Genitori ai domiciliari, Renzi annulla la conferenza: è stato capolavoro mediatico ma non grido a complotti

Genitori ai domiciliari, Renzi annulla la conferenza: è stato capolavoro mediatico ma non grido a complotti
Genitori ai domiciliari, Renzi annulla la conferenza: è stato capolavoro mediatico ma non grido a complotti
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Martedì 19 Febbraio 2019, 10:27 - Ultimo aggiornamento: 12:20

Matteo Renzi annulla la conferenza stampa indetta per oggi alle 16 in Senato dopo l'arresto ai domiciliari dei genitori Laura e Tiziano per bancarotta fraudolenta e false fatture. L'ex premier preferisce affidare i suoi pensieri a una mail, la sua enews, in cui ribadisce l'assurdità del provvedimento e, pur escludendo «complotti», parla di «capolavoro mediatico» riferendosi al fatto che la notizia dei suoi genitori avrebbe «oscurato» il caso Diciotti e il no M5S al processo di Salvini.

Ieri «ho ricevuto la notizia più assurda che potessi ricevere, una notizia che gela il sangue: i miei genitori ai domiciliari», scrive Renzi raccontando di aver ricevuto la notizia mentre firmava autografi per il suo nuovo libro a Nichelino. «Da figlio - scrive - ho il cuore gonfio di amarezza. Mi basta che lo sappiano i miei figli e i loro cugini. E vedere la loro chat whatsapp di queste ore mi commuove e mi fa pensare che i dieci nipoti conoscono bene i loro nonni. E sanno che persone sono».

«Tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge. I miei genitori, come tutti, hanno diritto a un processo giusto e spero rapido. Non grido ai complotti: chiedo che i processi si facciano nelle aule dei tribunali e non sul web o nelle redazioni dei giornali. Noi aspettiamo le sentenze, ma le sentenze si pronunciano in tribunale e non nelle piazze populiste».

«Chi ha letto le carte e ha un minimo di conoscenza giuridica sa che privare persone della libertà personale per una cosa come questa è abnorme. Chi conosce la realtà sa che quelle carte, peraltro, non corrispondono al vero. Ma per questo ci sarà il processo». 

«Da uomo delle istituzioni dico: mi fido della giustizia. Questo è un grande Paese e io credo nell'Italia, sempre. Non riusciranno a farmi parlar male dell'Italia, non riusciranno a farmi parlar male dei giudici. Chi vuole il mio fallo di reazione, non lo avrà. Né oggi, né mai». Bisogna «mantenere la calma».

«Inutile dire che la vicenda dei miei genitori ha totalmente oscurato tutto ciò che è accaduto ieri nel mondo della politica. Basta leggere i quotidiani di oggi per rendersene conto. Un capolavoro mediatico, tanto di cappello», aggiunge Renzi.


«Mi scuso con gli amici di Torino che mi hanno aspettato ieri. Ho dovuto per ovvi motivi interrompere il tour di presentazione. Ripartiremo allora proprio da Torino: appuntamento per venerdì 22 febbraio alle 18. Ho chiesto di prenotare una sala grande il doppio di quella che avevamo fissato ieri. Perché deve essere chiaro anche plasticamente che io non mollo. Che noi non molliamo. Ci vediamo venerdì 22 febbraio alle 18 a Torino e alle 21.30 a Genova». 

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