Novara, resti umani trovati nel lago d'Orta: sono due anziani scomparsi 30 anni fa

Novara, resti umani trovati nel lago d'Orta: sono due anziani scomparsi 30 anni fa
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Domenica 8 Gennaio 2017, 14:25 - Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 10:46
Una vecchia minicar e, all'interno, i resti di due cadaveri. Riaffiora dalle acque del lago d'Orta, in provincia di Verbania, un mistero del passato. Risalirebbe infatti a trent'anni fa il Sulky rosso, un veicolo a tre ruote antesignano delle moderne microcar, ripescato ad Omegna, sul lungolago Gramsci. Tra le lamiere alcune ossa, forse i resti di un uomo di Cireggio, frazione della città, scomparso nel nulla nel gennaio del 1987 con un amico. Soltanto l'esame del dna potrà però stabilirlo con certezza.

A notare il piccolo veicolo a pochi metri dalla superficie, sul fondale, sono stati ieri alcuni sommozzatori che hanno dato l'allarme. Il mezzo era nelle acque di fronte al litorale che va verso la frazione di Bagnella, in un tratto dove una volta c'era la discoteca Kelly. A portarlo lì potrebbero essere state le correnti: di recente erano stati eseguiti alcuni lavori in quello specchio d'acqua e nessuno aveva notato il Sulky. Difficile il recupero, che ha visto impegnati per diverse ore i vigili del fuoco e i carabinieri. L'impiego di una gru dotata di un apposito gancio e di una grossa rete, ha permesso il ripescaggio del mezzo in due riprese: prima è venuto a galla un pezzo della intelaiatura, l'abitacolo con il suo macabro contenuto è emerso in un secondo momento.

Toccherà ora agli inquirenti confermare l'identità della vittime di quello che si presuppone sia stato in incidente lungo la strada che costeggia il lago, oggi chiusa al traffico per consentire le operazioni delle forze dell'ordine, svolte davanti agli sguardi di numerosi curiosi.
Di certo c'è soltanto che i resti di quei corpi sono rimasti nel lago d'Orta per molti anni. Le indagini sono affidate ai carabinieri della stazione di Omegna e del Comando provinciale di Verbania, coordinati dal procuratore capo Olimpia Bossi e dal sostituto Sveva De Liguoro, che hanno assistito al recupero. «A l'è chel lì», «è quello lì» dicono in dialetto alcuni passanti ricordando quell'uomo di Cireggio scomparso all'improvviso con un amico, forse per colpa di una manovra sbagliata, quando non c'era ancora il lungolago e bastava una curva fatta male per finire in acqua. Ipotesi, per il momento, che dovranno trovare conferma dagli esami che nelle prossime ore saranno disposti dagli inquirenti.
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