Concessioni demaniali, via libera del Senato alla riforma. I balneari: «Faremo causa per danni alla presidenza del Consiglio»

Concessioni demaniali, via libera del Senato alla riforma. I balneari: «Faremo causa per danni alla presidenza del Consiglio»
di Andrea TAFURO
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Lunedì 30 Maggio 2022, 18:32 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 20:06

Al Senato passa il Ddl Concorrenza: sì alla gara per le concessioni balneari. E le associazioni di categoria preparano un'azione legale risarcitoria contro la presidenza del Consiglio dei Ministri. 

La discussione al Senato

Disco verde dell'Aula del Senato del Ddl Concorrenza. Il disegno di Legge è passato con 180 voti favorevoli, 26 contrari e un astenuto. FdI e Cal hanno dichiarato il loro voto contrario. Durante il lungo e articolato esame del Ddl delega da parte della commissione Industria del Senato sono state introdotte diverse modifiche e il testo è leggermente lievitato da 32 a 36 articoli, nonostante sia stato cassato da Palazzo Madama l'ex-articolo 32 sulle procedure di nomina dei componenti delle Authority.

Ma il dibattito si è concentrato su alcuni "nodi": le concessioni idroelettriche con l'estensione del golden power (tema poi in realtà risolto nel Dl taglia-prezzi); le concessioni di gas e porti nonchè le concessioni balneari (la cui disciplina è entrata nei nuovi articoli 3 e 4 del provvedimento). Sarà il governo dunque a definire i criteri degli indennizzi da riconoscere agli imprenditori del settore balneare che non dovessero riuscire a rinnovare le concessioni con il demanio.

L'Assemblea ha confermato il testo varato dalla Commissione. Vengono rinviati a Montecitorio in seconda lettura le questioni dei taxi e Ncc, dei trasporti pubblici locali, delle infrastrutture digitali. Si prospetta quindi una terza lettura a Palazzo Madama che, nelle intenzioni del Governo, deve avvenire entro luglio per consentire il varo dei decreti delegati entro la fine dell'anno. 

L'azione risarcitoria contro la decisione del Governo

«Il via libera del Senato al Ddl concorrenza sulle concessioni balneari è il deludente epilogo di una vicenda che alimenta rabbia e sconforto».

Imprenditori balneari e sindacati di categoria puntano il dito contro il voto espresso a Palazzo Madama, 180 le preferenze a favore del provvedimento legislativo, ma non demordono e si preparano alla guerra. Bocciato ogni tentativo di dialogo dunque, il clima di tensione registrato tra le parti sembra destinato nelle prossime ore a sfociare in manifestazioni di piazza e azioni legali per il risarcimento danni.

Tra i più decisi allo scontro, Mauro Della Valle, presidente Fid Confimprese Demaniali Italia. «Muoveremo un’azione legale risarcitoria contro la presidenza del Consiglio dei Ministri. L’assemblea nazionale di categoria, a seguito del voto in Senato, si è espressa dando mandato al proprio legale – ha chiarito Della Valle - con l’obiettivo di far emergere tutte le menzogne del Governo contro i balneari. Ci sono state attribuite responsabilità sul rischio di perdere i fondi del Pnrr se questo provvedimento non fosse stato approvato, oppure all’opinione pubblica si è detto che le spiagge sarebbero tornare libere. Nulla di più falso. Ora vogliamo chiarezza nel rispetto dei contratti firmati nel 2019 e di tutte le famiglie di balneari italiani».

Delusione ribadita con toni duri dal presidente Della Valle, in rappresentanza dei 1500 associati a livello nazionale e 250 in Puglia. «Siamo arrabbiati. L’accordo è una bandiera bianca, una resa di tutte le forze politiche, che appoggiano la distruttiva azione politica e dittatoriale del presidente Draghi. Abbiamo ragione di credere che il parlamento italiano abbia abdicato al Governo con un cosiddetto accordo che non decide nulla. Ma non ci fermeremo qui – sottolinea il presidente di Fid Salento - la nostra protesta finirà nelle piazze e nelle aule di tribunale».

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