Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale del Friuli Venezia Giulia e la Digos di Trieste, con la collaborazione del Cosc della Puglia e della Digos di Lecce, nell'ambito delle indagini coordinate da Pietro Montrone della Procura della di Trieste, hanno sottoposto a perquisizione domiciliare ed informatica un uomo di 33 anni di origine toscana, residente in Puglia, per l'attacco al Consiglio Comunale di Trieste avvenuto il 15 febbraio scorso. L'uomo è stato denunciato.
I fatti
Quel giorno, infatti, ignoti si erano introdotti nel corso della seduta che si stava svolgendo interamente online, facendo apparire il logo del movimento 'V_V' al posto delle webcam di alcuni consiglieri e bombardando la chat, utilizzata per regolare i lavori, con frasi provocatorie e diffamanti. Le 29.000 parole diffamatorie pubblicate sulla chat, nei circa 1000 post anche no vax e no-green pass inseriti dagli incursori nel giro di quattro minuti, erano riusciti nell'intento di interrompere i lavori, che tuttavia riprendevano pienamente circa un'ora dopo.
Convinti di aver utilizzato tutte le tecniche di anonimizzazione possibili, gli incursori facevano figurare le proprie connessioni come provenienti da ogni parte del mondo, da città come Los Angeles o New York.