Lezzi, una salentina al governo: sarà ministro del Sud. Dalle piazze a Cernobbio: chi è

Lezzi, una salentina al governo: sarà ministro del Sud. Dalle piazze a Cernobbio: chi è
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Giovedì 31 Maggio 2018, 21:10 - Ultimo aggiornamento: 23:10
Una leccese nel governo Conte: Barbara Lezzi, senatrice al secondo mandato, sarà ministro del Sud. Nuova (rispetto alle indiscrezioni post contratto giallo-verde) la delega, altrettanto nuovo e a sorpresa il nome della parlamentare salentina, mai circolato nel toto-ministri. Almeno fino a domenica sera, quando il leader pentastellato Luigi Di Maio ha reso noti i nomi dei componenti del  "governo mai nato", cioè dell'esecutivo guidato dal pugliese Giuseppe Conte archiviato dopo lo scontro tra il capo dello Stato Sergio Mattarella e M5s-Lega: in squadra c'era anche la senatrice leccese. Le turbolenze delle ore e dei giorni successivi sembravano aver fatto tramontare del tutto il "governo del cambiamento" e dunque anche il sogno di Lezzi di fregiarsi del titolo di ministro. Poi, la svolta delle ultime ore.

Chi è. Originaria di Lecce, 46 anni, impiegata in un'azienda, Lezzi è al secondo mandato. Nella precedente legislatura è stata componente della Commissione Bilancio, durante la campagna elettorale ha seguito in prima persona i capitoli economici del programma del M5s, salvo rimanere parzialmente coinvolta (ma non del tutto "colpita e affondata" a differenza di altri colleghi pentastellati) dal caso rimborsi. Non risultava versato al movimento un assegno da 3.500 euro, il bonifico sarebbe stato volutamente annullato dalla stessa senatrice: multa e nessuna epurazione. Sempre in prima linea per le battaglie più "movimentiste", in primis il "no" al gasdotto Tap, spesso incline all'attacco veemente all'avversario e non solo, su scala nazionale Lezzi s'è ritagliata da subito l'abito della "economista" dei pentastellati. Tanto da rappresentare il M5s anche al Forum Ambrosetti di Cernobbio. L'estate scorsa si guadagnò qualche titolo nazionale per colpa di una sortita azzardata: imputò la crescita del Pil al maggior consumo energetico dei condizionatori e dunque al caldo.
Alle elezioni del 4 marzo era candidata da capolista nel listino bloccato e all'uninominale nel collegio di Gallipoli-Nardò, dove gli sfidanti erano Massimo D'Alema, Teresa Bellanova e Luciano Cariddi, e dove s'è imposta col 39,9%.
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