Frank Gramuglia, dal lavoro in hotel a TikTok: «Non arrivavo a fine mese, ora sono contento: minimo sforzo, massima resa»

Sui social sta spopolando l’hashtag «Quittok». I giovani si filmano prima e dopo aver rassegnato le dimissioni con l’obiettivo di normalizzare la discussione sul lavoro come fonte di stress o ambiente tossico

Frank Gramuglia, il tiktoker che prende in giro aziende, datori di lavoro e colleghi: «Bisogna aiutarsi a vicenda. Prima non arrivavo a fine mese»
Frank Gramuglia, il tiktoker che prende in giro aziende, datori di lavoro e colleghi: «Bisogna aiutarsi a vicenda. Prima non arrivavo a fine mese»
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Domenica 23 Aprile 2023, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 11:40

Il nome Frank Gramuglia non vi dice nulla? Si tratta dell'«impersinoficazione social» di tutti quei dipendenti che lascerebbero volentieri il lavoro (magari mandando a quel paese il datore di lavoro). Il content creator, nato a Bari nel 1987 e poi trasferitosi a Milano, ha creato un personaggio che sui social ha raggiunto l'apice del successo grazie ai suoi contenuti che raccontano una realtà in cui molti si riconoscono. Su TikTok ha conquistato quasi 2 milioni di follower. «Mi piace molto quello che faccio: minimo sforzo e massima resa. Il futuro? Forse mi piacerebbe fare un film».


Chi è Frank Gramuglia?

Gramuglia prima di TikTok «non arrivava a fine mese», secondo quanto riportato al Corriere della Sera, e non tornerebbe neanche più in ufficio.

Il Tiktoker ha lavorato per dieci anni in un hotel. Verso la fine ha preso anche una lettera di richiamo per aver detto alla sua  responsabile «mi avete rotto il c***o». Gramuglia confida che quella lettera lo rappresenta e che ogni tanto la mostra sui social per dimostrare chi era.

L’essenza di Frank Gramuglia sta - in gran parte - qua. In gran parte perché Francesco, nome di battesimo, non è solo il personaggio che ha spopolato sui social grazie ai video nei quali interpreta un dipendente esasperato che odia lavorare. Prima della pandemia ha lavorato come receptionist, front office, back office, è stato perfino direttore di un hotel per tre anni. «Mi piace pensare che sono stato il collega che molti vorrebbero avere.

Mentre come direttore era complicato, perché dovevo mediare tra la proprietà e i dipendenti».

Sketch di 30 secondi dove, con la distintiva giacca nera e la cravatta rossa (che ricorda molto quella del tycoon Trump), incarna la parte di noi più sincera e irascibile. «Grazie al personaggio che mi sono creato e al seguito che ho posso permettermi di essere trasparente al 100%. Anzi, chi mi segue si aspetta questo comportamento». Dopo aver chiuso con la carriera alberghiera, Gramuglia si vuole dedicare anche a contenuti più impegnativi: «Sì, ahimè sta diventando un lavoro». Anche perché, oltre a fare il content creator, ha scritto due libri. «I libri sono nati prima dei social, infatti sono diversi dal personaggio che mi sono creato. Il primo (Il taccuino della vergogna) l’ho scritto nel 2019, il secondo (Lavorate voi) quando già ero su TikTok, ma è stato scritto tutto prima. In realtà ho aperto i social per pubblicizzare il libro, ma ho capito che guadagnavo più come content creator».

Frank racconta che a spingerlo è stata la sofferenza più che la pigrizia: «C’è stato un periodo in cui mi ripetevo che non poteva essere questa la mia vita. Lavoravo ma non arrivavo a fine mese. Ci scherzavo sopra ma sempre con quella nota di malinconia perché non riuscivo a pagare l’affitto».


Il fenomeno Quittok

Su TikTok sta spopolando l’hashtag «Quittok». I giovani si filmano prima e dopo aver rassegnato le dimissioni con l’obiettivo di normalizzare la discussione sul lavoro come fonte di stress o ambiente tossico. «Forse la colpa - sottolinea Gramuglia - dei datori è quella di non riuscire ad andare incontro alle esigenze dei lavoratori. Li trattano come dei numeri, li spremono e poi quando non hanno più polpa li buttano via e ne prendono degli altri. Bisognerebbe ripensare a come incentivare il lavoratore, aiutarlo. Perché uno deve pure vivere. Trovare il giusto compromesso però non è semplice».

Da è diventato un imprenditore, la vita di Gramuglia è migliorata molto: «Certo, all’inizio sei pieno di domande e di incertezze, ma se poi trovi il tuo modo di realizzare quello che hai in testa, la soluzione migliore resta quella di essere imprenditori di se stessi».


Presente e futuro

li sketch più virali sono quelli in cui Gramuglia imita un lavoratore che si lamenta dei colleghi, del datore di lavoro, dei clienti, e che vorrebbe solo rispondergli di lasciarmi in pace. L'ispirazione. Frank racconta di prenderla dalle esperienze vissute, un po’ da quello che legge e che vede. 

Per il futuro invece il tiktoer rivela: «Mi piace molto quello che faccio: minimo sforzo e massima resa. Sono felice. Se dovessi pensare a un’evoluzione… forse mi piacerebbe fare un film. Niente teatro o televisione. Me l’hanno già proposto, ma non sono uno showman che sta sul palco. Magari potrei anche scrivere una scenografia… qualcosa legato al mondo del lavoro, chissà».

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