Green pass obbligatorio: conto alla rovescia. Sanzioni e controlli. Ecco come funziona

Green pass obbligatorio: conto alla rovescia. Sanzioni e controlli. Ecco come funziona
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Lunedì 11 Ottobre 2021, 22:03 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 10:46

Conto alla rovescia per l'entrata in vigore del green pass obbligatorio. A pochi giorni dal 15 ottobre, data in cui entrerà in vigore l'obbligatorietà del Green pass per dipendenti pubblici e privati, la "corsa" degli indecisi al certificato verde al momento non ingrana marce veloci. In vista di quella data però il premier Mario Draghi dovrebbe firmare indicazioni generali, sotto forma di un Dpcm, sulle modalità dei controlli per i possessori del lasciapassare, sia nell'ambito della pubblica amministrazione che per le aziende. E non è escluso che una app - dello stesso tipo di quella utilizzate per il personale scolastico - possa essere messa a disposizione anche per gli altri settori del lavoro.

Le nuove indicazioni

P.A.: Fino al 31 dicembre 2021, il personale delle PA, Autorità amministrative indipendenti e degli enti pubblici per entrare nei luoghi di lavoro dovrà possedere ed esibire, su richiesta, la certificazione verde. Sono esentati dall'obbligo tutti coloro che non possono vaccinarsi per motivi di salute.  Sanzione dai 600 ai 1500 euro per chi viene trovato al lavoro senza il green pass, mentre i datori di lavoro che non controllano rischiano una sanzione da 400 a 1000 euro. 

AZIENDE PRIVATE: Le indicazioni - così come succederà per la Pubblica amministrazione - potrebbero prevedere controlli giornalieri e preferibilmente all'accesso in azienda, a campione (in misura non inferiore al 20% e con un criterio di rotazione) o a tappeto, con o senza l'ausilio di sistemi automatici. Dal Governo, però, resta la fermezza su quanto già stabilito: i tempi di validità del passaporto verde a chi esegue i tamponi non cambiano e restano di 48 ore con test rapido e 72 con molecolare. Dunque nessuna "deroga" o modifica delle regole all'ultimo minuto e quindi ai non vaccinati (esenti con certificato esclusi) toccherà adeguarsi. I nodi, spiegano soprattutto i rappresentanti delle piccole imprese, sono ancora parecchi. Molte difficoltà potrebbero spuntate nei cantieri o ditte in appalto, visto che chi è privo di pass potrebbe bloccare l'andamento di una determinata catena di lavori. Così come resta aperta la questione dei lavoratori stranieri - in particolare dell'Est - vaccinati con Sputnik, un siero non riconosciuto dall'Ema.

Su quest'ultimo aspetto ci sono più ipotesi allo studio, una di queste è di effettuare una ulteriore dose addizionale con un vaccino a mRna in chi è vaccinato con sieri non riconosciuti dall'Ema. C'è poi chi pensa di installare tornelli mentre altri lamentano l'aggravio di spese che sarà determinato dai necessari controlli.

MAGISTRATI: Il green pass sarà obbligatorio per accedere a tribunali e uffici giudiziari. Anche in questo caso il controllo spetta al datore di lavoro. Chi invece é senza green pass risulterà assente ingiustificato e si vedrà sospeso lo stipendio. Illecito disciplinare per chi invece viene trovato nel luogo di lavoro senza il certificato verde. 

DISCOTECHE: A invocare chiarezza sono anche i gestori delle discoteche, che possono ormai ripartire al chiuso con il 50% di presenze rispetto alla capienza (75% all'aperto). Il 20-30% dei locali riapriranno dopo due anni di stop già venerdì prossimo, assicura Luciano Zanchi, presidente di Assointrattenimento di Confindustria, che però avverte: «Nonostante da oggi le discoteche possano ufficialmente ripartire per decreto, c'è grandissima confusione: c'è bisogno di editare linee guida aggiornate, perché allo stato non c'è alcun protocollo di sicurezza congruo». I proprietari dei cinema, che tornano con la capienza al 100%, si dicono invece «ottimisti» per il nuovo corso.

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