Accordo sul nucleare iraniano, l'ira di Israele: «Le potenze hanno ceduto ai dettami di Teheran»

Accordo sul nucleare iraniano, l'ira di Israele: «Le potenze hanno ceduto ai dettami di Teheran»
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Giovedì 2 Aprile 2015, 22:57
«Le potenze del 5+1 hanno ceduto ai dettami iraniani e l'accordo condurrà solamente alla bomba nucleare di Teheran». Con queste parole fonti ufficiali in serata hanno espresso la netta condanna di Israele all'accordo raggiunto a Losanna sul programma nucleare iraniano.



Subito dopo l'annuncio il premier Benyamin Netanyahu aveva ribadito in un tweet il giudizio contrario di Israele e il suo ministro dell'intelligence Yuval Steinitz aveva detto chiaro e tondo che tra le possibili opzioni quella militare resta sul tavolo se «non avremo altra scelta». «Ogni accordo - ha tuonato il premier in un tweet - deve riportare indietro in maniera significativa le capacità nucleari dell'Iran e fermare il suo terrorismo e la sua aggressione». Nello stesso messaggio ha poi allegato una mappa del Medio Oriente con la scritta 'Le aggressioni dell'Iran durante i negoziati nuclearì che riporta dove Teheran si sta muovendo: dallo Yemen, alla Siria, al Libano, all'Iraq. Steinitz parlando alla radio pubblica ha avvertito che tutte le opzioni, compresa quella militare, restano sul tavolo di fronte alla minaccia di un Iran nucleare. Israele - ha aggiunto - deve contrastare ogni minaccia facendo ricorso alla diplomazia e all'intelligence ma - ha spiegato - «se non abbiamo altra scelta... l'opzione militare è sul tavolo».



Poi ha ricordato che Netanyahu «ha detto chiaramente che non consentirà che l'Iran diventi una forza nucleare». In serata lo stesso Steinitz, in un tweet di un giornalista di Haaretz, ha detto che «i sorrisi di Losanna sono fuori dalla realtà. L'Iran ha rifiutato di fare concessioni riguardo il programma nucleare». Sulle capacità dell'aviazione israeliana di mettere in campo operazioni militari e sulla legittimità di questo tipo di azioni è intervenuto anche il comandante della forza aerea Amir Eshel.



«Lo stato di Israele - ha detto facendo un paragone con la situazione dell'aviazione del 1967, ma senza mai citare l'Iran - in contrasto con quei tempi è ora visto come forte. Le azioni militari di Israele richiedono una legittimità internazionale. Un'azione a sorpresa è considerata legittima? Penso che sia un cambio significativo. Allora eravamo deboli, oggi siamo in un posto differente». Fatto sta che dal 3 marzo, quando Netanyahu parlò davanti al congresso Usa a Washington contro il nucleare di Teheran, oggi a Losanna quell'intesa si è concretizzata. Per questo, le prime reazioni in Israele, almeno secondo quanto riportato dei media, sono improntate ad un grande pessimismo: in sostanza - è detto - si tratta di un sostanziale via libera al nucleare di Teheran con la scomparsa delle sanzioni. Ed ora si spera che il Congresso Usa possa bloccare o modificare l'intesa.



Il leader di "Focolare ebraico" (partito di destra vicino ai coloni) Naftali Bennett in un tweet ha paragonato Losanna con l'accordo di Monaco del 1938 citando le parole di allora del premier britannico Neville Chamberlain: «Pace nei nostri tempi». «Il regime islamico più radicale al mondo - ha proseguito - riceve un imprimatur per il suo programma nucleare illegale».
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