Palchi sui tetti per la Canonizzazione, quando la Chaouqui fece infuriare il Pontefice

Palchi sui tetti per la Canonizzazione, quando la Chaouqui fece infuriare il Pontefice
di Veronica Cursi
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Sabato 21 Novembre 2015, 00:54 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 10:13
Parola d’ordine: esserci. E se poi l’ambientazione è di quelle che solo Roma può offrire, tanto meglio. Duecento selezionatissimi ospiti, giornalisti, neopotenti, imprenditori, monsignori e ambasciatori hanno assistito ieri alla canonizzazione dei due papi Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, dall’alto. Invitati dalla prefettura degli Affari economici del Vaticano che per l’occasione ha aperto al pubblico la propria terrazza con vista mozzafiato.

San Pietro lì davanti e sotto migliaia di fedeli con le loro storie, le bandiere, gli applausi, l’emozione.

A fare gli onori di casa Federica de Blasi e Francesca Chaouqui, la lady della commissione affari economici. Alle 7 e 30 del mattino il palchetto predisposto per l’evento è già pieno di eleganti signore emozionate. Arriva Bruno Vespa con la moglie Augusta, non ci sono più sedie vuote.





E che problema c’è? Il tetto diventa il palcoscenico migliore: monsignor Lucio Angel Vallejo, segretario generale per la riforma affari economici del Vaticano si improvvisa aiutante, via con le sedie di scorta: il giornalista di Porta a Porta si arrampica sul tetto sfidando l’altezza: «Per me è una giornata particolarmente emozionante - ammette - ricordo quando 37 anni fa stavo in questa stessa piazza e sentì pronunciare il nome di un giovane polacco che oggi è diventato santo».

La fede non conosce ostacoli. Si arrampica anche la giornalista Maria Latella, Roberto d’Agostino, lo segue Marco Carrai, uno degli uomini più vicini al premier Renzi con la fidanzata filosofa Francesca Campana Cammarini. L’atmosfera è intensa. Fa freddo, comincia a piovere, pochi convenevoli, c’è un silenzio irreale. Via via anche i tetti più piccoli si trasformano in palchetti d’onore.

In prima fila c’è Lorena Capoccia, presidente di Assidai, il neo presidente dello Ior, Ernst von Freyberg. E poi Vito Cozzoli, capo gabinetto del ministero dell’Industria, Donato Iacovone, ad di Ernst&Young, Antonio Preziosi, ex direttore del Giornale Radio Rai e Sergio Morandi, amministratore delegato diMedoilgas Italia. E’ uno spettacolo unico al mondo, da qualunque parte lo si veda.