SAN PIETRO DI CADORE (BELLUNO) - Da alcuni giorni la testa continuava a fargli male, così si è recato al pronto soccorso dell'ospedale di Pieve, dove sperava in una radiografia o in una tac, soprattutto per tranquillizzarsi. Ma nonostante la risoluta richiesta di essere sottoposto ad uno dei due esami, il cittadino è stato rinviato al medico curante. E, a distanza di una settimana dai primi dolori e a quattro giorni dal pronto soccorso, essi sono tutt'altro che scomparsi. L'emicrania persiste. Protagonista della disavventura all'interno dell'ambiente sanitario è Virginio Cesco Gaspere, di Presenaio, finanziere in quiescenza.
«Hanno eseguito il tampone, risultato negativo, per la ricerca del Covid racconta, non senza un pizzico di ironia.
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L'emicrania non passa
L'ex fiamma gialla non ha alcun dubbio: «Sembra che sia solo e più importante il covid19: tutto il resto passa in secondo piano». A dir il vero Cesco Gaspere ha minacciato una denuncia qualora gli succeda qualcosa. «Mi hanno risposto che tutto dipende da un fattore di agitazione replica Cesco Gaspere, orgoglioso di aver indossato la divisa della Gdf ma io sono calmo e tranquillo: non ho mai avuto momenti di agitazione in vita mia né mal di testa. Per di più mi hanno fatto assumere delle gocce per abbassare la pressione». Il cittadino lamenta ancora dolori alla testa. «Spero che mi passino aggiunge . Due giorni prima ho chiamato anche il 118 e mi hanno risposto di continuare a mettere il ghiaccio». Nel finanziere resta, in ogni caso, l'amarezza per come è stata gestita la vicenda e, in particolare, per la mancata opportunità di sentirsi rassicurato sul reale stato di salute. Un aspetto, anche psicologico, non secondario. «Sulla testa non si scherza conclude Cesco Gaspere . Mi dispiace anche perché la nostra sanità veneta viene dipinta come la migliore: purtroppo non sempre vi è l'attenzione attesa dal cittadino».