​Napoli, nuovo assalto ai supermercati: torna la paura del lockdown

Napoli, nuovo assalto ai supermercati: torna la paura del lockdown
di Gennaro Di Biase
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Domenica 27 Settembre 2020, 23:00 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 17:23

Ci risiamo: il Covid avanza e i supermercati registrano un nuovo boom di vendite di generi di prima necessità. Nelle ultime ore, complici i numeri da record del virus e l’ordinanza regionale della scorsa settimana su mascherine all’aperto h24 e obbligo di termoscanner, «gli acquisti di scatolame, uova, pomodori, lievito, pasta e farina sono cresciuti del 30%», conferma tra i tanti il responsabile di un Conad in zona collinare. «Il pensiero di un nuovo lockdown c’è, eccome», raccontano i cittadini spingendo la spesa nel traffico di carrelli. L’ansia da pandemia assilla di nuovo la città, e non a caso i pallet dei supermercati sono stati riassemblati come ai tempi della quarantena: tonno, passate, olio e farina sono risistemati «a piramide» tra le corsie. Il tutto mentre la riapertura delle scuole a pieno regime – senza il maltempo – sarebbe scattata proprio oggi in città: altro segno del fatto che la contraddizione è diventata la norma sociale in questo autunno 2020. 

Sabato sera, al Sole 365 di via Nicolardi, si fa fatica anche a spostare i carrelli. La spesa è una specie di slalom gigante. La coda per pagare è a forma di «L» e arriva fino alle corsie, nonostante le 8 casse aperte. C’è una folla anomala, sotto gli occhi di tutti e negli sguardi preoccupati, che ricordano quelli di aprile e maggio. «Nemmeno noi ci spieghiamo cosa stia succedendo – confida una cassiera mentre passa veloce del tonno sotto al lettore di codice a barre – tanta gente non la vedevamo da tempo. Molti stanno tornando a fare scorte». Scene analoghe si ripetono anche ieri mattina: «C’è un boom del 30% in più di vendite rispetto al post-lockdown – dice un responsabile di Conad in zona Colli Aminei – E a essere risaliti sono i beni di prima necessità. Stiamo ricominciando a trovare buchi nei relativi scaffali. Nel fabbisogno normale dei mesi scorsi facevamo rifornimento di questi prodotti 3 volte a settimana, ora, da quando è arrivata l’ultima l’ordinanza regionale, lo facciamo tutti i giorni».
 

 

C’è smarrimento tra la gente. Il nuovo assetto da Covid – mascherina per tutti anche all’aperto, misurazione obbligatoria della temperatura – incide sugli umori e si concretizza anche nell’allestimento del supermercato. La bufera completa il quadro: a parte il virus, la psicosi e lo spettro di nuove restrizioni, la ressa per la spesa è favorita anche dal maltempo, visto che tanti approfittano delle piccole tregue dei temporali per uscire. «Mentalmente ci stiamo preparando a un nuovo lockdown – ammette Antonella Bellotti, appena uscita dal Carrefour di via Morghen, verso le 13 pieno di carrelli e file in cassa – Anche il freddo incide sull’esigenza di fare la spesa. Durante la quarantena, poi, non c’era il dipendente che ti misurava la febbre all’ingresso. Se qualcuno non sta bene e non c’è nessun altro che possa fare la spesa in famiglia, come si fa? È una misura ingiusta, secondo me. Inoltre, nei supermercati si sono organizzati di nuovo per le scorte: hanno allestito i pallet con i generi di prima necessità, come ad aprile. Stavolta sanno già come andare incontro alle esigenze dell’utenza». Montagne di confezioni di farina, piramidi di bottiglie di pomodori, olio, o tonno lasciate sui bancali di legno, pronte per essere acquistate senza passare dagli scaffali. Tutto come durante gli indimenticati mesi in cui uscire di casa era proibito dalla legge. 

Non si entra senza misurare la febbre, e questo aumenta la preoccupazione anche tra chi non fa scorte. «Da noi non c’è stato un assalto come all’inizio della pandemia – racconta il direttore del Superò in centro storico (zona salita Tarsia) – A fare le scorte di generi primari però ci sono i clienti delle consegne a domicilio». Al Deco’ di via Rossini l’assalto c’è: «È domenica e c’è un mare di gente – dice una cassiera – Si comprano tanto scatolame e farina, si arriva anche al 40% in più rispetto ai mesi scorsi». Le nuove restrizioni fanno alzare l’allarme, e l’allarme fa scattare l’ansia da scorte alimentari. È un cane che si morde la coda. «Sto ricomprando di tutto – racconta la signora Maria Girardi – Se arriverà un nuovo lockdown non uscirò più di casa. Già in questi giorni sto uscendo pochissimo. Sul virus quello che sarà sarà, tanto è tutto scritto», conclude fatalista. «Mi sto facendo aiutare da mio nipote - racconta la pensionata Anna Bismuto indicando un ragazzo che carica in auto varie buste strapiene in zona collinare - ho preso farina, pasta e legumi. Ho 74 anni e diversi acciacchi, e preferisco tornare in quarantena: in tv dicono che il virus in Campania non è mai stato così forte. Se sono rimasta a casa in primavera, e il contagio era minore, perché adesso potrei uscire?».
 
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Non tutti, però, sono allarmati: «Non sono preoccupato e non faccio scorte – obietta Antonio Di Napoli sulla soglia di un alimentari al Museo – Non bisogna entrare nel panico, basta rispettare le misure di sicurezza che ci vengono date». «La paura del virus non mi è mai passata – sospira Anna Cimmino – Temo un nuovo lockdown, ma ne ho paura soprattutto per motivi economici: gli stipendi dei miei figli non entrerebbero più e la nostra vita dovrà basarsi sulla pensione di un’anziana». L’ipotesi di una nuova quarantena torna a scuotere gli animi, fondata o meno che sia. Intanto il virus che avanza e il boom nei supermercati sono già qui. 
 

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