Il premier Draghi sale al Quirinale da Mattarella

Schiaffo del M5s al governo. I pentastellati non partecipano al voto di fiducia sul decreto Aiuti alla Camera e il presidente del Consiglio sale al Colle

Il premier Draghi sale al Quirinale da Mattarella
Il premier Draghi sale al Quirinale da Mattarella
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Lunedì 11 Luglio 2022, 20:28

Il premier sale al Colle. A quanto si apprende in ambienti parlamentari, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è a colloquio al Quirinale con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per un'analisi della situazione politica dopo la decisione del Movimento 5 stelle di non partecipare al voto finale alla Camera sul Dl Aiuti. Al centro del colloquio tra Sergio Mattarella e Mario Draghi, si apprende, sono stati passati in rassegna i temi di politica internazionale e nazionale. Il Capo dello Stato ha raccontato della sua recente visita ufficiale in Africa.

Lo schiaffo del M5s al governo

Schiaffo del M5s al governo.

I pentastellati non partecipano al voto di fiducia sul decreto Aiuti alla Camera. Il testo passa con 266 sì e 47 no. Ma sul provvedimento la tensione si sposta al Senato, dove il testo deve essere approvato entro questa settimana. Berlusconi chiede al presidente del Consiglio di aprire una verifica di maggioranza e di sottrarsi «a questa logica politicamente ricattatoria». Tajani evoca la crisi se il M5s non voterà anche al Senato. La Lega attacca su cannabis e ius scholae.

Renzi: si può andare avanti anche senza M5S

Una verifica di maggioranza, come chiesto dal presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, «se il Movimento Cinque Stelle se ne va, a maggior ragione è un tema da affrontare tutti insieme con il presidente del Consiglio». Lo afferma il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nel corso di un punto stampa a Milano. «È chiaro - aggiunge - che se non c'è più il Movimento, per me si può andare avanti anche senza, ma bisogna vedere se ci sono la volontà e i numeri, e su che cosa. Qui c'è da non perdere i soldi europei, il Pnrr, da fare la legge di bilancio, poi forse qualcuno vuole fare la legge elettorale».

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