Esposto del M5S contro Bellanova
Buccarella: «Induce all'astensione»

Il senatore del M5S Maurizio Buccarella
Il senatore del M5S Maurizio Buccarella
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Venerdì 1 Aprile 2016, 12:19
Tensione alle stelle e venti di guerra. Il referendum sulle trivelle del 17 aprile prossimo si anima sempre di più. In ballo c’è un solo quesito, che chiede di abrogare la norma sulla durata delle concessioni già in essere (la legge prevede fino a esaurimento del giacimento). Sull’invito all’astensionismo - per non far raggiungere il quorum - lanciato dal governo e dal Pd nazionale, alla fine scatta la denuncia, con tanto di esposto presentato ai carabinieri e indirizzato al procuratore di Roma. La firma in calce è di Maurizio Buccarella, senatore salentino del Movimento Cinque Stelle. E salentino è anche l’obiettivo del parlamentare pentastellato: la viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova, “rea” di aver rilasciato un’intervista in cui sottolinea come «la cosa più saggia da fare il 17 aprile - si legge nell’esposto - è non andare a votare».
«Tale asserzione, tanto più perché particolarmente qualificata poiché proveniente da una parlamentare con specifico ruolo ministeriale, a parere dell’esponente - spiega Buccarella nell’esposto - viola palesemente la disciplina normativa sanzionatoria in materia elettorale e referendaria». Nella denuncia vengono richiamate le seguenti norme: l' art. 98 del DPR 361/1957, il cosiddetto Testo Unico delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati), che prevede come sia punibile «con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 600.000 a 4.000.000 di lire, il pubblico ufficiale e comunque chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile che, abusando delle proprie attribuzioni e nell'esercizio di esse, si adopera, fra l'altro, ad indurre gli elettori all’astensione»; l' art. 51 comma 2 della Legge numero 352 del 25/05/1970 contenente norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa legislativa del popolo.
«Tali disposizioni normative sanzionatorie - si legge dunque nella denuncia - sono quindi e con ogni evidenza poste a presidio della libertà di partecipazione democratica dei cittadini in occasione delle consultazioni elettorali e referendarie e scoraggiano, punendole, quelle condotte dei soggetti qualificati in virtù del proprio ruolo o funzione istituzionale o ufficio pubblico, che inducono gli elettori all’astensione e cioè alla rinuncia, alla non partecipazione all'esercizio democratico del voto sia esso di carattere elettivo così come referendario». E Bellanova, «abusando del suo ruolo e pubblicamente a mezzo stampa - si legge nell’esposto - si esprime non già come “privata cittadina” o semplice iscritta al partito, bensì con l’attribuzione, espressamente citata nello stesso pezzo giornalistico, di parlamentare e viceministro dello Sviluppo economico, peraltro con delega all’energia».
Salvatore Capone, deputato salentino del Pd, spiega che «al referendum voterò sì» ma attacca Buccarella. «La mia decisione è il naturale approdo di quello che penso da sempre sul tema e della mia azione parlamentare in questi mesi scandita da interrogazioni, prese di posizione, confronto politico. Ma queste considerazioni non mi velano gli occhi né mi impediscono di valutare positivamente l’impegnativo e delicato lavoro che, anche sulla spinta del Parlamento, e proprio in tema di prospezioni e ricerche idrocarburi, il Governo ha svolto accogliendo il punto di vista dei territori, delle Regioni, delle popolazioni, della delegazione pugliese pd in Parlamento e di fatto vanificando ben cinque dei sei originali quesiti referendari. Ecco perché ritengo, ancora adesso e nonostante numerosi segnali vadano in senso esattamente opposto, il confronto sull’unico quesito referendario in gioco una straordinaria occasione di conoscenza e discussione per tutti. La denuncia di Buccarella, uomo di solito misurato e accorto ha qualcosa di incredibile e rasenta il grottesco. E non capisco veramente quale sia l’obiettivo se non quello della produzione di confusione a mezzo confusione, non per discutere delle questioni ma per alzare polveroni. Bellanova con la schiettezza e l’onestà consuete ha in questi giorni apertamente, senza giri di parole, espresso il proprio punto di vista. Lo ha fatto argomentando, dettagliando la posta in gioco in termini di posti di lavoro, investimenti industriali, know how, sicurezza ambientale, confermando l’intenzione del Governo di continuare ad investire sulle energie alternative».
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