​No vax ed estremismo nero, cresce l’allarme: guardia alta contro i nuovi disegni eversivi

No vax ed estremismo nero, cresce l’allarme: guardia alta contro i nuovi disegni eversivi
​No vax ed estremismo nero, cresce l’allarme: guardia alta contro i nuovi disegni eversivi
di Mario Ajello
4 Minuti di Lettura
Lunedì 15 Novembre 2021, 16:39 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 13:30

Allarme rosso o meglio nero. Viminale è in allerta, la polizia ha avviato le perquisizioni in tutta l’Italia  stamattina e i provvedimenti contro gli affiliati a Basta dittatura, anello di congiunzione tra estremismo nero e violenze no vax. E un vero e proprio piano di sovversione dietro le proteste delle piazze anti vaccinali ormai viene delineato dagli inquirenti e la denuncia addirittura del presidente della Repubblica l’altro giorno si sta riscontrando perfettamente in queste in cui è scattata l’operazione di polizia contro gli affiliati alle chat di Telegram. 

Altro che libera espressione del dissenso: per Sergio Mattarella infatti le manifestazioni no-vax rappresentano infatti una minaccia alla collettività.

Dietro le forme più aggressive di protesta, il presidente della Repubblica ha scorto e non solo lui ma anche gli inquirenti qualcosa di oscuro che somiglia moltissimo a un tentativo di destabilizzazione pianificato da chi - e Forza  Nuova è in questo centrale - vorrebbe mettere la democrazia alla prova e stressare il quadro politico e istituzionale ma anche sociale italiano in un momento delicatissimo per la vita  del Paese tra lo sforzo di uscire dalla pandemia di nuovo aggressiva e il bisogno di ricostruzione  nazionale.

E comunque, nelle perquisizioni di oggi a Palermo è stata trovata una tanica di acido durante la perquisizione fatta nei confronti di una persona che, nella chat di Telegram, “Basta dittatura”, proponeva di  lanciare l’acido nei confronti delle Forze dell’Ordine. A Brescia, invece, sono stati trovati “una balestra e alcuni pugnali”, nelle immagini diffuse dalla Polizia se ne vedono nove. A Siena, ancora - ha spiegato ancora Carlo Ambra, dirigente Digos della questura di Torino - è stato trovato un passaporto di epoca nazifascista. Se quest’ultimo è un oggetto evocativo di un certo passato ma di per sé non adatto a ferire nessuno, l’acido e le armi invece, almeno potenzialmente, avrebbero potuto essere usati contro qualcuno.  Insieme a pc e cellulari, l’acido, i coltelli e il passaporto sono una parte del materiale sequestrato nel corso di un’operazione che la Polizia ha condotto in tutta Italia contro una serie di no green pass riuniti in questa popolata chat Telegram. E da questa chat partivano tutte le frasi di incitazione alla violenza che sono state esaminate dalla Polizia postale prima di arrivare alle perquisizioni.

 

Al  piano di destabilizzazione, portato avanti da Roberto Fiore e Giuliano Castellino, ora nel carcere di Poggioreale per l'assalto squadrista alla Cgil del 9 ottobre scorso, ci si starebbe lavorando  da almeno un anno e mezzo. Una strategia mutuata dalle cellule terroristiche nere del passato, non certo sconosciute ai vertici di Forza Nuova: nascondersi dietro sigle apparentemente apolitiche, infiltrare i gruppi, fomentarli, scovarne al loro interno gli elementi più agitati, i più estremisti, disposti allo scontro di piazza. E, come dimostrano i dialoghi sulla chat di Telegram "Movimento Umanità Libera" a rimediare un'arma, ad avere istruzioni su come esercitarsi e su come stampare una pistola con una stampante 3D.

L’allarme per la minaccia allo Stato viene confermato dalle reazioni seguite all’operazione della polizia. Gli iscritti alle nuove chat nate dopo la chiusura di Basta dittatura - che nel tempo è arrivata a contare decine di migliaia di utenti - hanno fatto commenti come: “Vogliono chiudermi in un campo di concentramento, mi difenderò con le armi”, oppure, “distruggeremo la dittatura, finirete come in piazzale Loreto”, “se non vi sembra questa dittatura cosa lo è?”. Nella chat vengono insultati magistrati, questore, Digos e polizia postale piemontese e viene ripetuta la frase sibillina: “Sapete cosa fare”. E ancora: minacce a Draghi, anche minacce di morte (“Lo andremo a prendere a Palazzo Chigi”) e a Fedriga il governatore  friulani che nella Lega insieme a Zaia è il severo contro i no vax. E che dice: “Aspetto le indagini come andranno avanti, ma per avere una testimonianza di quanto questa fetta assolutamente minoritaria di individui sia aggressiva, basta guardare le mie pagine sui social, dove chi la pensa in modo diverso da questo estremismo negazionista, viene attaccato, offeso e minacciato”. 

Tra Viminale e servizi l’imperativo è: “Tenere la guardia alta, il rischio di disegni  eversivi non va sottovalutato mai”. E ora meno che mai.

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