Neonata morta, Lorenzin: «A Catania hanno sbagliato, tragedia può ripetersi»

Neonata morta, Lorenzin: «A Catania hanno sbagliato, tragedia può ripetersi»
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Mercoledì 18 Febbraio 2015, 16:09 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 12:25

A Catania non sono state rispettate le norme previste per il trasporto dei neonati, e se non si interviene una vicenda come quella della piccola Nicole può ripetersi.

Lo ha affermato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin al question time alla Camera riferendo sul caso della piccola Nicole.

«Catania non ha attuato la norma - ha affermato - e quindi non c'è il trasporto neonatale come dovrebbe esserci. Se ci fosse stato io non so quali sono le cause della morte della bambina ma almeno avremmo fatto tutto quello che si doveva per dare una assistenza. Non c'è nessuna volontà di fare politica, dobbiamo mettere in fila le cose e risolverle velocemente, perchè un fatto come questo si può ripetere».

Il ministero della Salute istituirà una task force per le indagini nei casi di malasanità, ha affermato il ministro. «Ho deciso di istituire una unità di crisi proprio per fare ispezioni nei casi di malasanità che saranno diverse da quelle effettuate fino ad oggi». «La task force servirà anche ad avere una tempestiva chiarezza su alcuni elementi di tempestività.

Le carenze sono state segnalate alla Regione Sicilia già dal 2012». Lorenzin ha poi ribadito che i punti nascita che fanno meno di 500 parti l'anno andrebbero chiusi:«Si continuano a mantenere anche sotto i 500 parti l'anno che per noi sono inaccettabili in ogni punto del territorio nazionale, perchè sotto quei livelli i punti nascita sono pericolosi». «Noi cercheremo di lavorare insieme alle istituzioni regionali, - ha detto poi il Ministro della Salute- non c'è intenzione di fare un processo penale ma dobbiamo risolvere il problema, non possiamo aspettare il settembre 2015. Ho previsto un forte impegno di Agenas di affiancamento delle Regioni, soprattutto per quelle sotto tutela dove si verifica una mancanza di livelli essenziali di assistenza adeguati».

«La task force diventerà un modello permanente del ministero della Salute - ha spiegato - Dai primi esami è emersa una scarsa capacità della clinica di procedere alla stabilizzazione della neonata. A Catania non è attuato il protocollo relativo al trasporto neonatale, con ritardi dovuti anche a una delibera assessoriale che ha spostato il limite al settembre 2015, e disfunzioni nella comunicazione rilevate dal semplice ascolto delle conversazioni. È emerso poi un utilizzo almeno in parte inappropriato dei posti in terapia intensiva neonatale».

«Se non interverrà la Regione lo farà il ministero», ha detto Lorenzin. «I posti letto nelle unità Utin in sicilia sono 114, numero superiore a quello fissato a livello nazionale che è pari a 80 - ha spiegato - ma perché Nicole non lo ha trovato? La risposta sta nella parola appropriatezza. Sarà mia cura verificare anche tramite l'analisi delle cartelle cliniche dei bimbi ricoverati l'appropriatezza dell'uso dei posti letto a Catania».

Le indagini sulla morte a Catania della piccola Nicole hanno riscontrato «l'assenza di un efficace sistema di governance per sicurezza dei punti nascita e mancata attuazione del protocollo relativo al trasporto in sicurezza». «Abbiamo riscontrato anche scarsa capacità nella casa di cura per procedere nell'immediatezza alla stabilizzazione del neonato - ha aggiunto - e gravi disfunzioni nelle comunicazioni tra il 118 e le strutture contattate».

«Il gruppo ispettivo ha proceduto alle verifiche del caso in piena collaborazione con l'assessorato della Regione Sicilia, e questo dovrebbe sgombrare il campo da tutte le strumentalizzazioni politiche di questi giorni - ha spiegato Lorenzin -. Dall'ispezione è emersa l'assenza di un efficace sistema di governance per la sicurezza dei punti nascita e la mancata attuazione nella provincia di Catania del protocollo relativo al trasporto neonatale di emergenza. Con riferimento alla casa di cura Gibiino è emersa una scarsa capacità, anche a causa di una formazione non adeguata del personale, di procedere immediatamente alla stabilizzazione del neonato per il successivo trasferimento presso una unità di terapia intensiva».

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