Muore in aereo con «chiari sintomi Covid». Ira a bordo: «Perché è salito? Tremava». Incubo contagi

Muore in aereo con «chiari sintomi Covid». Ira passeggeri sulla compagnia, incubo contagi
Muore in aereo con «chiari sintomi Covid». Ira passeggeri sulla compagnia, incubo contagi
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Domenica 20 Dicembre 2020, 08:39

Un volo da incubo quello da Orlando a Los Angeles con il comandante che è stato costretto a un atterraggio di emergenza a New Orleans a causa della morte di un uomo. Il volo era lo United-591, a bordo del Boeing 737-900 c'erano 179 persone. I passeggeri furiosi hanno criticato la compagnia statunitense perché l'uomo avrebbe mostrato chiari sintomi di positività al Covid. «Perché lo hanno autorizzato a salire sull'aereo?». I medici a bordo hanno provato disperatamente, ma inutilmente, a salvarlo. Il volo è poi proseguito per Los Angeles accrescendo l'esasperazione a bordo visto che a nessuno è stata offerta la possibilità di riprenotare su un volo diverso. «Posso chiedere come è stato possibile far volare un uomo positivo al Covid? - ha detto una donna  - stava tremando e sudando, era chiaramente malato e poi è morto durante il volo. Abbiamo avuto un atterraggio di emergenza a New Orleans e non abbiamo cambiato l'aereo. Siamo rimasti tutti seduti lì per ore ad aspettare che rimuovessero il corpo. È così che la United gestisce la sicurezza e la salute?».

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La rabbia di una passeggera

Un'altra donna, di nome Shay, ha anche twittato con rabbia contro la United, accusando di non aver controllato i passeggeri prima dell'imbarco. «Perché non sono state controllate le temperature prima dell'imbarco?». Shay ha detto di aver notato che l'uomo aveva difficoltà respiratorie: «Ho guardato negli occhi sua moglie, l'ho guardato e lei si è limitata a guardare in basso.

L'equipe medica a bordo ha cercato di rianimarlo per un'ora. La famiglia piangeva, ma la gente stava andando fuori di testa», ha concluso. Il passeggero aveva compilato un modulo prima del volo affermando di non essere risultato positivo al COVID-19 e di non avere sintomi della malattia causata dal nuovo coronavirus, secondo la compagnia aerea. Tutti e quattro gli assistenti di volo sono stati messi in quarantena per due settimane una volta arrivati ​​a Los Angeles, «secondo le linee guida», ha detto Taylor Garland, portavoce dell'Associazione degli assistenti di volo.

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