Gioco d'azzardo e usura
In Puglia 500 famiglie chiedono aiuto

Gioco d'azzardo e usura In Puglia 500 famiglie chiedono aiuto
di Maria Claudia MINERVA
4 Minuti di Lettura
Lunedì 17 Febbraio 2014, 22:15 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 14:44
LECCE - Tra il 1994 e il 2013 il consumo di gioco d’azzardo per gli italiani ha segnato numeri record: da 7 miliardi a oltre 90 miliardi come proiezione per l’anno in corso ovvero il 10% delle risorse che le famiglie italiane destinano ad acquisto di beni primari e secondari.


Questi sono solo alcuni dei risultati contenuti nella ricerca “Le dimensioni del gioco legale e illegale nelle province italiane e l’usura collegata”, curata dalla Consulta Nazionale Antiusura e dalla Fondazione “San Nicola e Santi Medici” di Bari che gestisce un Fondo di Solidarietà Antiusura. L’indagine è stata presentata ieri, alla presenza di centinaia di studentri delle scuole medie, nella sala della Camera di Commercio di Bari, nel corso di una tavola rotonda, alla presenza di don Alberto D’Urso, presidente della Fondazione, e di numerose personalità, tra cui padre Massimo Rastrelli, presidente nazionale della Consulta antiusura.



«L’usura - ha detto monsignor D’Urso - ha tante cause, tra le principali e ricorrenti c’è l’azzardo che ha registrato una crescita galoppante: la raccolta del comparto giochi è aumentata del 220%, con rischi di dipendenze comportamentali per le persone vulnerabili e gravi problematiche sociali e finanziarie come sovraindebitamento, riciclaggio di denaro sporco, usura e fenomeni concatenati alla droga».

Nel corso dell’iniziativa si è fatto riferimento anche ai dati dell’attività svolta dalla Fondazione Antiusura con oltre 30mila famiglie ascoltate in 20 anni, 28 Fondazioni create nelle Diocesi italiane e con oltre 15mila famiglie direttamente assistite con le risorse del Fondo Antiusura.



Nel 2013 sono state 500 le famiglie pugliesi che si sono rivolte alla fondazione antiusura San Nicola-Santi Medici di Bari, per chiedere aiuto. Un numero in costante crescita dal 1994, in quell’anno, infatti, furono 226 le famiglie a rivolgersi alla fondazione, mentre sono state 290 nel 2010, 300 nel 2011, 350 nel 2012. Sempre dal ’94 ad oggi, la fondazione antiusura di Bari ha aiutato 748 famiglie, erogando, tramite l’apposito fondo antiusura dello Stato, 42 milioni di euro sotto forma di finanziamenti. Tra le cause principali del sovraindebitamento che spinge le famiglie pugliesi a rivolgersi agli usurai, c’è il gioco d’azzardo, per il quale nella provincia di Bari la spesa pro-capite è di 1.022 euro, a Taranto di 1.066, a Lecce di 848 euro, a Foggia di 748 e a Brindisi, la più alta, di 1.089 euro.



Tra le modalità di gioco preferito dai pugliesi ci sono le slot machine, ormai presenti in molti esercizi commerciali. Per questo monsignor D’Urso ha pensato di scrivere una lettera aperta ai gestori dei bar pugliesi per chiedere di eliminare dai loro locali le slot machine, causa primaria della dipendenza e dell’indebitamento. Una lettera aperta, con la quale monsignor D’Urso spera di ricevere tante adesioni «in modo - si legge, ancora, nella lettera - che insieme ai tanti volontari della Fondazione Antiusura possa consegnarvi un bollino da esporre con evidenza nel vostro locale per lasciar apprezzare ai vostri clienti la grande dignità di questa scelta».



Durante la mattinata è stato anche lanciato un allarme che riguarda la figura dell’usuraio “di quartiere”. Un anello che, secondo i relatori, «si inserisce tra le sale da gioco e i compro-oro». Per il presidente della Consulta nazionale antiusura, padre Massimo Rastrelli, «i politici fanno leggi antiusura e provvedimenti simili, ma contemporaneamente incrementano il gioco d’azzardo, un gioco che uccide e inganna un popolo stupido». Lo ha detto a margine della tavola rotonda di ieri: «L’Italia va in rovina, la gente non ha da mangiare - ha rilevato Rastrelli - e quando tutti sono così disperati, immaginano paradisi che non esistono e credono che il gioco sostituisca il lavoro nel produrre reddito. Un popolo stupido si lascia ingannare - ha sottolineato - ma noi amiamo questo popolo e diciamo “non lasciarti ingannare” perché il gioco uccide: ho sempre nel cuore - ha ricordato - le tantissime donne che si sono uccise a causa del gioco. Noi - ha spiegato Rastrelli - abbiamo avvertito il governo che, col gioco d’azzardo, si creano molti malati i quali hanno un costo sociale elevato che lo Stato deve pagare. Ma lo Stato guarda alle entrate e non alle uscite, per questo va in rovina. Allora - ha concluso - abbiamo deciso di non parlare molto ai politici che hanno purtroppo dimostrato di non avere la saggezza del buon padre di famiglia nel governare. E come sempre ci dicono una cosa e ne fanno sempre un’altra».



Nel corso dell’appuntamento è stato, inoltre, reso noto un messaggio inviato dal cardinale Angelo Bagnasco, cui si parla di «impressionanti introiti del gioco d’azzardo che, oltre ad arricchire alcuni, vanno a confluire nel denaro pubblico, si trasformano ben presto in un onere pesantissimo per curare dipendenze nuove che non possono essere sottovalutate da nessuno, tanto meno dai responsabili della cosa pubblica. Scuotere le coscienze informandole sulla realtà è il primo passo per formarle nella verità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA