Come in un puzzle dell'orrore, il giallo è stato risolto dopo qualche ora. E quel che è stato svelato è un femminicidio compiuto con lucida follia. Un amante ha ucciso la donna con la quale intratteneva una relazione extraconiugale, ne ha fatto a pezzi il corpo, ne ha inviato una parte a Marrakech, in una valigia, ne ha gettato altre parti in un parco vicino Rabat e ne ha conservato qualche pezzo per sé, a casa. L'uomo sospettato di essere l'autore del massacro è ora agli arresti, sotto stretta sorveglianza.
«Controversi» sarebbero i motivi che, secondo gli inquirenti avrebbero spinto l'uomo, 30 anni, di Salè, vicino Rabat, a uccidere.
Gli esami autoptici compiuti sui resti della vittima, una ragazza di 20 anni, hanno permesso di collegare le parti e ricostruire la scioccante sequenza dell'omicidio. Il lavoro di coordinamento delle polizie del Marocco è stato fondamentale per stringere il cerchio sul sospettato, che sembra aver agito da solo. La donna sarebbe stata uccisa a casa, dove i rilievi della polizia scientifica hanno trovato tracce del feroce omicidio. Il cadavere fatto a pezzi è stato in parte messo in una valigia, in parte in un sacco della spazzatura, per il resto in piccoli sacchetti. Poi, la valigia è stata spedita sul treno per Marrakech; il sacco abbandonato nel parco Nouzhat Hassan, non lontano dalla capitale marocchina. I sacchetti sono rimasti a casa.