chiudere gli istituti se, a livello locale, si raggiungono 250 casi ogni 100mila abitanti. Questa soluzione recepisce in sostanza le indicazioni del Cts sulle scuole e porta alla chiusura anche delle elementari e delle medie, con il ritorno alla didattica a distanza, nelle aree rosse e ad alto contagio.

Stando alle bozze circolate in questi giorni infatti, il provvedimento dovrebbe scadere martedì 6 aprile, giusto in tempo per disciplinare i comportamenti degli italiani anche a Pasquetta. Fermo restando le misure "standard" come coprifuoco dalle 22 alle 5 e l'obbligo di mascherina, nel testo della bozza viene introdotta una nuova dicitura («Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa») studiata per consentire ai governatori regionali di applicare misure più restrittive per evitare gli assembramenti.

Il nuovo Dpcm porterà con se alcune riaperture, seppur non da subito: dal 27 marzo e solo in zona gialla (ovviamente nel rispetto di rigidi protocolli) sarabbi aperti al pubblico gli spettacoli tenuti in sale teatrali, da concerto, cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto.

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Un'altra delle novità del testo riguarda barbieri e parrucchieri. A differenza di quanto accaduto fino a questo momento, vengono sospese in zona rossa tutte le attività inerenti servizi alla persona diverse da quelle individuate nell'allegato 24, dove non vengono menzionati i servizi dei saloni di barbiere e di parrucchiere.

Se tutto dovesse essere confermato quindi, sarà possibile ricevere in casa (in zona gialla) amici e parenti ma, specificano, con il divieto assoluto alle feste private («vietate le feste nei luoghi al chiuso e all'aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose»). Da precisare comunque che, sempre in zona gialla e sempre restando all'interno dei confini regionali, al pari di quanto accaduto finora è concessa la visita in una sola abitazione privata, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22. Possono spostarsi due persone più i figli minori di 14 anni.

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Per il momento il divieto di spostamento tra le Regioni anche gialle è valido fino al 27 marzo. Ma assieme al prossimo Dpcm potrebbe essere nuovamente prorogato con un decreto.

Per quanto riguarda le seconde case le misure saranno differenziate a seconda della colorazione della Regione di riferimento. Vi sarà consentito recarsi solo se in zona gialla o arancione (anche se si trovano fuori regione) e, soprattutto, solo al nucleo familiare e soltanto se la casa in questione è disabitata.

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