Green pass illimitato dal 1° febbraio per chi è guarito o per i vaccinati con tre dosi. Viaggi e discoteche: i nodi del Governo

Green pass illimitato dal 1° febbraio per chi è guarito o per i vaccinati con tre dosi. Viaggi e discoteche: i nodi del Governo
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Giovedì 27 Gennaio 2022, 08:49 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 14:13

Per chi ha fatto la terza dose di vaccino il green pass potrebbe essere illimitato. Almeno questo l'orientamento del governo. Così come quello sulla Dad: si va verso l’accordo sulla riduzione della dad a scuola, lasciando in presenza studenti vaccinati o chi ha superato l’infezione. Almeno questo è il risultato parziale dell’incontro di ieri sera Regioni-Ministero della Salute. Ma ci sono altri cambiamenti in vista.

Il certificato verde

E dunque dopo il parere del Comitato tecnico scientifico la scelta del governo dovrebbe essere ratificata con la modifica del decreto attualmente in vigore che prevede che da 1 febbraio il certificato verde abbia validità di soli sei mesi. Il green pass rilasciato a guariti e vaccinati con tre dosi non avrà più scadenza. Attualmente la validità è di sei mesi. 

I viaggi

Da martedì i viaggiatori vaccinati che provengono da altre aree Ue non dovranno più effettuare un tampone prima di partire. Spiegano al Ministero della Salute: «Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che proroga le misure per gli arrivi dall’estero. Per i viaggiatori provenienti dai Paesi dell’Unione Europea sarà sufficiente il Green pass. Nella stessa ordinanza vengono inoltre prorogate ed estese le misure relative ai corridoi turistici che riguarderanno anche ulteriori destinazioni. Sono Cuba, Singapore, Turchia, Thailandia (limitatamente all’isola di Phuket), Oman e Polinesia francese». L’ordinanza che invece imponeva a tutti i viaggiatori da Paesi Ue, anche ai vaccinati, il test antigenico, scade il 31 gennaio. Il governo prepara anche la proroga della durata del “Green pass rafforzato” per coloro che hanno ricevuto la terza dose. Serve a evitare che, tra un paio di mesi, milioni di persone si trovino scoperte. La linea è quella di congelare le certificazioni, lasciando la scadenza dei sei mesi solo per chi è fermo alle due dosi.

Il tavolo del governo

Altra ordinanza: il 31 gennaio finisce l’obbligo di chiusura per le discoteche.

Speranza chiede prudenza, altri componenti del governo spingono per la ripartenza (sempre con Green pass rafforzato): un provvedimento è atteso per le prossime ore. Tra le Regioni e il Governo c’è l’accordo sulla semplificazione delle quarantene a scuola, l’attuale sistema è macchinoso e inapplicabile e sta causando il ricorso massiccio alla Didattica a distanza. Ieri sera, nel tavolo tecnico a cui hanno partecipato dirigenti del Ministero della Salute, dell’Istituto superiore di sanità e rappresentanti delle Regioni, si è arrivati però a una conclusione parziale: va rivisto il meccanismo, ma la proposta dei governatori, che prevede di mandare in Dad solo i ragazzi positivi e sintomatici, viene valutata con cautela dal Ministero della Salute. Oggi possibile un’intesa. «Le regole in vigore sono inapplicabili, migliaia di classi sono in Dad, nei fatti si stanno chiudendo le scuole» osserva più di un assessore regionale alla Salute, a partire da Alessio D’Amato (Lazio) e Raffaele Donini (Emilia-Romagna).

Il contact tracing

Nelle prossime ore verrà riformulata la proposta, così come sarà rivisto in generale il contact tracing, anche fuori dalla scuola, perché inseguire tutti i contatti di un positivo non è più possibile. Più in generale, con un documento sottoscritto da tutti i governatori, si chiede, di fatto, il ritorno alla normalità in vista della fine dello stato di emergenza Covid fissato per il 31 marzo. Nella riunione del tavolo tecnico è stato confermato che si va alla rinuncia del sistema dei colori che determinano le limitazioni nelle Regioni. Si punta a lasciare solo il rosso che scatta quando c’è una reale emergenza negli ospedali. Bianco, giallo e arancione hanno poco senso, visto che le limitazioni non cambiano e dipendono solo dallo stato di vaccinazione di un cittadino. C’è anche l’intesa sul riconteggio dei ricoverati negli ospedali, dividendo coloro che hanno i sintomi Covid da chi invece è in reparto per altre patologie ma viene trovato positivo.

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