Lucia Celotto, la prof picchiata dalla madre dell'alunna in classe: «Io, insultata e colpita alla testa e alla spalla»

L'aggressione in aula in una scuola di Castellammare di Stabia. Secondo la madre i voti alla figlia erano troppo bassi

Mamma entra in classe e picchia prof davanti agli studenti: «Voti troppo bassi a mia figlia»
Mamma entra in classe e picchia prof davanti agli studenti: «Voti troppo bassi a mia figlia»
di Fiorangela d'Amora
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Venerdì 24 Marzo 2023, 17:44 - Ultimo aggiornamento: 19:42

La violenza entra in aula: insegnante picchiata davanti agli alunni al liceo classico Plinio Seniore, a Castellammare di Stabia, provincia di Napoli. L'aggressione è avvenuta davanti allo sguardo spaventato e incredulo dei ragazzi, appena 14enni, che hanno visto la mamma di una loro compagna di corso avvicinarsi all'insegnante di inglese, insultarla e poi aggredirla fisicamente.

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Botte della mamma alla prof

Nella sede distaccata di via Virgilio la professoressa Lucia Celotto stava tenendo lezione proprio nella IA, quando ha sentito bussare alla porta.

L'insegnante ha aperto trovandosi di fronte una donna che ha cominciato subito ad inveire contro di lei. «Ho visto questa figura venire verso di me e insultarmi pesantemente davanti agli alunni - spiega la docente - poi mi ha colpito alla testa, al braccio e alla spalla sinistra. Sono stata colta di sorpresa, generalmente in istituto non entra mai nessuno, invece ieri mattina è stato consentito a questa donna di salire le scale e raggiungere la classe che si trova da tutt'altra parte rispetto all'ingresso dell'edificio». La donna non era sola, ad aspettarla al piano terra c'erano altre tre persone.

VOTI BASSI

Il motivo di tanta violenza sarebbe la valutazione dell'insegnante nei confronti dell'alunna del primo anno. Voti troppo bassi secondo il genitore, tanto da indurre un confronto prima con la dirigente e poi direttamente con l'insegnante, ma senza diritto di replica. «Dopo l'aggressione mi sono diretta da sola in ospedale per essere medicata, non ho ricevuto la solidarietà della direzione. Nessuna telefonata da parte del dirigente o dei suoi collaboratori, il clima che viviamo anche noi insegnanti in questa scuola è di malessere, non ci sentiamo tutelati. Denuncerò non solo il mio aggressore ma anche la scuola per omissione di soccorso e perché hanno consentito che la violenza entrasse in classe».

GLI ALUNNI

Sotto choc anche gli alunni che hanno assistito all'aggressione: «Mia figlia è tornata a casa spaventata - racconta un genitore - mi ha raccontato che ha visto la mamma di una sua compagna di classe tirare per i capelli la loro insegnante di inglese, ha sentito decine di improperi e insulti. Com'è possibile che si consenta ad estranei di entrare fin dentro le aule? E se la donna fosse stata armata? Troviamo assurdo e preoccupante quello che è successo, per l'incolumità dei nostri figli». La docente resterà ora lontana dalle lezioni per un po' di tempo, prima per guarire le ferite fisiche, poi per vincere il senso di rabbia e impotenza che l'ha investita.

GLI ALTRI CASI

«L'aggressione della collega non è un caso isolato nella scuola del post pandemia - dice Valeria Longobardi, Rsu del Plinio - spesso si verificano episodi di violenza nelle scuole a danno dei docenti, ma anche del personale Ata. È un fenomeno in crescita. Come rappresentante sindacale del liceo classico Plinio Seniore esprimo tutta la mia solidarietà alla collega anche a nome della Flc Cgil. Voglio lanciare un appello alla dirigente, alle altre due colleghe Rsu, all'intera comunità del Plinio, docenti, Ata, genitori, per discutere di ciò che è avvenuto, condannare la violenza e cercare insieme strategie più efficaci volte a recuperare prima di tutto l'alleanza scuola-famiglia, che ormai da tempo sembra essersi incrinata».

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