«Copriti o ti uccido»: i messaggi del marito di Giulia prima di essere uccisa

«Copriti o ti uccido»: i messaggi del marito di Giulia prima di essere uccisa
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Venerdì 18 Ottobre 2019, 16:06 - Ultimo aggiornamento: 17:40

ADRIA (ROVIGO) - Diceva di amarla. Ma quello che Roberto Lo Coco provava per la moglie Giulia Lazzari, nulla aveva a che fare con l'amore. Era ossessione e mania di possesso. Di controllo. Era gelosia. Così quando lei, ormai esasperata da quel modo asfissiante di essere amata, l'ha lasciato, lui le ha stretto le mani al collo, stringendole convulsamente finché non ha più sentito il cuore di lei battere. I medici sono riusciti a rianimare Giulia, ma per la cameriera 23enne di Adria (Rovigo) non c'è stato nulla da fare: per troppo tempo il suo cervello è rimasto senza ossigeno. Nove giorni di agonia e, infine, ieri pomeriggio è spirata.
Giulia, che non potrà veder crescere la figlioletta di soli quattro anni, sapeva che suo marito Roberto, 28 anni, disoccupato e con problemi di tossicodipendenza, era ormai fuori controllo. I segnali c'erano tutti e lei aveva deciso di troncare proprio per quello. 
 

 


"Se ti fai bella ti guardano tutti, invece se non lo fai risparmio 30 anni di galera per omicidio". Sono le parole di un popolare post WhatsApp condiviso sulla sua propria pagina Facebook da Roberto Lo Coco, il 29 luglio scorso, tre mesi prima molto prima che maturasse in lui il desiderio di uccidere la moglie; "Non truccarti, fatti brutta, non aggiustarti i capelli, non salutare nessuno maschio – recita il post, rimbalzato su molte pagine Facebook –  Se quando esci dal supermercato qualcuno dice ‘arrivederci' tu fa finta di non sentire perché non puoi rispondere a un maschio. Mettiti una felpa lunga e larga e un pantalone largo così non si vedranno le forme del tuo corpo". "Perché se ti fai bella, ti guardano tutti, invece così no e io risparmio 30 anni di galera per omicidio".
 


IL MESSAGGIO DI ROBERTO ALL'AMICO: «Mi dispiace, odiatemi più che potete, giuro non ero in me»
ADRIA (ROVIGO) - «Mi dispiace, odiatemi più che potete, giuro non ero in me, me ne sono accorto dopo di quello che stavo facendo e mi sono fermato in tempo, spero tanto che sia così. Scusami, anche se non lo farai, merito tutto e tutte le cose crudeli che mi faranno, ripeto, non ero io, quando si riprenderà dategli appoggio e quello di cui avrà bisogno. Ciao, ti ringrazio, addio amico». Questo il messaggio che Roberto Lo Coco ha inviato ad un amico poco dopo aver strangolato la moglie, che temeva avesse da qualche messe avviato una relazione con un altro uomo. Una versione che ha poi ripetuto anche ai carabinieri, quando hanno raccolto le sue spontanee dichiarazioni, il giorno dopo il fatto.


 

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