Green pass, medici: «Risalgono i contagi Covid, non smantellate il certificato verde». Casi in aumento in Calabria, Umbria e Puglia

Dibattito aperto sulla somministrazione della quarta dose di vaccino

Green pass, medici: «Risalgono i contagi Covid non smantellate il certificato verde»
Green pass, medici: «Risalgono i contagi Covid non smantellate il certificato verde»
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Sabato 12 Marzo 2022, 17:47 - Ultimo aggiornamento: 14 Marzo, 12:49

La pandemia di Covid non è finita, per questo arriva l'appello dei medici a non abbassare l'attenzione su tutte le misure di prevenzione. È importantissimo continuare a vaccinarsi. Che si potesse verificare una risalita dei casi Covid «ce lo aspettavamo. Dopo una curva molto alta, dopo un picco, c'è quasi sempre un ritorno» dei contagi. Certo, parliamo sempre di variante Omicron, con pochi disagi per chi è vaccinato. E oggi la pressione sul sistema sanitario non è altissima, però c'è sempre molta preoccupazione. Chiediamo cautela, non è finita la pandemia». È il monito lanciato dal presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), che commenta così all'Adnkronos Salute l'inversione osservata nell'andamento di Covid-19 in Italia, con l'incidenza e l'indice di contagio Rt che sono tornati a crescere, secondo gli ultimi dati. I medici chiedono anche che il sistema del Green pass non venga smantellato. «Credo sia un diritto dei cittadini e vorrei che si mantenesse questo come un diritto», dice il presidente Filippo Anelli. 

Aumento dei casi covid e spunta l'ipotesi della proroga dello stato d'emergenza. Cosa cambierebbe

Secondo il monitoraggio settimanale del Ministero della Salute crescono i contagi in Calabria, Molise, Valle d'Aosta, Umbria e Puglia. Aumentano i focolai in Emilia Romagna. C'è un'inversione di tendenza, si legge nel monitoraggio della cabina di regia. «Aumenta la trasmissibilità, l’incidenza e peggiora il rischio epidemico in diverse Regioni italiane - si legge -  Si continua, tuttavia, a documentare una diminuzione del numero di persone ricoverate in ospedale. Si ribadisce pertanto la necessità di rispettare le misure comportamentali individuali e collettive raccomandate.

L’elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia». Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza, dice che è auspicabile l'estensione della quarta dose quanto prima, come hanno fatto in Gran Bretagna. Gli ordini dei medici sono più prudenti su questo fronte. «La quarta dose di vaccino anti- Covid c'è già per gli immunodepressi in Italia. Questo serve oggi. Per andare oltre» queste categorie «credo non ci siano evidenze sufficienti. Quindi aspettiamo un attimo». È la riflessione di Filippo Anelli. Il Regno Unito si prepara, invece, a fare il secondo richiamo agli ultra 75enni, agli immunodepressi e agli ospiti delle case di riposo nelle prossime settimane.

Le reinfezioni

Dal 24 agosto 2021 al 9 marzo 2022 sono stati segnalati 251.633 casi di reinfezione da SarsCoV2, pari al 3% del totale dei casi notificati. Nell'ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati è del 3,3%, stabile rispetto alla settimana precedente. Più a rischio sono donne, giovani e sanitari. Lo evidenzia il Report esteso dell'Istituto superiore di sanità. «Il dato che caratterizza questa ondata pandemica che vede la variante Omicron come dominante è proprio il dato delle reinfezioni, un fenomeno importante che ci deve portare a prudenza e attenzione», ha commentato il presidente Iss Silvio Brusaferro.

L'analisi del rischio di reinfezione a partire dal 6 dicembre 2021 - data considerata di riferimento per l'inizio della diffusione della variante Omicron - evidenzia un aumento del rischio di reinfezione soprattutto, si legge nel Report, «nei soggetti con prima diagnosi di Covid-19 notificata da oltre 210 giorni rispetto a chi ha avuto la prima diagnosi di Covid-19 fra i 90 e i 210 giorni precedenti; nei soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni». Maggior rischio di reinfezione, afferma l'Iss, si rileva inoltre nelle femmine rispetto ai maschi. Il maggior rischio nei soggetti di sesso femminile, si spiega, «può essere verosimilmente dovuto alla maggior presenza di donne in ambito scolastico (>80%) dove viene effettuata una intensa attività di screening e al fatto che le donne svolgono più spesso la funzione di caregiver in ambito famigliare». Più a rischio sono infine gli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione ed anche le fasce di età più giovani (dai 12 ai 49 anni) rispetto alle persone con prima diagnosi in età compresa fra i 50-59 anni. Verosimilmente, sottolinea l'Iss, «il maggior rischio di reinfezione nelle fasce di età più giovani è attribuibile a comportamenti ed esposizioni a maggior rischio, rispetto alle fasce d'età maggiori di 60 anni».

Le regioni dove salgono di più i contagi

Calabria 

La Calabria è classificata come regione che registra un rischio moderato ad alta probabilità di progressione. Aumentano sia i casi che i focolai. I reparti ordinari sono ancora pieni di pazienti positivi per circa un terzo. E l'indice Rt è sopra la soglia epidemia (sopra 1). 

Umbria

Le rianimazioni si sono quasi svuotate ma i reparti ordinari indicano un aumento dei ricoveri. Secondo l'ultimo monitoraggio dell'Iss l'Umbria presenta l'indice di contagiosità più alto: è pari a 1,14. 

Puglia 

La Puglia registra un aumento di contagi. L'indice di positività, il rapporto tra tamponi eseguiti e positivi è pari al 18%. 

Molise

Il Molise da lunedì tornerà in zona bianca. Ma registra un aumento di casi. In Molise nell'ultima settimana l'indice Rt è sostanzialmente stabile: passa da 1,09 a 1,01 mentre l'incidenza dei casi ogni 100mila abitanti torna a salire e passa da 575 di venerdì scorso all'attuale 638.

Lombardia

La Lombardia, come il Lazio, anche per via della densità della popolazione è tra le Regioni con il maggior incremento di contagi: oggi si contano infatti sono 5.501 casi in più rispetto a ieri. 

Lazio

Il Lazio registra oggi oltre seimila casi in più rispetto a ieri. 

Lazio, bollettino Covid 12 marzo 2022: 6.268 nuovi casi (2.880 a Roma) e 10 morti

Sicilia

La Sicilia ha quasi un quarto dei reparti ordinari saturi. E rispetto a ieri ha diagnosticato 5.335 casi Covid in più. 

Marche

Dopo 7 giorni di crescita, sia pure graduale, il tasso cumulativo di incidenza nelle Marche scende, anche se di poco, a 752,36 (ieri 753,76) su 100mila abitanti, mentre si registrano nelle ultime 24 ore 1.512 nuovi positivi al Covid, che rappresentano il 37,9% dei 3.985 tamponi analizzati del percorso diagnostico su 4.975 tamponi complessivi. 

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