Green pass obbligatorio per 23 milioni di lavoratori: stop stipendio dal 1° giorno per i privati. Botta e risposta tra Confidustria e Cgil

Green pass obbligatorio per 23 milioni di lavoratori: stop stipendio dal 1° giorno per i privati
Green pass obbligatorio per 23 milioni di lavoratori: stop stipendio dal 1° giorno per i privati
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Giovedì 16 Settembre 2021, 20:05 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 09:57

Il Green pass sarà obbligatorio per 23 milioni di lavoratori. E il minisitro della Salute Roberto Speranza annuncia che «i test saranno gratuiti solo per gli esenti». «I testtest saranno gratuiti solo per gli esenti previsti dalla circolare del ministero della Salute» ha detto il ministro Speranza in conferenza stampa dopo il via libera del Cdm al nuovo decreto legge per l'estensione del Green pass a tutti i luoghi di lavoro.

Con il decreto approvato, ha spiegato Speranza, «renderemo anche più capillare la rete delle farmacie attive e capaci di somministrare tamponi, test antigenici rapidi nel nostro Paese. Lo facciamo con una norma che chiede a tutte le farmacie in possesso dei requisiti per poter fare i tamponi di rispettare il protocollo d'intesa che il commissario Figliuolo ha sottoscritto con le organizzazioni di rappresentanza dei farmacisti». «Siamo convinti che questo decreto - ha concluso il ministro della Salute - possa contribuire a dare un'ulteriore spinta a questa fase di ripartenza e gestire meglio i mesi che verranno e aiutare l'Italia».

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Green pass per 23 milioni di lavoratori

«La novità è che è una strategia universalistica, andiamo a toccare tutto il mondo del lavoro pubblico e privato e per il privato dipendente e autonomo, un insieme di 23 milioni di lavoratori».

Così il ministro Renato Brunetta in conferenza stampa dopo il via libera al decreto sull'estensione del Green pass.

Lavoratori privati senza green pass, stop stipendio dal primo giorno

Scatta subito la sospensione dal lavoro per i lavoratori privati, mentre per i dipendenti pubblici vale dopo cinque giorni. Lo prevede la bozza del nuovo dl sul Green pass. I lavoratori privati, se «comunicano di non essere in possesso della certificazione verde o qualora risultino privi al momento dell'accesso al luogo di lavoro, sono sospesi dalla prestazione lavorativa, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, e, in ogni caso, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per il periodo di sospensione non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento».

Decadenza per i magistrati dopo 15 giorni di assenza

Se un magistrato è assente ingiustificato dal lavoro per più di 15 giorni perché senza green pass, scatta la decadenza dell'impiego. È quanto dispone il decreto approvato dal Cdm combinato con la normativa specifica per i magistrati, in particolare l'articolo 107 della Costituzione che affida solo al Csm il potere di sospenderli dal servizio. Per la categoria, spiegano fonti qualificate, non è prevista la sospensione, come per i pubblici impiegati ma si applica da subito la disciplina del testo unico degli impiegati dello Stato. Disciplina che prevede appunto, dopo 15 giorni di assenza ingiustificata, la decadenza dall'impiego.

Tamponi molecolari, ok a validità 72 ore

Il green pass rilasciato sulla base di un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo ha una validità di quarantotto ore dall'esecuzione del test «antigenico rapido e di 72 ore dall'esecuzione del test molecolare». Lo prevede un emendamento al green pass bis approvato in commissione Affari costituzionali alla Camera.

Botta e risposta in Cdm tra Franceschini e Speranza

Nuovo botta e risposta in Cdm tra il ministro della Cultura Dario Franceschini e il titolare della Salute Roberto Speranza. Il ministro Pd, a quanto riferiscono, ha ribadito la sua richiesta - già avanzata stamane in cabina di regia - di eliminare i limiti di capienza massima di cinema e teatri, dal momento che l'accesso è legato al possesso del Green pass. Il ministro della Salute ha replicato che bisogna aspettare «qualche settimana e vedere come il Paese regge la riapertura della scuola».

 
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Confindustria Puglia

«Il green pass esteso anche nel settore privato? È cosa buona e giusta»: lo dice all'Ansa il presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, commentando la notizia della possibile estensione del certificato verde. «È una misura eccezionalmente utile per difendere i lavoratori in primis - prosegue - e per difendere il lavoro. La Costituzione dice l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro non sul reddito di cittadinanza e il lavoro dobbiamo difendere. Io, come imprenditore, sono pronto a pagare il tampone a tutti i miei dipendenti che, per motivi di salute, non possono vaccinarsi ma i terrapiattisti restino a casa. Rispetto le idee di tutti ma loro devono rispettare il lavoro e la sicurezza». «E' assurdo - aggiunge - che io, per andare al ristorante, debba avere il green pass mentre, per andare a lavorare in azienda o in ufficio no. Dobbiamo tutelare tutti i lavoratori e soprattutto chi non può vaccinarsi per motivi di salute».

Cgil Puglia

Non si fa attendere la replica del sindaco a Confindutria: «Dobbiamo spingere tutti i lavoratori a vaccinarsi, perché è l'unica strada per uscire dalla pandemia. Ma senza obbligo vaccinale, il green pass non può essere lo strumento per lasciare a casa i lavoratori». Lo dichiara in una nota il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, replicando alle recenti dichiarazioni del presidente di Confindustria Puglia sulla estensione del green pass nelle aziende. «C'è una insana voglia e fretta di punire i lavoratori - dice Gesmundo - quando ad aprile scorso, durante il lockdown, senza vaccino e senza green pass, non c'era imprenditore che non affermasse che si potevano contemperare le esigenze di produzione con livelli adeguati di sicurezza». Con l'obbligo del green pass sui luoghi di lavoro, pubblici e privati, «la richiesta delle organizzazioni confederali al Governo è stata quella di rendere gratuiti, almeno in una fase transitoria, i tamponi». Rispondendo alle «minacce di licenziamento o di penalità sulla retribuzione», Gesmundo replica: «Sfidiamo Confindustria e altre organizzazioni produttive a concedere ore extra per assemblee da tenere anche insieme, durante le quali spiegare ai lavoratori dubbiosi la necessità di ricorrere al vaccino per tutelare se stessi e i propri cari». «L'obiettivo finale - conclude - deve essere questo, non ricorrere alla pandemia e al green pass magari per ristrutturare le aziende a danno della forza lavoro».

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