Esami Maturità: prima prova scritta il 21 giugno. Sette studenti su dieci temono il test. Valditara: terremo conto delle difficoltà di questi anni

Esami Maturità: prima prova scritta il 21 giugno. Sette studenti su dieci temono il test. Valditara: terremo conto delle difficoltà di questi anni
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Giovedì 9 Marzo 2023, 19:47 - Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 18:24

Ora c'è la data: il 21 giugno la prima prova scritta per l'esame di Maturità. Si torna alla nomalità pre covid. E l'esame tradizionale fa paura a sette studenti su dieci. Il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha  così firmato, in anticipo rispetto allo scorso anno, l'ordinanza che definisce l'organizzazione e le modalità di svolgimento dell'esame di Stato 2023 facendo scattare il conto alla rovescia: ad oggi mancano infatti poco più di 100 giorni agli esami.

Si torna alla normalità

L'esame di Stato torna così alla normalità. A causa del Covid negli ultimi anni erano state modificate le modalità di svolgimento. Ora a fare ancora eccezione saranno i PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento), che non sono requisito di ammissione all'esame ma potranno essere oggetto del colloquio, se svolti. L'effettuazione delle prove INVALSI (che non concorrono alla valutazione) è invece requisito per l'ammissione. 

La prova scritta

Per la prima volta dopo la pandemia, tutte le prove scritte (prima, seconda e terza solo per alcuni indirizzi, tra cui Esabac, Esabac Techno, licei internazionali) saranno a carattere nazionale, a eccezione degli istituti Professionali di nuovo ordinamento. Tra le novità, l'introduzione della seconda prova scritta per gli Istituti Professionali di nuovo ordinamento. Si tratterà di un'unica prova integrata che non verterà su discipline scolastiche ma sulle attività svolte durante il percorso di studi. Nel dettaglio, le commissioni declineranno le indicazioni ministeriali sulla base del percorso formativo effettivamente svolto e dei programmi degli istituti, in un'ottica di personalizzazione, partendo da una cornice nazionale generale di riferimento e dalla tipologia di prova individuata e trasmessa dal ministero alle scuole, tramite plico telematico, il martedì precedente il giorno di svolgimento della prova. Nel colloquio, che prenderà avvio da uno spunto iniziale (un'immagine, un breve testo, un breve video) scelto dalla Commissione, verranno valorizzati il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti, la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina. Questi ultimi saranno indicati nel documento del Consiglio di Classe - che le scuole predisporranno entro il 15 maggio - di ciascuno studente. Nella parte del colloquio dedicata alle esperienze svolte nell'ambito dei PCTO o dell'apprendistato di primo livello, tenuto conto delle criticità determinate dall'emergenza pandemica, le studentesse e gli studenti potranno illustrare il significato di tali esperienze in chiave orientativa, anche in relazione alle loro scelte future, sia che queste implichino la prosecuzione degli studi sia che prevedano l'inserimento nel mondo del lavoro. In sede d'esame saranno valorizzate le competenze di Educazione civica maturate durante il percorso scolastico. La prima prova scritta è fissata dunque per mercoledì 21 giugno, dalle ore 8:30 (durata della prova: sei ore); la seconda prova scritta è fissata per giovedì 22 giugno. La durata della seconda prova è prevista nei quadri di riferimento allegati al d.m. n. 769 del 2018. La terza prova scritta sarà martedì 27 giugno, dalle ore 8:30 per gli istituti presso i quali sono presenti i percorsi EsaBac ed EsaBac techno e nei licei con sezioni a opzione internazionale cinese, spagnola e tedesca. La prima prova scritta suppletiva si svolge mercoledì 5 luglio dalle ore 8:30; la seconda prova scritta suppletiva si svolge giovedì 6 luglio, con eventuale prosecuzione nei giorni successivi per gli indirizzi nei quali detta prova si svolge in più giorni; la terza prova scritta suppletiva, per gli istituti interessati, si svolge martedì 11 luglio, dalle ore 8:30. 

Il colloquio

 Nel colloquio, che prenderà avvio da uno spunto iniziale (un'immagine, un breve testo, un breve video) scelto dalla Commissione, verranno valorizzati il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti, la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina.

Questi ultimi saranno indicati nel documento del Consiglio di Classe - che le scuole predisporranno entro il 15 maggio - di ciascuno studente. Nella parte del colloquio dedicata alle esperienze svolte nell'ambito dei Pcto o dell'apprendistato di primo livello, tenuto conto delle criticità determinate dall'emergenza pandemica, le studentesse e gli studenti potranno illustrare il significato di tali esperienze in chiave orientativa, anche in relazione alle loro scelte future, sia che queste implichino la prosecuzione degli studi sia che prevedano l'inserimento nel mondo del lavoro. In sede d'esame saranno valorizzate le competenze di Educazione civica maturate durante il percorso scolastico. Nell'ordinanza vengono individuate disposizioni relative alle situazioni delle studentesse e degli studenti più fragili: con disabilità, con Disturbi Specifici di Apprendimento (Dsa), con bisogni educativi speciali (presenti anche nelle ordinanze precedenti) e che hanno frequentato corsi di istruzione funzionanti in ospedali, in luoghi di cura o nelle case di reclusione. Per le studentesse e gli studenti con disabilità, in particolare, si segnala che la Commissione può deliberare (tenuto conto della gravità della disabilità) lo svolgimento di prove equipollenti in un numero maggiore di giorni, oltre all'assegnazione di tempi più lunghi per l'effettuazione delle prove scritte, anche sulla base della relazione del consiglio di classe, delle modalità di svolgimento delle prove durante l'anno scolastico.

Il sondaggio

Mancano ormai quasi 100 giorni agli esami di Maturità, ma gli esami quest'anno fanno ancora più paura: secondo un recente sondaggio condotto da ScuolaZoo, la maggioranza dei maturandi non è d'accordo con la decisione del ministero di tornare alla modalità di esami pre-pandemica (due scritti e un colloquio orale) e con commissari esterni (tre docenti della commissione d'esame provenienti da altre scuole). Infatti, il 68% degli intervistati ha espresso la propria contrarietà a tale decisione, e ben 9 studenti su 10 sostengono che questa modalità di esame non rispecchia le competenze acquisite dagli studenti durante il periodo di Didattica a distanza (Dad) imposto dalla pandemia. Il sondaggio è stato condotto su un campione di 630 maturandi provenienti in egual misura da licei e istituti tecnici-professionali, e ha fatto emergere anche altri aspetti: il 63% degli intervistati si è detto preoccupato soprattutto per la prova orale con commissione esterna, il 19% teme di più la seconda prova e il 13% non approva i criteri di valutazione. Solo una piccola parte degli intervistati ha espresso preoccupazione per le invalsi.

Il ministro Valditara

«L'esame di Stato è un momento importante nella vita di ogni studente. Si tratta di un passaggio simbolico fondamentale nel percorso di crescita di ciascuno, oltre a costituire il momento finale dell'intera esperienza scolastica, chiudendo un ciclo iniziato con la scuola primaria», dichiara Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione e del Merito che oggi ha firmato l'ordinanza che fissa il calendario e le modalità di svolgimento dell'esame di maturità. «L'esame di Stato non si limita a verificare le conoscenze, le abilità e le competenze sviluppate dagli studenti ma ne valorizza il percorso formativo e la crescita personale. A tutte le studentesse e gli studenti che si preparano a questo importante momento voglio assicurare che ho ben presente le tante difficoltà che sono stati costretti ad affrontare negli ultimi anni a causa dell'epidemia. In virtù di questo, nella scelta delle prove scritte e nello svolgimento del colloquio d'esame - spiega Valditara - si terrà conto dell'eccezionalità del percorso scolastico affrontato nel triennio, valorizzando l'effettivo processo di apprendimento». «Invito pertanto tutti gli studenti a vivere questo passaggio in maniera serena, consapevoli del loro impegno e degli sforzi fatti», conclude il ministro.

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