Coronavirus, quanto e dove resiste dalla plastica all'acciaio: ecco i dati

Coronavirus, dalla plastica all'acciaio: ecco dove resiste il virus
Coronavirus, dalla plastica all'acciaio: ecco dove resiste il virus
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 20 Marzo 2020, 07:34 - Ultimo aggiornamento: 19:26

Il coronavirus resiste non più i quattro ore sul rame, diminuisce la carica infettante dopo cinque sul cartone, per sparire dopo 24. Sulla plastica dopo sette ore perde di forza, ma scompare solo dopo 72, mentre sull'acciaio sparisce del tutto dopo 48. I risultati di questa ricerca pubblicata dal New England Jounral of medicine hanno aumentato le precauzioni da prendere per restare alla larga dal contagio. Il professor Roberto Cauda, direttore di Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma, avverte però: «Stiamo parlando di prove di laboratorio, hanno fatto una cultura di virus, le hanno testate, hanno valutato la durata. Ma quando qualcuno emette il virus lo fa insieme a materiale biologico. Insomma, quello che avviene in laboratorio non è esattamente sovrapponibile con quello che avviene nella realtà. Giusto essere prudenti, ma non bisogna enfatizzare. Ma ci sono alcune buone procedure da seguire, come pulire sempre le maniglie. O disinfettare l'ascensore, da prendere comunque da soli».

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REGOLE
In sintesi: l'attenzione massima alle superfici che tocchiamo, soprattutto fuori dalla nostra casa, ci deve essere, ma in primis valgono alcune regole d'oro che prevengono anche la malaugurata possibilità che abbiamo toccato una superficie in cui c'erano tracce del coronavirus. «Quali sono? Rimanere a casa, lavarsi spesso le mani, non toccarsi mai occhi, naso e bocca e se uno deve proprio uscire mantenere sempre una distanza di sicurezza da qualsiasi altra persona».
La plastica, secondo la ricerca, è uno dei quei materiali in cui può, per varie ore, restare il coronavirus e con cui abbiamo più spesso a che fare quando andiamo a fare la spesa. Esempio: abbiamo acquistato la classica confezione da sei bottiglie d'acqua minerale al supermercato, come ci comportiamo? «Semplicemente la plastica con cui è avvolta la confezione la gettiamo, le bottiglie possiamo pulirle con acqua e detergente. Se tocchiamo il cartone della pizza è molto improbabile che possa restare a lungo il coronavirus - spiega il professor Cauda - però anche in questo caso c'è una misura di prevenzione che vale su tutte: lavarsi le mani».
Ricapitolando: un buon detergente o addirittura un buon disinfettante possono esserci di aiuto e vogliamo eliminare qualsiasi rischio dalle maniglie della porta di casa, dai tasti degli ascensori, dalle confezioni di plastica. Non è un caso che nei paesi asiatici come Singapore si vedano spesso operatori delle metropolitana che puliscono le macchine dove si fanno i biglietti. L'Istituto superiore della Sanità spiega che comunque «l'utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone. Bisogna disinfettare sempre gRi oggetti che si usano frequentemente (telefoni cellulari, auricolari, microfoni) con un panno inumidito a base di alcol».

GOCCE
La forma principale della trasmissione del coronavirus resta quella delle droplets, le goccioline una persona infetta disperde starnutendo, tossendo, parlando. Ma si affianca una forma indiretta, legata alla resistenza del virus sulle superfici che possiamo toccarle. «Ecco allora, me lo faccia ripetere - dice il professor Cauda - l'importanza di lavarsi le mani e di non toccarsi mai bocca, naso e occhi».
C'è un altro timore: se sono uscito a fare la spesa, quando torno è giusto che mi tolga le scarpe e mi cambio i vestiti per essere certo di non portare all'interno dell'abitazione il coronavirus? «Questo può essere un eccesso di prudenza, ma d'altra parte è sempre consigliabile farlo per ragioni igieniche. Dovrebbe essere pratica comune non usare mai le scarpe con cui abbiamo camminato per strada all'interno di un'abitazione. Giusto anche cambiarsi d'abito. E certo lavare spesso i nostri vestiti in lavatrice è utile. Ma ripeto: le tre regole d'oro restano: non uscire di casa, non toccarsi il viso, mantenere le distanza da altre persone».

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