Dpcm, tamponi nelle farmacie e aiuti ad artigiani e professionisti in quarantena. Le proposte Regioni-governo

Dpcm, tamponi nelle farmacie e aiuti ad artigiani e professionisti in quarantena. Le proposte Regioni-governo
Dpcm, tamponi nelle farmacie e aiuti ad artigiani e professionisti in quarantena. Le proposte Regioni-governo
di Rosario Dimito
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Sabato 17 Ottobre 2020, 23:16 - Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 15:38

Possibilità di fare il tampone, screening e test salivare presso le farmacie. Rimodulare gli ingressi e le uscite delle scuole, prevendo una più ampia fascia oraria che consentirebbe di non congestionare il trasporto pubblico, soluzione condivisa dal Cts. Ricorso alla didattica integrata per le scuole secondarie di secondo grado, con particolare riferimento al triennio delle superiori. Innalzamento della percentuale di ricorso allo smart working (pari o superiore al 70%) per tutti i lavoratori, a partire da quelli pubblici.

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Sono alcune delle proposte condivise dalle Regioni e dalle Province autonome per l’adozione del prossimo Dpcm, maturate nel corso dell’incontro della mattinata di venerdì 17 fra Regioni e governo.

Nella mattinata di sabato 18, le regioni incontrano i ministri Boccia, Speranza, Azzolina, e Manfredi per gli ultimi ritocchi al Dpcm. Nel documento riservato che Il Messaggero è in grado di rivelare, viene apprezzato il metodo proposto con «la distinzione fra attività più o meno cruciali per la tenuta, in questa fase, del sistema Paese. Tra quelle irrinunciabili si collocano la scuola e il lavoro/produzione, che vanno pertanto tutelate in via prioritaria. Nella seconda categoria - si legge - rientrano tutti i luoghi e le attività dove il distanziamento sia più difficile e non sia garantito l’uso dei dispositivi e il rispetto delle regole di sicurezza anti-contagio, segnatamente per l’assenza di organizzazione e gestione (movida), per il contatto (determinate attività sportive), o per gli inevitabili assembramenti.

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