Nuovo decreto, Draghi: «Scuole aperte fino alla prima media. Prenotare le vacanze? Lo farei». Zona gialla? No, fino al 30 aprile

Nuovo decreto, cabina di regia con Draghi e ministri: oggi le nuove misure
Nuovo decreto, cabina di regia con Draghi e ministri: oggi le nuove misure
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Venerdì 26 Marzo 2021, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 00:46

Nuovo decreto Covid in arrivo dal governo di Mario Draghi. Cosa succederà in Italia dopo Pasqua?  Meglio non illudersi, niente zona gialla: fino al 30 aprile saranno confermate le misure oggi in vigore che prevedono solo zone arancioni e rosse. Ma c'è la novità sulla scuola.

Scuola

«Le scuole riaprono fino alla prima media, il ministro Bianchi sta lavorando perché avvenga in modo ordinato. La volontà complessiva era che, se ci fosse stato uno spazio, lo avremmo utilizzato per le scuole fino alla prima media», ha detto Draghi nella conferenza stampa seguita alla cabina di regia. «Le evidenze scientifiche mostrano che le scuole sono un punto di contagio molto limitato solo in presenza delle altre restrizioni».

Regioni

«Ci sarà un incontro la prossima settimana tra le Regioni e il governo centrale, ci sarò anche io.

Bisogna lavorare tutti insieme, inutile mettere divieti o minacciare misure. Il criterio di fondo è l'età. Si va avanti così e si va avanti bene». La risposta delle Regioni alle parole pronunciate in Parlamento sui vaccini è stata «ampiamente positiva».

«Quello che ho detto in parlamento alle Regioni era una reazione spontanea davanti alle differenze tra le varie regioni. La Costituzione attribuisce al governo centrale competenze in caso di pandemia. il mio richiamo era anche un appello a collaborare, il richiamo era inteso a dire che bisogna vaccinare i fragili e gli ottantenni e poi andare in ordine di età, ho anche detto che il criterio dell'età deve tornare a essere prioritario. Perchè si vedono categorie che sono state vaccinate prima e non si capisce perché siano più esposte degli ultraottenni che poi sono i nonni che stanno con i nitpoti».

 

Vacanze

«Prenotare le vacanze? Lo farei, ammesso che avessi il tempo di andarci», ha detto Draghi. «Sono d'accordo con il ministro, se potessi andare in vacanza ci andrei volentieri». Draghi ha risposto così a una domanda sulle parole di Massimo Garavaglia che ha invitato gli italiani a prenotare le vacanze estive.

Il futuro

«Il gusto del rischio? È una frase da considerare in reazione alla depressione che questo periodo di contenimento ha creato ovunque, per questo io direi più che gusto del rischio gusto del futuro».

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Gli operatori sanitari e la vaccinazione

Una norma per valutare l'obbigo di vaccinazione anti-Covid per i sanitari è «al vaglio. Però bisogna anche riconoscere che l'adesione del personale sanitario è stata straordinariamente rilevante. Noi interverremo su una quota che è molto residuale, e credo che questo vada riconosciuto».   «Tutti gli operatori sanitari hanno svolto un lavoro straordinario e hanno dato anche un esempio positivo - ha sottolineato il ministro - C'è un pezzetto, molto minimale, che ora stiamo provando anche a formalizzare sul piano quantitativo, e su questo stiamo valutando l'intervento con una norma». «Ma la stragrande maggioranza dei nostri medici e dei nostri infermieri - ha ribadito Speranza - in maniera del tutto volontaria ha risposto positivamente, dando anche il buon esempio rispetto all'obiettivo della vaccinazione.

Il premier e il vaccino

«Non sono stato vaccinato. Mi vaccinerò con AstraZeneca spero la settimana prossima: ho fatto la prenotazione e sto aspettando che mi rispondano».

L'export dei vaccini e i blocchi

«Il criterio enunciato dalla Commissione Ue in parte modifica criterio precedente. Prima l'unico requisito per lo stop all'export di un certo vaccino era il non rispetto del contratto da parte di una società. Ieri la Commissione ha allargato il criterio introducendo le parole proporzionalità e reciprocità. Conta anche cosa fa il Paese verso cui un vaccino è diretto, ovvero se consente o meno le esportazioni. La proporzionalità è un criterio più sottile, riguarda la spedizione di vaccini verso un Paese che ha una percentuale già alta di vaccinati».

«Starei attento a fare questi contratti» su Sputnik «perché ieri la presidente della commissione ha messo in luce come, da un'indagine fatta dalla commissione, possono produrre massimo 55 milioni di dosi, di cui il 40% in Russia e il resto all'estero. È vaccino in due dosi, a differenza di Johnson & Johnson, e all'Ema non è stata ancora presentata formale domanda».  L'Ema: «sta facendo review delle varie componenti e non si prevede che l'Ema si pronunci prima di tre o quattro mesi. Se va bene il vaccino sarebbe disponibile nella seconda parte dell'anno».

«Il blocco dell'export è completamente condiviso, la decisione è unanime dai paesi Ue. Però ora l'enfasi è tutta sul blocco ma non ne usciamo con i blocchi ma con la produzione dei vaccini, è l'unica cosa che ci farà uscire dalla pandemia e ci ridarà fiducia nel tornare a viaggiare, a costruire relazioni».

Alla riunione hanno partecipano i ministri Roberto Speranza, Daniele Franco,Giancarlo Giorgetti, Stefano Patuanelli, Dario Franceschini, Maria Stella Gelmini, Elena Bonetti, Patrizio Bianchi, e il sottosegretario Roberto Garofoli. Presenti anche i membri del Cts Silvio Brusaferro e Franco Locatelli.

 

 

 

 

Centri commerciali

Il nuovo decreto in arrivo, a partire dal 6 aprile potrebbe inasprire ulteriormente le misure relative ai centri commerciali, anche in zona gialla o arancione. Se al momento questi possono aprire solo nei giorni feriali (e fino alle 20) - ad eccezione alimentari, edicole, farmacie e tabacchi - da dopo Pasqua le cose potrebbero cambiare. Sul tavolo sia l’opzione con orari più stringenti che quella di una chiusura estesa all’intera settimana come avviene in zona rossa.

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