Migranti, fissate le quote della Ue: l'Italia esonerata da nuovi profughi

Migranti, fissate le quote della Ue: l'Italia esonerata da nuovi profughi
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Giovedì 14 Maggio 2015, 06:12 - Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 09:49
dal nostro inviato

Valentina Erranta



BRUXELLES L'Agenda per l'immigrazione passa in Commissione. Le misure, che dovrebbero poi diventare meccanismi strutturali dell'Ue, al momento seguono la procedura d'urgenza: dal potenziamento di Frontex, Triton e Poseidon alla ricollocazione dei migranti sul territorio, fino all'accoglienza da Paesi terzi di 20mila rifugiati. Le trattative sul documento da presentare in Consiglio cominciano oggi e prima della fine di giugno, quando i capi di Stato e di governo dovranno a varare o bocciare le nuove misure, l'atto potrebbe essere stravolto. L'Inghilterra non sorprende, rimane fuori, come consentito dalle procedure, ma il ministro dell'Interno britannico affida a un editoriale sul Times la propria replica all'Alto rappresentante Federica Mogherini: la politica di accoglienza peggiorerà la situazione. Mentre per l'Italia l'Agenda è il primo vero successo in Europa in materia di immigrazione. A conti fatti è assai probabile che la cosiddetta ”relocation”, che prevede l'immediata ridistribuzione dei migranti sul territorio Ue, ci consenta in di inviare alcuni richiedenti asilo in altri Stati che non hanno i nostri stessi numeri in materia di accoglienza.

RELOCATION E RESETTLEMENT

La Commissione Ue propone l'attivazione del sistema di emergenza previsto all'articolo 78 del Trattato di Lisbona per aiutare gli Stati interessati da un afflusso improvviso di migranti. E' chiaro che l'intervento riguarda soprattutto l'Italia che, insieme alla Grecia, rimarrà fuori dalla distribuzione. Le cifre arriveranno il 27 maggio. Entro fine 2015 invece una proposta di sistema permanente Ue prevederà la ricollocazione. I parametri saranno stabiliti in base al pil tra il 2013-2014, alle richieste di asilo per milione di abitanti dal 2010 e al tasso di disoccupazione prevede per l'Italia 11,84%. Siamo terzi, dopo Germania (alla quale spetta il 18,42%) e alla Francia (14,17%). Ventimila i nuovi posti per rifugiati che arrivano da Paesi terzi. All'Italia spetterebbero 1989 persone, il 9,94 per cento. Anche questo passaggio dell'Agenda dovrebbe essere regolato dalla procedura d'urgenza. Inoltre, i richiedenti asilo avranno dei centri di riferimento per presentare la loro richiesta di protezione.



LE REAZIONI

E' la risposta che l'Italia attendeva. Il premier Matteo Renzi parla di «passi in avanti», ma l'entusiasmo maggiore arriva dai ministri dell'Interno e degli Esteri. Paolo Gentiloni considera il piano «una svolta politico-culturale per l'Europa», mentre Angelino Alfano lo definisce «un segnale di solidarietà concreta». «Il piano della Commissione - aggiunge Alfano - segna una data importante nell'assunzione di responsabilità dell'Europa rispetto al problema dell' immigrazione ed è, inoltre, un segnale di solidarietà concreta nei confronti dell'Italia». E se il numero uno del Viminale parla della ”rottura del muro di Dublino”, cioè del regolamento che impone al Paese di primo approdo l'ospitalità dei richiedenti asilo, il fronte del no al nuovo regolamento è forte. L'Inghilterra guida la cordata, seguita da Repubblica Ceca e Slovacchia.