A14, le otto ore di follia del manager pescarese. «Era depresso»

A14, le otto ore di follia del manager pescarese. «Era depresso»
A14, le otto ore di follia del manager pescarese. «Era depresso»
di Gianluca De Rossi
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Lunedì 21 Maggio 2018, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 20:10

CHIETI Un dramma familiare durato 8 ore, con un bilancio terribile di tre morti, e con un perché da ricercare nella testa e soprattutto nel cuore di quel papà. Un tarlo dal nome depressione, che piano piano ha logorato Fausto Filippone, il papà pescarese di 49 anni, manager della Brioni, che ieri verso le 13 ha preso per mano la sua bimba undicenne Ludovica per poi spingerla giù dal viadotto dell'autostrada A14 a Francavilla al Mare e poi è rimasto sette ore attaccato alla rete del parapetto del viadotto a urlare "scusa, scusa" alla sua bimba, che non poteva più sentirlo, perché morta sul colpo.

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Otto ore in cui Fausto Filippone ha minacciato di buttarsi anche lui di sotto se qualcuno si fosse avvicinato al corpicino straziato dopo quel volo di circa 30 metri della sua piccola Ludovica, volo che poco prima delle 20, stremato e straziato, anche quel papà ha fatto, ponendo fine a una giornata drammatica in cui ha distrutto la sua famiglia.
 

 


Quel dramma familiare ha avuto inizio nella tarda mattinata di ieri, verso mezzogiorno, quando Fausto Filippone ha lanciato la moglie Marina Angrilli, di 52 anni, prof di lettere al liceo scientifico Da Vinci di Pescara, dalla finestra dell'appartamento comprato in una palazzina in piazza Roccaraso 18, a Chieti Scalo, e che i coniiugi di solito affittavano agli studenti.
 


Ma ieri quella casa al secondo piano era vuota. Una parola di troppo, il litigio, e poi sarebbe scoccata la scintilla che ha fatto aprire la finestra del bagno e la 52enne è volata giù, davanti ai garage condominiali. La donna, in condizioni disperate e in una pozza di sangue, è stata soccorsa dai medici del 118, a cui Fausto Filippone ha dato delle false generalità della moglie, forse per agevolarsi la fuga prima dell'arrivo della polizia, pensando a Ludovica, la figlioletta da andare a prendere a casa del nonno.

Tutto questo perché la moglie sapeva di quel tarlo che scavava nel cuore di Fausto Filippone. E tornano alla memoria quelle parole provenienti dall'azienda dove il 49enne lavorava, che parlano di un unico neo, accaduto di recente, con quella segnalazione arrivata all'orecchio della moglie: quella depressione che si sarebbe annidata nel cuore di Fausto Filippone dopo la recente scomparsa della mamma e che l'avrebbe spinto a distruggere una famiglia normale, la sua, che ieri, in un dramma dopo l'altro, è andata in pezzi.

«Brioni, appresa la tragica notizia, si stringe sconcertata con tutti i suoi collaboratori alla famiglia di Fausto Filippone. Da anni impiegato nell'azienda - si legge nella nota dell'azienda - Filippone è stato protagonista di un percorso di crescita professionale continuo, conquistando la stima e l'affetto di dirigenti e collaboratori. Il suo lavoro, svolto sempre con grande professionalità, ne aveva determinato recenti positivi sviluppi di carriera. Di fronte a tale tragedia, l'azienda e i suoi dipendenti si chiudono in un rispettoso silenzio».

 

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