Una delle immagini più simboliche dell'alluvione che ha devastato molti territori dell'Emilia-Romagna, sono le colline di rifiuti accatastati lungo le strade dei centri più colpiti: come Faenza, Castel Bolognese, Cesena, Forlì. Mobili, vestiti, libri, riviste, elettrodomestici, oggetti di una vita ricoperti di fango, che soltanto pochi giorni fa riempivano case e negozi e che ora dovranno essere raccolti e smaltiti per liberare piazze e vie e far tornare le città al loro aspetto originale. Ma è a Conselice che la situazione sembra precipitare vertiginosamente. Nel piccolo comune in provincia di Ravenna, e stata infatti emanata un’ordinanza che impone ai cittadini delle zone ancora allagate a causa dell’emergenza maltempo di lasciare le proprie abitazioni «a tutela della salute propria e delle proprie famiglie». Lo si legge sul sito del Comune.
L'allarme
«I canali Zaniolo e Destra Reno - afferma Elvio Cangini, direttore dell’area tecnica del Consorzio di Bonifica Della Romagna Occidentale - ricevono acqua molto lentamente a causa dei grandi afflussi idrici che hanno investito il territorio.
L'ordinanza
La sindaca di Conselice, Paola Pula, in accordo con la Giunta e sentiti i Capigruppo, ha firmato l’ordinanza. La misura si e resa necessaria viste le difficoltà di smaltimento delle acque dall’abitato di Conselice, dovuta alle grandi quantita di acqua presente sul territorio. La pericolosità della situazione è legata strettamente, e unicamente, al contatto con le acque stagnanti. Il ristagno dell’acqua provoca condizioni sanitarie potenzialmente rischiose per la salute delle persone. In sede di COC (Centro Operativo Comunale), il Direttore Tecnico del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, ha comunicato che questa situazione manifesterà un apprezzabile miglioramento fra circa cinque giorni.
Fino ad allora, poiché nella maggior parte dell’abitato di Conselice è presente acqua stagnante in cui sono immersi anche rifiuti di varia tipologia, il sistema della rete fognaria (di tipo misto) e il conseguente scarico delle acque reflue delle abitazioni non è funzionante, e anche l’erogazione di acqua potabile può subire delle interruzioni, la permanenza nelle abitazioni della popolazione è molto rischiosa. Sono in corso le vaccinazioni contro il tetano e le altre malattie infettive presso la Casa della Comunità. «Il nostro unico obiettivo è quello di salvaguardare la salute e la sicurezza delle persone - ha dichiarato la sindaca Pula - Siamo in una situazione difficile ma, insieme, ne usciremo e voglio ringraziare tutti coloro che stanno lavorando incessantemente per questo. Al momento non ci sono emergenze sanitarie ma il ristagno dell’acqua, il mancato funzionamento delle fognature, le possibili interruzioni nell’erogazione dell’acqua potabile, la presenza di rifiuti non smaltiti, rendono rischioso permanere nell’abitato ancora allagato».
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