L'appello dalla Puglia: un altro decreto flussi. Manca il personale: 25.000 richieste solo per il settore turistico

L'appello dalla Puglia: un altro decreto flussi. Manca il personale: 25.000 richieste solo per il settore turistico
di Giuseppe ANDRIANI
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Sabato 1 Aprile 2023, 05:00

Arriva la stagione dei raccolti, poi sarà la volta - seguendo le vecchie logiche della stagionalizzazione - di quella turistica, ma le aziende non sono pronte: manca il personale. Il discorso vale tanto per l’agricoltura, tanto per il turismo. E tocca da vicino anche l’edilizia. E le associazioni di categoria chiedono al governo un secondo decreto flussi. Alle imprese servono, a livello nazionale, almeno 120.000 addetti in diversi settori. E la Puglia non fa eccezione, anzi diventa drammatico esempio per quel che riguarda un paio di situazioni. L’emergenza più grande, da Foggia in giù, è quella che riguarda il turismo. E la carenza del personale riguarda tanto i lavoratori per i lidi balneari, quanto la manodopera per bar, ristoranti e strutture ricettive. La Fipe-Confcommercio stima una carenza di circa 25.000 persone, soltanto in Puglia: «È la più grossa emergenza che abbiamo - commenta Nicola Pertuso, presidente di Fipe Bari-Bat e nel direttivo nazionale -. Mi riferisco ai pubblici esercizi, agli stabilimenti balneari, agli alberghi. Sono numeri che fanno paura anche perché il Pil del terzo trimestre è quello che dà respiro all’economia pugliese, e noi rischiamo di avere difficoltà a dare dei servizi adeguati. Alcune imprese non riescono ad aprire per mancanza di personale, non solo specializzato, anche personale di base. Parliamo di manodopera spesso anche di bassa specializzazione, che comunque è difficile da reperire». Il discorso si muove su due fili. Intanto un nuovo decreto flussi riuscirebbe a contenere il problema, almeno nell’immediato. E poi vi sarebbe da estendere il discorso: «È un dato strutturale - prosegue Pertuso -, da oltre trent’anni abbiamo una demografia in decrescita e stiamo diventando una popolazione sempre più vecchia. Tanti giovani, soprattutto in Puglia, scappano». È qui che bisognerebbe invertire il trend, anche se urge una soluzione per il presente.

Le richieste per l'agricoltura e l'edilizia

Tornando al discorso flussi, il click day di lunedì scorso ha fatto registrare in pochi minuti le 82mila domande previste dal governo. Sono circa 800 quelle presentate da aziende che fanno riferimento a Confagricoltura Puglia, di cui circa 600 solo nel Foggiano (una sessantina tra Brindisi e Taranto, una cinquantina a Bari e circa 15 a Lecce). «Sempre meno giovani italiani sono disposti a svolgere lavori stagionali come quelli agricoli - commenta Luca Lazzaro, presidente di Confagicoltura Puglia -, e il reddito di cittadinanza potrebbe aver contribuito a questo fenomeno, i giovani dunque sono più propensi a svolgere altre attività.

Tuttavia notiamo un dato positivo, l’attività agricola come attività imprenditoriale sembra suscitare un crescente interesse. Per risolvere l’emergenza della carenza di manodopera, serve ricorrere in prima battuta ai lavoratori extracomunitari. Ma serve anche agire sulla formazione degli under 35, per renderli più qualificati e specializzati, e sviluppare strategie per rendere nuovamente appetibile il lavoro agricolo».

Sulla stessa linea anche Coldiretti: «Serve un decreto flussi aggiuntivo, previsto peraltro dalla legge, ed è importante anche un nuovo sistema di prestazioni occasionali che porta una rilevante semplificazione burocratica per facilitare l’avvicinamento dei cittadini italiani al settore agricolo», spiega il presidente regionale Savino Muraglia.
Il fenomeno della fuga dal lavoro investe anche l’edilizia: «Non c’è ricambio generazionale, sicuramente va messo in atto qualunque meccanismo per reclutare personale - spiega il presidente Ance, Nicola Bonerba -. Abbiamo già fatto dei tirocini con Formedil, e non possiamo fermarci. Anche perché senza personale sarà complicato anche portare a termine i progetti del Pnrr». Un’emergenza che investe tutti e che ha mille lati, tutti preoccupanti.
 

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