Il Presidente Mattarella preoccupato: «Ora svelenire il clima»

Il Presidente Mattarella preoccupato: «Ora svelenire il clima»
di Paolo Cacace
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Sabato 14 Febbraio 2015, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 09:13
ROMA - Sul Colle non si nasconde una forte preoccupazione per il durissimo scontro tra maggioranza ed opposizione che ha portato alcuni partiti sull'Aventino, ma i nervi sono e rimangono saldi.



Chiamato in causa dalle opposizioni che gli hanno chiesto un incontro sull'iter delle riforme oggetto di un duro scontro parlamentare con la maggioranza, Sergio Mattarella non si è tirato indietro. Si è detto disponibile a singoli incontri, ma senza subire pressioni di sorta.



Si è appreso, infatti, che martedì prossimo ci sarà un'udienza con il gruppo Sel che l'aveva già chiesta nei giorni scorsi; dovrà essere messo in calendario, presumibimente per i primi giorni della prossima settimana, anche il colloquio chiesto ieri dal capogruppo alla Camera di Forza Italia, Brunetta; tenendo conto anche del fatto che martedì pomeriggio Mattarella parteciperà al ricevimento all'Ambasciata della Santa Sede per l'anniversario dei Patti Lateranensi.

Per quanto riguarda il contenuto di questi incontri chiesti dall'opposizione da fonti parlamentari si è appreso che Mattarella ha anticipato qualche «paletto». Se i gruppi politici vogliono lamentarsi per come il presidente della Camera Boldrini (ovvero quello del Senato Grasso) stanno dirigendo i lavori parlamentari, sbagliano se ipotizzano un qualche intervento di Mattarella. La presidenza della Repubblica non può entrare nel merito dell'ordine dei lavori del Parlamento e quindi se gli esponenti dei gruppi intendono protestare per la seduta-fiume voluta dal governo, il capo dello Stato può ascoltare le loro lamentele ma certo non può interferire nell'attività di un organo sovrano.



SVELENIRE

Certo, Mattarella è fortemente preoccupato per l'immagine di rissosità e inciviltà che alcuni parlamentari hanno offerto nella seduta notturna e non mancherà di stigmatizzare questi comportamenti. Al tempo stesso lo slittamento dei colloqui ai primi giorni della prossima settimana ha anche lo scopo di raffreddare le tensioni, di contribuire in qualche modo a svelenire il clima tra maggioranza ed opposizione per riprendere quel cammino delle riforme della seconda parte della Costituzione che lo stesso Mattarella aveva auspicato nel discorso d'insediamento. Beninteso, senza entrare nel merito delle singole soluzioni. Nello stesso discorso Mattarella aveva richiamato il proprio ruolo di «arbitro imparziale» garante dell'unità nazionale, assicurando che avrebbe controllato la «puntuale applicazione delle regole». Ma aveva soggiunto non a caso: «I giocatori devono contribuire con la loro correttezza». E non è esattamente quanto sta accadendo in Parlamento, Questo è il primo test che si pone sulla strada del neo-eletto Presidente, il quale conosce troppo bene le regole istituzionali per non sapere come destreggiarsi.



Ieri, intanto, come preannunciato, è stata resa nota la nomina dei primi tre consiglieri dello staff di Mattarella. Si tratta di Simone Guerrini, Gianfranco Astori e Giovanni Grasso. Guerrini, 52 anni, manager di Finmeccanica, occuperà la poltrona di capo della segreteria del Presidente; Astori, 66 anni, giornalista ed ex parlamentare, già direttore dell'agenzia Asca, svolgerà il ruolo di consigliere per l'informazione; Grasso, 52 anni, giornalista e studioso del mondo cattolico, sarà il nuovo portavoce e direttore dell'ufficio stampa. Slitta alla prossima settimana una decisione per la delicata poltrona di Segretario generale.