Coronavirus, indice Rt sopra 1 in otto regioni: la Campania supera Lombardia e Piemonte, è terza in Italia

Coronavirus, indice Rt sopra 1 in 8 regioni. Iss: «Quarantene o boom di casi»
Coronavirus, indice Rt sopra 1 in 8 regioni. Iss: «Quarantene o boom di casi»
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Venerdì 31 Luglio 2020, 18:19 - Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 12:39

La regione con l'indice Rt più alto in Italia è il Veneto, con un valore di 1.66. Seguono la Sicilia (1.55), la Campania (1.44), entrambe la scorsa settimana sotto il valore soglia di 1. La Lombardia e il Piemonte invece si attestano ad un valore inferiore: 0.96 per la prima e 0.87 per la seconda.
 

Indice Rt sopra 1 in 8 regioni


«Le stime Rt tendono a fluttuare in alcune Regioni/PPAA in relazione alla comparsa di focolai di trasmissione che vengono successivamente contenuti. Si osservano, pertanto, negli ultimi 14 giorni stime superiori ad 1 in otto Regioni dove si sono verificati recenti focolai. Seppur in diminuzione, in alcune realtà regionali continuano ad essere segnalati numeri di nuovi casi elevati. Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante». Emerge dal monitoraggio Iss-ministero della Salute in cui si sottolinea che «persiste l'assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali». 

A livello nazionale, si osserva un aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati rispetto alla settimana di monitoraggio precedente, con Rt nazionale = 0.98, sebbene sia maggiore ad 1 nel suo intervallo di confidenza maggiore. Questo indica che la trasmissione nel nostro paese è stata sostanzialmente stazionaria nelle scorse settimane. 

Il dato del valore di rt indica che «nel nostro paese è stata sostanzialmente stazionaria nelle scorse settimane». Inoltre l'età mediana dei casi diagnosticati nell'ultima settimana è ormai intorno ai 40 anni. Questo «è in parte dovuto alle caratteristiche dei focolai che vedono un sempre minor coinvolgimento di persone anziane, un aumento tra i casi importati e in parte all'identificazione di casi asintomatici tramite screening in fasce di età più basse. Questo comporta un rischio più basso nel breve periodo di un possibile sovraccarico dei servizi sanitari», si legge nel report.

La trasmissione del virus, dunque, è tutt'altro che ferma e, quando non adeguatamente contrastata, rischia di far nascere focolai di grosse dimesioni. È quanto si legge nel report settimanale sul coronavirus dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) e del Ministero della Salute: «Persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti, talvolta associati all'importazione di casi da Stati esteri. Il numero di nuovi casi di infezione sebbene rimanga nel complesso contenuto mostra una tendenza all'aumento».

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Il report mette in guardia sui rischi derivanti dal mancato rispetto delle misure anti-Covid: «Si ribadisce di rispettare i provvedimenti quarantenari, anche identificando strutture dedicate, sia per le persone che rientrano da paesi per i quali è prevista la quarantena, e sia a seguito di richiesta dell'autorità sanitaria essendo stati individuati come contatti stretti di un caso. In caso contrario, nelle prossime settimane, potremmo assistere ad un aumento rilevante nel numero di casi a livello nazionale».

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Complessivamente «il quadro generale della trasmissione e dell'impatto dell'infezione da Sars-CoV-2 in Italia, sebbene non in una situazione critica, mostra dei segnali che richiedono una particolare attenzione». È quanto emerge dal monitoraggio Covid relativo al periodo 20-26 luglio. L'incidenza cumulativa «negli ultimi 14 gg (periodo 13/7-26/7) è stata di 5,1 per 100 000 abitanti, in aumento rispetto al periodo 29/6-12/7. A livello nazionale, si osserva un aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati al sistema integrato di sorveglianza coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità rispetto alla settimana di monitoraggio precedente».


 
 


 

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