Libia, scimmia strappa il velo a una ragazza e scatena la folla: 21 morti

Libia, scimmia strappa il velo a una ragazza e scatena la folla: 21 morti
di Alessio Barbati
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Lunedì 21 Novembre 2016, 18:06 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 16:04
In Libia una scimmia ha innescato lo scontro tra due fazioni rivali che si è risolto in almeno 21 morti e oltre 60 feriti, tra cui donne e bambini. È successo nella città meridionale di Sabha dove i residenti hanno riferito ai media locali che i disordini sarebbero scoppiati in seguito all'attacco del primate ad un gruppo di studentesse.

La scimmietta, appartenente alla tribù di Gaddadfa, avrebbe rubato il foulard ad una ragazza, scatenando l'immediata reazione della tribù Awlad Suleiman che per vendetta avrebbe ucciso tre dei rivali. Questo è quanto hanno raccontato i residenti agli organi di stampa locali, ma non è stato possibile raggiungere le autorità competenti per una conferma della versione. Uno dei testimoni ha confermato alla Reuters l'intensificarsi dell'utilizzo di “Carri armati, mortai e artiglieria pesante nel secondo e terzo giorno di scontri”. Ma i conflitti non sono ancora finiti e, secondo alcuni testimoni, “La vita si è completamente spenta nelle zone degli scontri”.

Non è raro che a Sabha, così come in altre città libiche, ci siano conflitti di questo tipo. Dalla rivolta che portò al rovesciamento di Muammar Gheddafi, cinque anni fa, il paese viene costantemente saccheggiato dalle fazioni in lotta tra loro. Nella regione di Sabha, circa 660 chilometri a sud di Tripoli, la situazione è particolarmente complessa. Punto di raccolta di migranti e delle armi di contrabbando gli abusi delle milizie vengono spesso trascurati e le condizioni di vita sono sempre più precarie.

Le due fazioni che si sono scontrate in questi giorni, Gaddadfa e Awlad Suleiman, sono le più potenti e meglio armate della regione.
Perfino i tentativi di un cessate il fuoco per recuperare i cadaveri sono andati falliti e domenica il Sabha Medical Centre ha ricevuto i corpi di 16 persone e accolto circa 50 feriti. «Tra i feriti ci sono donne e bambini oltre ad alcuni stranieri provenienti dai paesi sub-sahariani arrivati a causa dei bombardamenti indiscriminati nei loro territori», ha riferito al Guardian un portavoce dell'ospedale.  
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